«Evitare fumo, alcol e smog per preservare la laringe»

EDUCAZIONE SANITARIA. Alla Gran Guardia il punto su un tumore che comincia a diffondersi anche fra le donne
Colpisce 50mila italiani l’anno e il Veneto è tra le regioni più esposte «L’abuso sin dalla gioventù aumenta il rischio di ammalarsi»

Il fumo di sigaretta è una delle prime cause di tumore alla laringe, con alcol e smog

Il fumo di sigaretta è una delle prime cause di tumore alla laringe, con alcol e smog

Una malattia che porta via la voce, la capacità di comunicare e per questo è invalidante non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico. I tumori alla laringe colpiscono ogni anno 50mila persone in Italia, 3mila solo in Veneto, una delle regioni più esposte, e sono in aumento. Se n’è discusso ieri alla Gran Guardia, nel corso del convengo regionale “L’evoluzione del volontariato oncologico nel Veneto a supporto della politica sanitaria”, patrocinato dall’assessorato alla Sanità della Regione Veneto, dal Comune di Verona, dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Verona, dalla Scuola triveneta di discipline Otorinolaringoiatre e organizzato dall’Aoi, l’Associazione oncologica italiana mutilati della voce, in occasione dei 40 anni dalla nascita dell’onlus, che si occupa di fornire assistenza ai malati e ai loro familiari nella fase pre e post intervento, garantendo sostegno psicologico e ascolto. «Vogliamo coinvolgere la cittadinanza nella conoscenza di questa patologia», spiega il presidente dell’Aoi, Adriano Zanelli, «l’arma migliore è la prevenzione, per questo organizziamo incontri nelle scuole, per sensibilizzare i ragazzi a cercare di evitare i fattori di rischio, come alcol e fumo». L’abuso di queste sostanze aumenta in modo esponenziale le possibilità di sviluppare queste neoplasie e il Veneto, tradizionalmente legato al consumo di grandi quantità di alcol e sigarette, è tra le regioni italiane con il numero di casi più alto. Dal momento che l’età in cui si comincia a fare la conoscenza con alcolici e fumo si sta abbassando (si parla di dipendenza già dai 12 anni) è importante diffondere un messaggio di allerta tra le fasce più giovani e per questo il volontariato può fare molto. «Il piano socio-sanitario dedica attenzioni anche al sociale e, da questo punto di vista, un grande contributo lo danno le associazioni di volontariato», ammette l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, «se così non fosse, sarebbe difficile per la sanità sostenere i pazienti nei percorsi di cura e riabilitazione post intervento, che sono una necessità ineludibile, tanto quanto lo è il supporto durante la cura». I tumori della laringe rappresentano il 19 per cento di tutte le neoplasie in Italia e anche se i più colpiti sono uomini tra i 60 e i 70 anni, si sta assistendo ad un abbassamento dell’età e a un aumento tra le donne. «Iniziano a insorgere spesso già intorno ai 50 anni», spiega Maurizio Magnani, primario di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Cremona, «mentre l’incremento dell’incidenza è quantificabile tra i 7 e il 10 per cento. I fattori di rischio principali sono fumo, alcol e inquinamento atmosferico ed è bene ricordare che anche dopo che si è smesso di fumare gli effetti tossici permangono all’interno dell’organismo per altri 20 anni. Il miglior tipo di prevenzione rimane la diagnosi precoce, che consente interventi di chirurgia conservativa e migliori speranze di guarigione». Se preso in tempo si ha circa il 90 per cento di possibilità di guarigione, contro solo il 50 se viene diagnosticato in fase già avanzata. «Per questo bisogna prestare molta attenzione ai sintomi», conclude il dottor Magnani, «come abbassamenti di voce, difficoltà a deglutire o la sensazione di avere un corpo estraneo in gola. In questi casi consigliamo di rivolgersi al medico».

