Mose, il progetto per difendere Venezia dall’acqua alta usando bustarelle

Ma mai avete fatto il calcolo di quanto costa in manifesti,volantini una campagna elettorale per sindaco in una città grande,per diventare presidente di provincia o governatore di una regione?
Senza contare i soldi investiti per candidarsi al Parlamento o al Senato…
Voi direte che ci sono partiti che spendono poco,vedi estrema sinistra ed estrema destra ma quando va bene superano la soglia di sbarramento…
Unica eccezione movimento 5 stelle ma è Grillo che traina la lista tanto è vero che di preferenze i singoli candidati pente stellati ne prendono pochissime…
Questa è la democrazia andare a votare in cambio di un paio di scarpe nel dopo guerra,per un posto pubblico negli anni 60-70,per avere un appalto o una seggiola in qualche consiglio d’amministrazione negli anni 80-90 e negli ultimi venti anni in cambio una comparsata in TV non si negava a nessuno e di nuovo appalti .
Si arriva all’ironica scena di una diga mobile,il “mose” che serve per non sommergere Venezia dall’acqua e che invece con il recente scandalo l’ha sommersa di fango grazie al suo sindaco colpendo tutto il Veneto tramite il suo ex Governatore.
Voi mi direte la dittatura non ha elezioni ma anche la finta democrazia non ha elezioni vere e non avrà elezioni,finte Province a guida dei sindaci,Senato eletto da Regioni e gli ultimi 3 premier non eletti dal popolo fra qui due Bildeberg,Monti e Letta…
Aggiungiamo che non stampiamo più la nostra moneta e che stiamo impegnando il Colosseo e la fontana di Trevi,come faceva ridere la scena di Totò che vendeva quest’ultima a un Italo-Americano…

 

Aggiungiamo che l’oro in lingotti della Banca d’Italia e in mano a banche private il risultato e l’Italia di oggi…

Voltonio e Bidonia, le mascotte Ecolamp al Carnevale 2013


Voltonio e Bidonia, le mascotte Ecolamp al Carnevale 2013

Fino al 12 febbraio Voltonio eBidonia, le mascotte del Consorzio Ecolamp, sfileranno per Venezia diffondendo messaggi preziosi per la tutela dell’ambiente ed educando grandi e piccoli sulla raccolta differenziata delle lampadine.
Nel weekend, da sabato 2 a domenica 3 febbraio, potrete incontrali in Piazza San Marco. Scoprite le tappe dei giorni successivi e caricate le vostre foto con le mascotte sulla pagina Facebook di Ecolamp.
E non perdetevi quest’anno le mascherine dei due personaggi…sul retro tutte le info per il corretto riciclo delle lampade esauste!
Per saperne di più vai su www.ecolamp.it

Conferenza Governativa Amianto, dal 22 al 24 novembre a Venezia

L’emergenza amianto, o asbesto, in Italia non è finita, ci sono ancora diverse zone dove è presente questo materiale la cuidispersione delle fibre, a terra o nell’aria, rappresenta un rischio per la salute non solo dei lavoratori ma dei cittadini tutti.

La II Conferenza Governativa sulle Patologie Asbesto-correlate, che si terrà a Venezia dal 22 al 24 novembre, presso la sede della Fondazione Cini (Isola di San Giorgio Maggiore), nasce proprio con “l’obiettivo di discutere di quella che è un’autentica emergenza nazionale e di individuare azioni cui dar seguito per la redazione di un Piano nazionale sull’Amianto” , come riportato sul sito web ufficiale.
L’evento, realizzato per iniziativa del Ministero della Salute in accordo con l’Università Ca’ Foscari e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia vedrà la partecipazione di autorevoli voci che in questi tre giorni animeranno i dibattiti e le discussioni.

Il programma dell’evento, che può essere interamente scaricato in formato PDF cliccando su questo link è davvero nutrito e prevede, per ogni giornata, tre sessioni di approfondimento qualiRicerca clinica e di baseSanità pubblica e ricerca epidemiologicaBonifiche e metodi di inertizzazione.
E’ possibile registrarsi online all’evento sia come Azienda sia come privato.

La valutazione del rischio amianto sui luoghi di lavoro
PMI Servizi

fonte

“Il mio film sui crimini dei partigiani? Non lo inviteranno mai a Venezia”

 

