Compiti Professionali dell’infermiere

L’infermiere deve essere in grado di capire, in collaborazione con i medici, quali siano i bisogni di salute della persona dopodichè stabilisce le diagnosi e indica gli obiettivi assistenziali, programmando l’intervento assistenziale infermieristico.
Si occupa anche della corretta applicazione delle prescrizioni mediche nei confronti del paziente, in collaborazione con altri infermieri e figure professionali sanitarie.

Principalmente gli infermieri svolgono la propria attività all’interno degli ospedali, pubblici e privati, ma operano anche nelle Aziende Sanitarie Locali (ASL), in ambulatori medici privati, nei centri di assistenza domiciliare e possono svolgere il lavoro in modo dipendente ma anche in regime di libera professione.

Quando il medico si accinge a fare la diagnosi, l’infermiere partecipa attivamente nella raccolta dell’anamnesi, nell’accertamento delle generali condizioni di salute e nel corso degli esami.

Durante la cura, l’infermiere si occupa direttamente del paziente e controlla che la terapia prescritta dal medico sia seguita con correttezza e regolarità. In questa fase la presenza del medico è costante. 

Gli infermieri con specializzazione particolare, come ad esempio quelli in possesso di laurea specialistica nelle scienze infermieristiche e ostetriche, applicano un’assistenza sanitaria avanzata.

Dopo il ricovero l’infermiere si occupa di informare il paziente in dimissione, su come dovrà procedere con le terapie e le eventuali riabilitazioni. Spesso, a seconda delle patologie, è necessaria un’assistenza infermieristica a domicilio.

Compiti Professionali dell’infermiere

– assicurare la cura base ai pazienti (igiene, preparare il paziente per gli esami e per le visite ambulatoriali);
– saper applicare delle cure semplici, come ad esempio interventi di pronto soccorso se il paziente si trova nel rischio di perdere le funzioni vitali, in reparti di terapia intensiva o sul luogo di un incidente;
– garantire i principi base di disinfezione e sterilizzazione;
– prendersi cura dei letti e delle altre attrezzature e forniture ospedaliere;
– mantenere pulite le stanze dei pazienti, controllare che i letti siano in ordine e che la biancheria sia pulita, trasportare quella usata e sostituirla;
– maneggiare i materiali biologici (sangue, urina);
– lavare gli strumenti dellospedale;
– mantenere un buon contatto con i pazienti, incoraggiarli e creare attorno a loro un ambiente sereno, per aiutarli ad affrontare le malattie e le cure;
– essere pronto e in grado di dare una mano in caso di eventi naturali od in caso di emergenza;
– aiutare al trasporto delle persone decedute;
– accompagnare i pazienti a svolgere le attività quotidiane;
– stimolare la persona nelle sue azioni a pratiche quotidiane.

http://www.infermieri.it

Effetti collaterali della radioterapia?

La radioterapia è di per sé indolore. Molti a basso dosaggio cure palliative (ad esempio, la radioterapia a metastasi ossee) causare effetti collaterali minimi o no, anche se di breve durata riacutizzazione del dolore up può essere sperimentato nei giorni dopo il trattamento a causa della compressione dei nervi edema nella zona trattata. Il trattamento a dosi elevate provoca diversi effetti collaterali durante il trattamento (effetti collaterali acuti), nei mesi o anni dopo il trattamento (a lungo termine effetti collaterali), o dopo il ri-trattamento (effetti collaterali cumulativi). La natura, gravità e durata degli effetti collaterali dipende da organi che ricevono la radiazione, al trattamento stesso (tipo di radiazione, la dose, frazionamento, chemioterapia concomitante), e il paziente.

Maggior parte degli effetti collaterali sono prevedibili e previsti. Gli effetti collaterali da radiazioni sono in genere limitati alla zona del corpo del paziente che è sotto trattamento. Uno degli obiettivi della moderna radioterapia è quello di ridurre gli effetti collaterali al minimo, e per aiutare il paziente a comprendere e far fronte a tali effetti collaterali che sono inevitabili.