Elisa Innocenti

Smog: call action per avere 2mila euro di risarcimento In 45 città i cittadini potranno chiedere il risarcimento di 2mila euro per essere costretti a vivere in città malsane e inquinate.

co2 smog
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ 

scarico dieselSmog letale, Oms: certo un rapporto tra cancro e gas scarico diesel

Provata la relazione, diventano più probabili e incisive le class action contro i sindaci che non bloccano la circolazione quando si sforano i limiti.

PEGGIO D’ESTATE 

caldo cittàCaldo e inquinamento: le città soffrono di più a causa del mix dannoso

L’anticiclone africano continua e il Ministero della Salute mette in allerta 7 città, che ricevono il bollino rosso. Ma non sono le sole a doversi preoccupare: gli effetti del caldo possono essere più gravi per la presenza di elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici. Ecco la guida del Ministero per evitare le emergenze.

2mila euro di risarcimento danni. È questo quello che possono chiedere (a fronte di un contributo di 6 euro) i cittadini residenti nelle 45 città dove i limite di sforamento delle soglie giornaliere di Pm10 è “eccessivo”, superiore cioè ai 35 giorni all’anno. E questo per il fatto di essere costretti a vivere in un ambiente malsano e inquinato.

L’azione è promossa dal Codacons che, di recente, ha anche presentato un esposto allaProcura della Repubblica chiedendo ilsequestro preventivo di tutti i veicoli diesel diMilano e provincia, alla luce delle dichiarazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha indicato come “cancerogeni certi” i gas di scarico di questo tipo di vetture.

Colpevoli di questa situazione, secondo l’associazione, sarebbero le istituzioni, in particolare Regioni Comuni, che sono obbligati a monitorare gli agenti inquinanti e ad adottare misure per contrastarli. Ma, «molti comuni, province e regioni continuano a non tutelare la salute dei cittadini, con la conseguenza che oltre8.500 persone muoiono ogni anno in Italia a causa dello smog» sostengono dal Codacons.

Ecco l’elenco delle città, diviso per Regione, in cui si può chiedere il risarcimento.

Lombardia: Milano, Como, Lodi, Pavia, Bergamo, Cremona, Mantova, Varese, Brescia, Lecco, Monza. PiemonteTorino, Biella, Alessandria, Novara, Asti, Vercelli. Emilia Romagna: Bologna, Modena, Ravenna, Ferrara, Parma, Reggio Emilia, Forlì, Piacenza, Rimini. Veneto: Venezia, Treviso, Padova, Verona, Rovigo, Vicenza. Toscana: Firenze, Lucca. Marche: Ancona, Macerata.Lazio: Roma, Frosinone. Abruzzo: Pescara, Teramo. CampaniaNapoli, Benevento. Sicilia: Palermo. Sardegna: Cagliari.

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Bambini malati di smog Scatta l’appello ai medici

COMO – La cappa di smog sopra la città (Foto by Pozzoni Carlo)

