Scienza: ascoltare il piagnisteo spegne i neuroni e ci rende più stupidi

Voci di corridoio – leggi neuroscienziati – sostengono che rimanere esposti alle continuelamentele di parenti, amici, colleghi e chi più ne ha più ne metta, ci rende più stupidi. È un discorso di neuroni e di ippocampo: se siamo impegnati ad ascoltare fiumi di parole e piagnistei, siano essi provenienti da persone in carne ed ossa o dalla tv, il nostro cervello comincia a perdere colpi e noi non siamo più in grado di risolvere i problemi di cui ci stiamo occupando.

Male, molto male, perché tutti abbiamo colleghi, parenti, partner o amici piagnoni, quelli che passano la giornata a frignare senza ritegno, come se tutti i mali del mondo gravassero solo sulle loro spalle e non, piuttosto, su quelle dei tapini costretti ad ascoltarli.

 

Come difendersi da tutta questa negatività? Come possiamo fare in modo che i nostri poveri neuroni, tartassati dall’incessante martellio del piagnone di turno, non partano per una crociera intorno al mondo lasciandoci lì a prendere iniziative balorde e a scrivere mail senza né capo né coda?

C’è chi suggerisce di estraniarsi, immaginando intorno a sé una bolla trasparente ed insonorizzata, ma quanto può durare? Cinque minuti? Probabilmente anche una sonora e sincera imprecazione potrebbe risolvere il problema, ma guai a farlo, la nuova causa di tutti i mail diventereste proprio voi. Allora cosa fare? Meglio armarsi di santa pazienza e dei bei tappi per le orecchie, “C’est la vie”.

 

Luca Losito

Individuati gli schemi di come i neuroni ci danno la voce

Coordinano gli organi della fonazione: labbra, mascella, lingua, laringe
 
ROMA

“Mappata” l’attività neurale che ci permette di articolare il linguaggio e di parlare in modo fluente senza intoppi. È il risultato del lavoro del team di Edward Chang della University of California a San Francisco, pubblicato sulla rivista Nature

 

Chang ha registrato l’attività neurale che sottostà all’articolazione del linguaggio, di particolari fonemi o sillabe, attività che dà il comando per attuare il movimento coordinato degli organi della fonazione.  

 

In particolare, è riuscito a registrare gli schemi temporali e spaziali dell’attività dei gruppi di neuroni della corteccia senso-motoria coinvolti nell’attività di coordinamento degli organi della fonazione, labbra, mascella, lingua, laringe che coi loro movimenti ci danno voce. 

 

È emerso che ci sono degli schemi di attività neurale piuttosto fissi che “danno voce” ciascuno a un suono distinto, in modo conservato nei diversi linguaggi del mondo. È attraverso tali pattern di attività che si ha il coordinamento temporale dei singoli organi della fonazione. 

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Bere alcol è dannoso anche se con moderazione

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L’abuso di alcol è sicuramente un attentato alla nostra salute, si diceva però che un bicchiere di vino al giorno facesse bene alla salute cardiovascolare. Ma un nuovo studio direbbe l’esatto contrario: bere alcol è dannoso anche se con moderazione, sarebbe dannoso per il cervello adulto poichè ne intacca la plasticità strutturale.

A dirlo è un nuovo studio della ‘Rutgers University’, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ‘Neuroscience’. Il danno cerebrale consiste nella riduzione del 40 per cento della produzione di cellule nelle persone che durante la settimana bevono poco, per poi eccedere nei fine settimana. Abitudine che dilaga fra i giovani che iniziano a bere molto presto.

La scoperta allarmante porta la firma di Tracey J. Shors, professoressa di neuroscienze comportamentali e sistemi presso la Rutgers University e la dottoressa Megan Anderson, che hanno collaborato a loro volta con Miriam Nokia della University of Jyvaskyla in Finlandia.

La spiegazione arriva dalla dottoressa Megan Anderson che commenta come bere alcol è dannoso anche se con moderazione smentendo dunque che un bicchiere di vino al giorno faccia bene:

Anche bere con moderazione può trasformarsi in binge drinking [bere compulsivo] senza che la persona se ne accorga. A breve termine potrebbero esserci danni motori o funzionali impercettibili, ma a lungo termine questo tipo di comportamento potrebbe avere effetti molto negativi su apprendimento e memoria.

Negli Stati Uniti ed in altri paesi, il limite consentito dalla legge quanto a uso di alcol è dello 0,08 per cento. Partendo da questo, gli scienziati hanno condotto dei test su modello animale. La dose è stata adattatta a quella del consumo umano, vale a dire 3-4 bevande per le donne e 5 per gli uomini.

I risultati degli esperimenti hanno evidenziato la riduzione del 40 per cento delle cellule nervose prodotte nell’ippocampo, dove nascono i nuovi neuroni nel cervelllo che consentono, in modi diversi, le funzioni di apprendimento:

Se questa area del cervello è colpita ogni giorno per molti mesi e anni, alla fine si potrebbe non essere in più grado di ottenere nuove abilità o imparare qualcosa di nuovo nella vostra vita. E’ qualcosa di cui si potrebbe anche non essere a conoscenza che si sta verificando.

Naturalmente, ogni persona è un mondo sè, se per qualcuno un bicchiere di una qualsiasi bevanda alcolica potrebbe essere eccessivo, per altri berne almeno tre è come fare un passeggiata di salute. Resta evidente il fatto che la moderazione è fondamentale per la nostra salute e, sapendo che bere alcol è dannoso anche se con moderazione, sarebbe opportuno pensare di accantonare l’idea delle grandi bevute con gli amici nei fine settimana solo per ‘sballarsi’, non ne vale davvero la pena.

Photo credit: Mark Birkle su Flickr

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