I principali effetti collaterali segnalati sono irritazione della fatica e della pelle, come una lieve a moderata scottature. La fatica set spesso in durante la metà di un ciclo di trattamento e può durare per settimane dopo il trattamento si conclude. L’irritazione cutanea anche andare via, ma potrebbe non essere così elastica come era prima. I pazienti devono chiedere ai loro radioterapista o radioterapia oncologica infermiera sui prodotti possibili e farmaci che possono contribuire con effetti collaterali.

Effetti collaterali acuti

”I danni alle superfici epiteliali. Superfici”epiteliale può subire danni da radioterapia. A seconda della zona da trattare, e possono includere la pelle, le mucose orale, della faringe, mucosa intestinale e uretere. I tassi di insorgenza di danno e di recupero da essa dipendono dal tasso di turnover delle cellule epiteliali. Di solito la pelle comincia a diventare diverse settimane rosa e dolente in trattamento. La reazione può diventare più grave durante il trattamento e fino a circa una settimana dopo la fine della radioterapia, e la pelle può abbattere. Anche se questo desquamazione umida è scomodo, il recupero è solitamente veloce. Le reazioni cutanee tendono ad essere peggiore nelle zone dove ci sono pieghe naturali della pelle, come ad esempio sotto il seno femminile, dietro l’orecchio, e nell’inguine.

Se la testa e del collo è trattata, dolore temporaneo e ulcerazione comunemente si verificano in bocca e della gola. Se grave, questo può influenzare la deglutizione e il paziente può avere bisogno antidolorifici e integratori nutrizionali support / alimentari. L’esofago può anche diventare dolente se viene trattata direttamente, o se, come accade comunemente, che riceve una dose di radiazioni collaterali durante il trattamento del cancro del polmone.

L’intestino inferiore può essere trattata direttamente con radiazioni (trattamento del cancro rettale o anale) o essere esposti dalla radioterapia ad altre strutture pelviche (prostata, vescica, del tratto genitale femminile). I sintomi tipici sono dolore, diarrea e nausea.

”Gonfiore (edema o edema).”Come parte della infiammazione generale che si verifica, gonfiore dei tessuti molli possono causare problemi durante la radioterapia. Questa è una preoccupazione durante il trattamento di tumori cerebrali e metastasi cerebrali, soprattutto se vi è pre-esistente aumentata pressione intracranica o in cui il tumore sta causando quasi totale ostruzione del lume (per esempio, trachea e bronchi principali). L’intervento chirurgico può essere considerato prima del trattamento con radiazioni. Se l’intervento è considerato inutile o inadeguato, il paziente può ricevere gli steroidi durante la radioterapia per ridurre il gonfiore.

Infertilità”.”Le gonadi (ovaie e testicoli) sono molto sensibili alle radiazioni. Essi possono essere in grado di produrre gameti in seguito all’esposizione diretta alle dosi di trattamento più normali di radiazioni. Pianificazione del trattamento per tutti i siti corpo è progettato per minimizzare, se non escludere completamente la dose alle gonadi se non sono la principale area di trattamento.

Effetti collaterali a medio e lungo termine

Questi dipendono dal tessuto che ha ricevuto il trattamento, ma possono essere minimi.

fonte

Tele pass.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

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Il logo di Telepass.
Il Telepass è un sistema di riscossione automatica del pedaggio autostradale, introdotto in Italia nel 1989 da Società Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A. (oggi Telepass S.p.A.).
Opera secondo la normativa UNI-10607 del 1996, affiancata nel 1999 da una normativa europea (ETSI ES 200 674-1).
Inizialmente installato sulla tratta Prato Calenzano-Firenze Nord in via sperimentale, è stato installato in un primo tempo sull’Autostrada A1 nei caselli delle principali città italiane (Milano, Roma e Napoli) in occasione del Mondiale di calcio 1990, e in seguito l’implementazione si è estesa a tutti i caselli della rete autostradale nazionale.
In origine vincolato al singolo veicolo e destinato all’utenza business, dal 1998 è stato esteso alla clientela privata e dal 2005 il servizio è stato abilitato anche per le motociclette.
Secondo i dati aggiornati all’aprile 2008, circolano 6 milioni di apparecchi Telepass, per un totale di circa 2 milioni di transiti al giorno.
Con il Telepass è possibile pagare anche il pedaggio per il traforo ordinario dello Zovo, per i parcheggi dell’aeroporto di Malpensa, Linate, Roma Fiumicino e la fiera di Bologna e per la ZTL Area C di Milano.[1]
Indice [nascondi]
1 Caratteristiche tecniche
2 Il funzionamento
3 Telepass ricaricabile
4 Storia e tecnica dell’apparecchio
5 Note
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Caratteristiche tecniche [modifica | modifica sorgente]

