Scienza: ascoltare il piagnisteo spegne i neuroni e ci rende più stupidi

Voci di corridoio – leggi neuroscienziati – sostengono che rimanere esposti alle continuelamentele di parenti, amici, colleghi e chi più ne ha più ne metta, ci rende più stupidi. È un discorso di neuroni e di ippocampo: se siamo impegnati ad ascoltare fiumi di parole e piagnistei, siano essi provenienti da persone in carne ed ossa o dalla tv, il nostro cervello comincia a perdere colpi e noi non siamo più in grado di risolvere i problemi di cui ci stiamo occupando.

Male, molto male, perché tutti abbiamo colleghi, parenti, partner o amici piagnoni, quelli che passano la giornata a frignare senza ritegno, come se tutti i mali del mondo gravassero solo sulle loro spalle e non, piuttosto, su quelle dei tapini costretti ad ascoltarli.

 

Come difendersi da tutta questa negatività? Come possiamo fare in modo che i nostri poveri neuroni, tartassati dall’incessante martellio del piagnone di turno, non partano per una crociera intorno al mondo lasciandoci lì a prendere iniziative balorde e a scrivere mail senza né capo né coda?

C’è chi suggerisce di estraniarsi, immaginando intorno a sé una bolla trasparente ed insonorizzata, ma quanto può durare? Cinque minuti? Probabilmente anche una sonora e sincera imprecazione potrebbe risolvere il problema, ma guai a farlo, la nuova causa di tutti i mail diventereste proprio voi. Allora cosa fare? Meglio armarsi di santa pazienza e dei bei tappi per le orecchie, “C’est la vie”.

 

Luca Losito