COMO Cinque giorni consecutivi con valori ben oltre i limiti. Quella che sta per concludersi si è rivelata una settimana davvero pessima sul fronte dell’inquinamento in città. 
Lo smog è balzato alle stelle (Como arriva a 52 giorni di sforamento nel 2011, contro i 35 concessi dall’Unione Europea) e i medici rilanciano l’allarme per la salute. D’altra parte i danni causati dalle polveri sottili (ma anche da ozono e biossido d’azoto, in estate) non sono fantasie. La comunità scientifica ha dimostrato che esiste una correlazione diretta tra aumento dello smog e incremento di patologie, ricoveri, mortalità.
Non esistono studi specifici su Como, ma la pediatra Roberta Marzorati aveva notato, un paio d’anni fa, che un terzo dei casi di broncopolmonite registrati tra i suoi pazienti riguardavano bambini che risiedevano o trascorrevano molto tempo in zone della città trafficatissime, come via Milano. Mentre l’indagine “Poemi” – condotta in 5 ospedali milanesi – ha rivelato che in un anno sono 53mila gli ingressi in Pronto soccorso per patologie legate all’inquinamento, con una media di 73 ricoveri al giorno. Sempre nel capoluogo lombardo, per quanto riguarda l’Asl di Como  si stimano 150 decessi l’anno imputabili a patologie respiratorie e cardiache causate dallo smog. E 240 ricoveri l’anno per crisi asmatiche gravi nei bambini, in parte legati sicuramente all’inquinamento. 
Oltre ai soggetti in tenera età, sono a rischio in modo particolare anziani e cardiopatici. «Il Pm10 arriva fino alla laringe ed è pericoloso, ma lo è ancora di più il Pm 2,5 perché si tratta di particelle che penetrano in profondità e sono in grado di raggiungere gli alveoli – spiega Anna Maspero, primario di Pneumologia del Sant’Anna – Le conseguenze possono essere sindromi acute delle alte vie respiratorie, attacchi d’asma, allergie, polmoniti, il riacutizzarsi di bronchiti croniche, fino al tumore al polmone. Naturalmente non tutti gli organismi reagiscono allo stesso modo e dipende dalla modalità con cui le sostanze tossiche entrano nell’apparato respiratorio, oltre che dalla durata dell’esposizione e dalla conformazione dell’albero bronchiale. Per essere chiari: lo smog non fa venire automaticamente il cancro, ma è senza dubbio un fattore che predispone. E comunque scatena in tutte le persone reazioni di tipo infiammatorio. Oltre a favorire l’insorgere di malattie cardiocircolatorie». 
Di qui l’appello: «Si fa troppo poco per limitare l’inquinamento legato al traffico veicolare e alle caldaie. Bisognerebbe incentivare l’uso dei mezzi pubblici, diversificare gli orari delle scuole. E i genitori non dovrebbero stare col motore acceso davanti a scuola, in attesa dei figli. Vedo scene incredibili. Per non parlare di chi fa jogging lungo strade trafficatissime». 

http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/248566_bambini_malati_di_smog_scatta_lappello_ai_medici/

Milano, allarme smog: 60 persone al giorno vengono ricoverate per inquinamento

Che Milano sia una delle città con dei grandi picchi di smog lo sapevamo già. Gli ospedali vengono sempre presi d’assalto perché più di 60 persone al giorno, nella capitale lombarda, vengono ricoverate per malattie da inquinamento.

Alle volte si sottovalutano le malattie che possono essere prese per via dell’inquinamento dell’aria. La broncopneumopatia rappresenta la terza causa di mortalità in Italia e il 50 % delle morti avviene per cause respiratorie. Secondo quando si apprende dall’Istituto Superiore di Sanità, il tumore al polmone e’ al secondo posto tra gli uomini e al terzo tra le donne tra i tumori più frequenti. 

Sembra che nel 2010 in Italia ci saranno ben  oltre 30mila nuovi casi. Attualmente prendendo visione di alcune statistiche dell’Organizzazione mondiale della sanità si evince che nel mondo le persone che sono colpite dall’asma oscillano tra i 100 e i 150 milioni. Le morti associate alla malattia sono circa 180mila ogni anno. Motivo per cui si è deciso di aiutare tutti i cittadini a vivere meglio la propria città. 

Il Centro Diagnostico Italiano (Cdi) di Milano mercoledì 7 aprile dalle ore 13 alle 18 attiverà una consulenza telefonica gratuita. A rispondere ad ogni domanda, ci sarà la dottoressa Cristina Balzarotti, pneumologo e coordinatore dello Smoking Check del Cdi, la quale indicherà semplici regole di vita che ci possono proteggere da queste patologie. Questa iniziativa del Cdi si svolgerà all’interno  della Giornata Mondiale della Salute, proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per il 7 aprile. 

Il tema della giornata quest’anno è il rapporto tra salute e vita in città. Inoltre, per chi vuole prendersi cura dei propri polmoni, il Centro Diagnostico Italiano di Milano offre un’arma in più: lo Smoking Check, un vero e proprio check-up del respiro dedicato ai fumatori ma non solo.