Dal punto di vista tecnico si compone di un sottosistema di terra (RSE: Road Side Equipment) e di un apparato di bordo (OBU: On Board Unit), composto da un transponder da tenere sul parabrezza dell’auto nella zona dello specchietto retrovisore (fissandolo tramite un supporto a colla). Essendo un sistema DSRC a 5,8 GHz, il transponder (OBU) non ha un oscillatore locale per comunicare con il RSE, ma sfrutta la portante emessa dall’RSE stessa.
È un sistema RFID SEMI ATTIVO , ovvero dotato di alimentazione autonoma tramite batterie nell’unità di bordo o tramite il collegamento alla batteria dell’auto. Ed acceso solo in prossimità del gate autostradale. In alcune varianti, può anche essere dotato di display per trasmettere informazioni addizionali, anche se questo si effettua solitamente solo con servizi riservati agli autotrasportatori professionali.
Il funzionamento [modifica | modifica sorgente]

Attraversamento di un casello dell’autostrada A9 col sistema Telepass
Il funzionamento pratico è relativamente semplice: quando il veicolo dotato di Telepass transita lungo l’apposita corsia riservata al casello, un impianto ottico (CTV) riconosce il tipo di veicolo e attiva l’emissione del segnale da parte dell’apposito apparato trasmettitore.
L’impianto di bordo risponde alla “chiamata” del dispositivo a terra, ritrasmettendo un codice identificativo univoco. La centralina a terra registra il passaggio e dà ordine di sollevare la sbarra.
In caso di mancato dialogo tra le due parti del Telepass, una speciale fotocamera fotografa o filma la targa del veicolo, per poter risalire all’autore del transito non autorizzato o del pedaggio non riuscito. In ogni caso, un secondo impianto ottico provvede alla conferma della classificazione del tipo di veicolo e alla sua categorizzazione in una delle 5 classi tariffarie.
Tutta la transazione avviene in pochi decimi di secondo, evitando di doversi fermare. L’unico vincolo è il dover procedere abbastanza lentamente da dare il tempo all’apparato di ricevere il segnale ed eseguire la transazione, per cui è presente un limite di velocità di 30 km/h durante il transito nella corsia del Telepass. L’eliminazione del tempo di fermata e ripartenza e del pagamento manuale velocizza notevolmente lo scorrimento e riduce la probabilità che si formino code e ingorghi, annullando i tempi di attesa. Il pagamento del pedaggio viene addebitato automaticamente sul conto corrente o su una carta di credito dell’intestatario (che deve dichiararne i dati) del contratto e fatturato a scadenze regolari, semplificando anche la gestione amministrativa di chi usa l’auto come strumento di lavoro.
Telepass ricaricabile [modifica | modifica sorgente]