Adriano Scianca

Possibile che le 136 vittime di Codevigo facciano ancora paura? Possibile che i soldati della Guardia Nazionale Repubblicana, delle Brigate Nere, che i civili uccisi e talora torturati nella primavera del 1945 nei pressi del comune padovano, a guerra finita, da partigiani garibaldini non possano essere ricordati neanche nell’Italia del 2012? Sembra di sì, almeno a giudicare dalle difficoltà che il regista Antonello Belluco sta incontrando nel girare il suo “Il segreto”, pellicola dedicata proprio alla strage dimenticata commessa dai partigiani e ricordata recentemente solo da Gianpaolo Pansa. Pressioni, lettere minacciose, finanziatori che se ne vanno, materiali che non arrivano mai, una sfilza infinita di “no” e tante porte chiuse. Perché, spiega, «certi temi sono ancora tabù e io, che sono figlio di profughi istriani e ho conosciuto Toni Negri, lo so bene. Ma il mio non un film politico, si tratta solo di una storia d’amore che ha sullo sfondo quei drammatici fatti che nessuno vuole più ricordare. Sarà per questo che ci stanno rendendo la vita impossibile…».
Belluco, come vanno le riprese? Pare che ci sia qualche difficoltà…
“Qualche”? Stiamo facendo una fatica incredibile. Se le parlassi di tutte le vicissitudini capitate riempirebbe una pagina solo con quelle. Quando si scopre l’argomento del film dicono tutti di no per qualsiasi cosa, anche le più banali. Il coproduttore, poi, se n’è andato e ci ha lasciato nei guai. Molti politici mi hanno detto di aver avuto pressioni affinché il film non uscisse mai. Ho anche ricevuto due raccomandate dal figlio del partigiano Arrigo Boldrini, il comandante “Bulow” delle Brigate Garibaldi, nelle quali mi si intimava di non andare avanti…
E voi andrete avanti?
Certo. Nonostante tutto il film si farà. Non ci manca poi tanto.
Non è che ce l’hanno con lei perché fa film “revisionisti”, ammesso che questa parola sia così offensiva come dicono?
No, nella mia pellicola non c’è nessun discorso politico, il film parlerà di una storia d’amore, la strage fa solo da sfondo. Io parlo di una famiglia come tante, marginale, in cui, certo, si indossava la camicia nera. Ma questo non può essere considerato una colpa in sé, dato che a quell’epoca tutti portavano la camicia nera. Persino Arrigo Boldrini mi risulta l’abbia indossata…
Vero, nel settembre del 1939 entrò nella Milizia volontaria per sicurezza nazionale prima di passare con gli antifascisti. Magari è proprio per questo che non se ne può parlare.
Peraltro Boldrini ha guidato l’Anpi ed è stato parlamentare, è una figura intoccabile, parlare di certe storie significherebbe mettere in crisi l’Anpi  tutto un certo mondo. Anche se si è sempre dichiarato estraneo all’eccidio di Codevigo, era pur sempre il comandante di una brigata coinvolta in questa brutta storia. E questo non è l’unico argomento tabù. Io sono figlio di esuli istriani e avrei sempre voluto fare un film su quel dramma ma niente, è impossibile, si trovano tutte le porte sbarrate. Di certi argomenti non si vuol proprio sentir parlare.
Qualcuno le darà del “fascista”…
Guardi, Giorgio Almirante diceva che chi non ha vissuto il fascismo non può definirsi fascista, che il fascismo è un’esperienza storica conclusa e io sono d’accordo con lui. Non ho vissuto il fascismo, ho vissuto altri anni e altre problematiche. Quelli di Mazzola e Giralucci, altra storia su cui mi sarebbe sempre piaciuto girare una pellicola. Quelli di Toni Negri, con cui ho persino fatto un esame all’università. Le storie da raccontare al cinema sarebbero tante…
E perché non lo si può fare? L’egemonia di sinistra è ancora così forte? 
Altrove non so, ma al cinema assolutamente sì. Non esiste possibilità di entrare se non si è dei loro e se non si propongono storie legate alla loro cultura. Nelle grandi spartizioni politiche, la cultura è sempre toccata alla sinistra. È stata una decisione a tavolino. Anche ai festival, lo vediamo in questi giorni,  girano sempre gli stessi nomi, è un turnover fra le solite facce: Bellocchio, Moretti, Amelio etc. Meglio rassegnarsi: film come il mio non andranno mai ai festival.

 

HA TRE MESI PER CURARE IL SUO TUMORE MA LISTA ATTESA È DI QUATTRO

 

Ha tre mesi per curare il tumore e vivere, ma scopre che la lista d’attesa e’ di quattro. Succede a Venezia, secondo quanto denuncia il Gazzettino, ad una signora di 60 anni gia’ operata due volte per un tumore al seno. Qualche giorno fa la donna ha ricevuto la ferale notizia da parte dei medici dell’Ospedale Civile: ha 90 giorni di tempo per iniziare la radioterapia prima che il tumore degeneri di nuovo.

 

Per la signora alternative non ce ne sono: deve andare all’ospedale tutti i giorni. Ma la lista di attesa e’ lunghissima perche’ c’e’ una macchina sola per la terapia. “I medici mi hanno detto che si vergognavano a darmi queste notizie e che la colpa non e’ loro, ma e’ da tempo che chiedono la sostituzione di una macchina e invece non riescono ad ottenerla- ha spiegato la signora al Gazzettino- una macchina peraltro vitale per gli ammalati di tumore. Mi hanno fatto firmare un documento nel quale si dice che sono stata informata che la lista d’attesa per iniziare le terapie e’ di almeno quattro mesi, e io in quel foglio ho aggiunto che se devo morire per il tumore e’ un conto, ma che invece e’ una vergogna se devo morire perche’ non sono stata curata in uno Stato civile”. A.V. presentera’ la sua protesta anche al Tribunale del malato per far valere le ragioni di una citta’ alla quale, dice, deve essere riconosciuta una specificita’. “I medici chiedono solo la sostituzione di cio’ che c’era, ne’ piu’ ne’ meno- conclude la signora- anche perche’ hanno sempre piu’ richieste e sempre meno possibilita’ di curare i veneziani. Il tempo, nel tumore, e’ un fattore vitale”.

Fonte DIRE

Sezioni proviciali AOI


Belluno – via T. L. Burattini n. 46 – 32100 Belluno – tel. 0437-32405
Padova – via Monta’ n. 368 – 35136 Padova – tel. 0429-788237
Rovigo – piazzale Soccorso n. 4 – 45100 Rovigo – tel. 0425-31650
Treviso – via T. Vecellio n. 70 – 31022 Preganziol . tel. 0422-93779 
Venezia – via Milano n. 27 – 30172 Venezia – tel. 041-950026
Verona – via Fratelli Rosselli n. 11 – 37138 Verona – tel. 045-561789
Vicenza – via G. Medici n. 91 – 36100 Vicenza – tel. 0424-512793

Sottosezioni: Bassano del Grappa, Legnago

veneto

Sede Regionale 
Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce Onlus 
Via Fratelli Rosselli n.11 – 37138  Verona

pianta stradale