È un servizio attivo dal 2006 in via sperimentale, su tutte le autostrade a pedaggio della Sicilia ed in alcuni tratti autostradali della Campania.
Il dispositivo per fruire del servizio deve essere acquistato dall’automobilista e, pertanto, non è previsto un costo di noleggio e non deve essere necessariamente titolare di conto corrente o carta di credito.
A differenza del Telepass tradizionale, il Telepass ricaricabile, pur funzionando con la stessa tecnologia, presenta un display attivabile con la pressione di un pulsante, che consente di controllare il credito rediduo ed altre informazioni connesse al suo corretto funzionamento.
I veicoli dotati di Telepass Ricaricabile accedono all’autostrada attraverso le stesse porte riservate ai veicoli dotati del Telepass tradizionale tuttavia, a differenza di quanto avviene per questi ultimi, l’addebito dei costi non è posticipato sul conto corrente o sullacarta di credito di appoggio, ma avviene scalando un credito prepagato, come avviene per i telefoni cellulari senza abbonamento. I tagli di ricarica previsti sono da 25, 50 e 75 €; il costo di ricarica è gratuito se effettuato presso i Punto Blu oppure on line sul sito Telepass, invece è di 1 € ogni 24 € di pedaggio se effettuato nella tabaccherie Sisal abilitate.
Al momento dell’avvio della sperimentazione il Telepass ricaricabile aveva un costo di 55€ IVA compresa. Nel corso dell’estate 2012 è stato offerto in promozione a 49€ comprensive di 10€ di pedaggio prepagato. Tuttavia per l’attivazione, che comporta comunque la sottoscrizione di un contratto, è obbligatorio effettuare una ricarica di almeno 25€ di credito. Pertanto al consumatore che opta per questa soluzione è richiesto un costo iniziale minimo di 74€. Pertanto il costo dell’apparecchio in sé, escludendo l’acquisto “obbligatorio” di 35€ di credito, è di 39€ somma che, con gli attuali costi di noleggio del dispostivo tradizionale, comporterà un risparmio effettivo solo dopo 32 mesi dall’acquisto.
I tratti autostradali nei quali è utilizzabile (nonostante gli oltre sei anni di sperimentazione) sono rimasti i seguenti:
A56 Tangenziale di Napoli – tutto il tratto;
A1 Napoli – Milano – solo nel tratto compreso tra Napoli e Caserta Sud;
A16 Napoli – Canosa di Puglia – solo nel tratto compreso tra Napoli e Pomigliano d’Arco;
A3 Napoli – Pompei – Salerno – nel tratto compreso tra Napoli e Salerno;
A18 Messina – Catania – per intero;
A20 Messina – Palermo – per intero;
A19 Catania – Palermo – al momento non è richiesto alcun pedaggio;
Il servizio è garantito dalla dotazione di uno speciale apparecchio con display che indica sia il costo del pedaggio, sia (tramite l’uso di un pulsante) il credito aggiornato dopo ogni passaggio sotto le barriere; quest’apparecchio, anziché essere consegnato in comodato d’uso dal “Punto Blu” come il Telepass tradizionale, va acquistato e rimane di proprietà del cliente.
Per ricaricare il credito (senza costi aggiuntivi) è sufficiente andare sul sito istituzionale Telepass oppure presso i Punti Blu presenti nelle zone interessate. Nelle tabaccherie-ricevitoria del Lotto abilitate unitamente alla somma da ricaricare, dovrà essere esibita una “card” identificativa col codice a barre dell’apparecchio contenuta nella confezione del dispositivo e dè previsto un costo di 1euro. In un prossimo futuro sarà disponibile anche il servizio di ricarica tramite terminale Bancomat.
La società Autostrade per l’Italia ha auspicato che, in futuro, potrà essere utilizzato su tutta la rete autostradale italiana.
Storia e tecnica dell’apparecchio [modifica | modifica sorgente]

Il primo prototipo del terminale di bordo fu sviluppato dal 20 dicembre 1986 fino al 17 aprile 1987, in tempi di record da soli tre progettisti (uno hardware e due software, allora solo 24-25enni)[senza fonte], dipendenti di Sixcom[2], azienda del gruppo Olivetti. La presentazione del sistema fu fatta davanti ai direttori della Società Autostrade e dell’Olivetti, battendo sul tempo la Marconi, azienda inglese che, in tempi successivi, fornì la tecnologia delle antenne[3]
Il prototipo originale del Telepass aveva una forma rettangolare leggermente più grande e piatta, leggeva carte senza contatti AT&T e avrebbe dovuto rendere possibili anche i pagamenti nelle aree di servizio. Quello attuale è basato su una tecnologia di transponder, antenna passiva che, eccitata via radio da un’antenna attiva (Boa), comunica con quest’ultima. All’avvicinarsi al casello autostradale la prima Boa accende il Telepass e lo prepara per la comunicazione con le altre due. La seconda Boa riconosce l’apparato sull’automezzo, trasmettendone i dati alla rete autostradale che fa alzare la sbarra. La terza Boa chiude e conferma il passaggio. Le tre Boe e il sistema a terra sono collegate con la sbarra con delle telecamere digitali e la rete autostradale, e il passaggio in entrata viene inviato al sistema informatico autostradale in modo da calcolare la tariffazione e accettare lo stesso apparato al casello in uscita. Più tardi i dati verranno elaborati e verrà spedito l’estratto conto.
Note [modifica | modifica sorgente]

^ Telepass.it: – News
^ smartcard.co.uk
^ repubblica.it
Altri progetti [modifica | modifica sorgente]

Wikizionario contiene il lemma di dizionario «telepass»
Collegamenti esterni [modifica | modifica sorgente]

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sito ufficiale di Autostrade per l’Italia
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Carlini e bulldog: ecco i cani più a rischio con il caldo

Il migliore amico dell’uomo necessita di attenzioni particolari nei giorni più caldi dell’estate
Carlini e bulldog: ecco i cani più a rischio con il caldo

ROMA – L’allerta meteo lanciata dagli esperti – i prossimi saranno i giorni più caldi degli ultimi 30 anni – aumenta il rischio di colpi di calore non solo per gli uomini, ma anche per i nostri amici a quattro zampe. Per questo Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) avverte, in un colloquio con l’Adnkronos Salute: “Maggiore attenzione va posta soprattutto nei confronti degli animali anziani, di quelli malati (in particolare con problemi cardiaci) e degli appartenenti alle razze cosiddette brachicefale, come i carlini o i bulldog, che hanno una conformazione della laringe e del muso tale da impedire loro di inalare le giuste quantità di aria. Per uno di questi esemplari può bastare una passeggiata di 5 minuti in un luogo troppo caldo per andare incontro a un collasso”.

I sintomi da tenere in considerazione sono “innanzitutto la posizione del cane, che se si sdraia su un fianco e appare ansimante potrebbe essere in difficoltà. Se poi la salivazione aumenta e diventa abbondante e il cane si mostra inquieto, potrebbe davvero essere in atto un colpo di calore. Per contrastarlo, bagnare subito l’animale anche con secchiate d’acqua, un intervento da ritenersi salvavita. Poi, recarsi dal veterinario perché, anche se appare ristorato, nel suo organismo potrebbero essersi innestate delle complicanze”.

Altri consigli dispensati dall’esperto sono: regolare l’alimentazione riducendo l’apporto calorico se l’animale fa meno movimento e sta più dentro casa per sfuggire al caldo, assicurargli un luogo ombreggiato, ma soprattutto ventilato dove stazionare durante la giornata e assicurare la presenza di acqua fresca. E il taglio del pelo? “E’ un argomento controverso e non è tra le priorità ‘estive’: in molti casi il pelo si unisce a uno strato di grasso che contribuisce a mantenere stabile la temperatura corporea del cane e tagliarlo significa privarlo di questa protezione”, dice l’esperto.

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Salute: Nps Onlus, 10 regole per un’estate piu’ sicura lontana da Aids

ASCA – 1 ora 14 minuti fa
(ASCA) – Roma, 25 lug – Si e’ concluso ‘senza mezzi termini’, la campagna estiva di sensibilizzazione e comunicazione promossa da Nps Italia Onlus, con il contributo di Gilead Sciences, che ha coinvolto la citta’ di Torino e le regioni Puglia e Campania. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla stessa Nps Onlus. ”Ritengo increscioso il silenzio del ministero – afferma Rosaria Iardino, Presidente Onorario NPS Italia Onlus – in un periodo delicato come quello estivo e con i numeri dell’HIV ancora in aumento. Dalle istituzioni italiane non e’ partita ancora nessuna campagna informativa, mentre noi, una onlus a budget limitato, abbiamo scommesso energie e denaro per comunicare e sensibilizzare. Ad essere penalizzati sono soprattutto i giovani che non conoscono, ancora oggi, gli effetti e le problematiche che un rapporto non protetto puo’ avere su di loro e sui propri partner”. Nps Onlus da’ 10 consigli per un’estate lontana dall’Aids. Anzitutto, e’ del tutto privo di rischi stringere la mano a una persona sieropositiva, condividere con essa cibo, bicchieri, posate, abiti; una persona sieropositiva non trasmette il virus con la tosse, starnutendo, o nuotando nella stessa piscina; neppure la la saliva trasmette l’infezione da Hiv, quindi non ci si contagia tramite il bacio; l’Hiv si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti: sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali; usare sempre il preservativo; evitare il contatto del nostro sangue con il sangue di un’altra persona di cui non si sa per certo che sia sieronegativa; se si ritiene di avere vissuto una situazione di rischio e’ necessario ed importante fare il test; se si hanno situazioni a rischio e’ meglio effettuare il test regolarmente, sarebbe meglio fare il test almeno 4 settimane dopo il rapporto a rischio perche’ il risultato negativo del test fatto prima di questo periodo finestra non viene considerato definitivo; dall’HIV non si puo’ guarire, ma ci si puo’ curare, per evitare problemi seri di salute e permettere una vita perfettamente normale. red/res

Dormi meno di 8 ore? Ecco i rischi sulla salute (e la linea)

DormireChe il sonno sia rigeneratore per tutto l’organismo, è risaputo ormai da tempo, confermato da numerose ricerche. L’ultima, quella effettuata  dagli specialisti del sonno della School of Medicine and Western Psychiatric Institute and Clinic dell’Università di Pittsburgh (USA) parla chiaro: un numero consistente di organi e apparati del nostro corpo (cuore, polmoni e reni in primis) sono negativamente condizionati dal sonno inadeguato.

Purtroppo la mancanza di sonno, di quello buono per qualità e quantità, sembra essere sempre più uno dei problemi dell’era moderna. Gli scienziati dell’Università di Pittsburgh sono stati comunque molto chiari: bisogna riposare per otto ore, al di sotto di questa soglia si entra nel terreno minato della patologia, con danni gravi sino ad una sensibile riduzione delle aspettative di vita.

Cosa comporta dormire meno di 8 ore a notte? Per i ricercatori, dormire male e poco, porta ad un funzionamento non ottimale di reni e polmoni, con un aumento dei rischi di ictus e attacchi cardiaci. Ma non solo: ne risente anche il metabolismo, portandoci ad ingrassare fino a 10 kg. in breve tempo (perchè cala l’ormone che ci avvisa che abbiamo mangiato a sufficienza e sale quello che interviene sulla nostra idea di fame). Aumentano anche le probabilità di avere ildiabete (tipo 2), perché nella variazione del metabolismo vanno in tilt i delicati equilibri degli zuccheri nel nostro organismo. La lista dei rischi non si chiude qui: salgono anche le possibilità di ammalarsi di tumore, dimostrato da uno studio giapponese su quasi 24.000 donne  tra i 40 e i 79 anni (che indica come sotto le sei ore di sonno crescono le possibilità di un cancro al seno) e aumentano anche le infezioni (influenze, mal di gola, raffreddori..).

Come se non fosse già abbastanza tutto questo, il poco sonno va ad influenzare negativamente anche la nostra mente: alcuni esperimenti condotti sui veterani di guerra hanno spiegato che tra l’insonnia e la depressione c’è un collegamento diretto. A questo va aggiunto poi che si fa più fatica ad imparare, la memoria vacilla, così come la nostra capacità di giudizio e quella di concentrarsi. Di conseguenza, prendiamo decisioni sbagliate e non reagiamo con velocità agli imprevisti (da alcuni test effettuati su guidatori, è emerso che il poco sonno ha gli stessi effetti sulla guida di chi  ha alzato un po’ troppo il gomito).

Non resta quindi che seguire i consigli dei medici e andare a dormire sempre alla stessa ora, evitare le distrazioni, i rumori, le stanze troppo luminose ed evitare i classici riposini pomeridiani. Bandito naturalmente anche il caffè e, da oggi, per esser sempre concentrati e in forma, ricordatevi di riposare almeno 7/8 ore..

Riprendiamoci la proprietà dei nostri soldi.

 

OGGI la NOSTRA MONETA nasce di PROPRIETA’ della banca che la emette prestandocela. Noi vogliamo che nasca di PROPRIETA’ dei CITTADINI e che sia ACCREDITATA ad ognuno come “REDDITO DI CITTADINANZA“.

Per scrivere questa frase che è valida per tutte le monete in circolazione sono occorsi 36 anni di studi universitari ( tesi di laurea, convegni ecc.) presso l’ateneo di giurisprudenza di Teramo e “La Sapienza” di Roma.

Poiché democrazia significa sovranità politica popolare, il popolo deve avere anche la sovranità monetaria che di quella politica è parte costitutiva ed essenziale in un sistema di democrazia vera o integrale in cui la moneta va dichiarata, a titolo originario, di proprietà dei cittadini sin dal momento della sua emissione.  

Giacinto Auriti.

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