Prandelli ecco un suo gol da giocatore contro il New York Cosmos (dove il commentatore americano lo chiama Claudio Prandelli anziché Cesare come adesso facciamo noi)
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Ma i dopati non sono solo i ciclisti…
Un dardo che trafigge il cuore di migliaia di appassionati. È quanto rappresenta l’ennesima notizia di doping nel ciclismo.Mauro Santambrogio trovato positivo all’Epo – proprio come il compagno di squadra Danilo Di Luca – dopo il controllo antidoping del 4 maggio scorso. Nel frattempo ha percorso chilometri di strada fino a chiudere al 9° posto nel Giro.
E subito si sono scatenate, forse con maggior veemenza del passato, invocazioni di radiazione. Gli appassionati sono arrivati al limite, dopo la caduta dell’eroe Armstrong e la forte delusione di Di Luca, Santambrogio: ora basta.
Ma purtroppo, chi cerca di barare calpestando i valori distintivi dello sport, non sono solo gli atleti in tutina e caschetto. C’è una sequela di disonesti che prova, anno dopo anno, a farla franca ai controlli, nella speranza di fasciarsi col manto della gloria, una gloria fasulla.
Partiamo dal calcio, Diego Armando Maradona è riconosciuto, in modo planetario, come il calciatore più forte della storia del pallone. Eppure le delusioni, forti, continue, dei suoisupporterspartenopei non sono mancate. A partire da quel marzo del 1991, quando fu trovato positivo alla cocaina ai test effettuati dopo Napoli-Bari; un tradimento che lo portò a fare le valigie e trasferirsi a Siviglia, dove dovette scontare 1 anno e mezzo di squalifica prima di tornare in campo. Oltre il danno, la beffa. Il Pibe de Oro fu cacciato dalla Fifa ai Mondiali di Usa 94′, questa volta trovato positivo all’efedrina, una sostanza stimolante. Maradona tentò invano di orientare altrove gli indici di mezzo mondo, puntati contro l’idolo che nuovamente aveva tradito la fiducia di milioni di persone. Maldestro poi il tentativo di scaricare la colpa della positività all’ingerimento della Ripped Fuel, bevanda energetica datagli dal mister della Selecciòn.
Cos’è Dietro al Pallone
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Cos’è Dietro al Pallone? È il mio BLOG, è evidente. Mi chiamo Riccardo Vetere e sono giornalista, inviato e corrispondente per diverse testate e radio italiane. Qui potrete trovare tutti i miei lavori, quelli che quotidianamente realizzo per Panorama.it, sito per cui scrivo nella sezione sportiva. Ma non solo. Potrete trovare gli approfondimenti, le analisi, i dossier e i retroscena che realizzerò sul Calcio, il Tennis, l’Nba, la Formula 1. Quello che più mi preme, però, è mettere in risalto quelle sfumature che colorano in lungo e in largo i saloni delle stanze di questo magnifico, quanto contorto, ambiente. In particolar modo, cercherò di scavare e dissotterrare gli aspetti che, spesso, restano occultati all’ombra delle fitte trame che esistono tra sport, politica ed economia…
Da ricco a povero: la vita dell’ex calciatore
Dietro il tintinnio dei soldi, si cela il grido di qualche disperato. Succede anche nel calcio, luogo superficialmente visto come oasi felice in un deserto di miseria. Certo, a sfogliare l’ammontare delle somme percepite dagli Ibrahimovic, Ronaldo, Messi, ma anche Buffon, Balotelli e Milito, si fa presto a convincersi di questo. Peccato che non tutto il mondo del pallone sia un paese felice abitato da personaggi profumatamente pagati. Ci sono realtà profondamente distanti da queste, fatte di indebitamenti e pagamenti arretrati; come spesso accade in Lega Pro. E se sono queste le condizioni in cui versa la carriera di un calciatore, diventa difficile immaginare un futuro roseo lontano da problemi economici.
Riccardo Maspero, ex di Torino e Fiorentina, denunciò nitidamente il suono assordante che può fare il silenzio dell’abbandono: “A un certo punto più nessuno mi ha cercato, ci speravo e invece niente. Sono stato dimenticato. Allora sono entrato nel mondo del lavoro vero, perché fare il calciatore è un’altra cosa”, raccontò qualche anno fa. Maspero trovò il modo di avviare un’ azienda che si occupasse della realizzazione di carrelli sollevatori per le moto. Da lì non si è più mosso.
Anche l’Nba ha il primo gay (dichiarato) Jason Collins, centro di Washington, ha fatto “coming out”, a quando il primo calciatore italiano? – il testo della sua lettera-confessione –
“Non ho scelto io di essere il primo atleta apertamente gay a giocare in uno degli sport più importanti d’America. Ma visto che lo sono, sono contento di iniziare a parlarne. Non avrei voluto essere io quello che alza la mano in classe e dice di essere diverso. Fosse stato per me, qualcun altro avrebbe già dovuto farlo. Ma nessuno l’ha fatto, ed è per questo che ho deciso di alzare io la mano”. Comincia così la lettera scritta di pugno da Jason Collins, centro dei Washington Wizards, per Sports Illustrated. Con questa rivelazione entrerà certamente nella storia: è la prima volta, infatti, che un giocatore dell’NBA ancora in attività decide di fare outing: “Amo ancora questo sport – prosegue Collins – e ho ancora qualcosa da offrire. I miei allenatori e i miei compagni lo sanno. Ma allo stesso tempo voglio essere genuino, autentico e sincero”.
Udinese 1 Lazio 0 Magia Di Natale
Classifica scontri diretti: male il Milan, vola la Fiorentina
Per la Spagna il decennio di trionfi è finito…
Indebitamenti spaventosi, tagli e la piaga del doping. Il decennio spagnolo ricco di vittorie ha nascosto tutto il marcio che c’era sotto
Guidolin: “Peccato, stavo pregustando un risultato positivo”
Guidolin: “Peccato, stavo pregustando un risultato positivo”
“Peccato, pregustavo un risultato positivo”. Francesco Guidolin, in conferenza stampa, e’ amareggiato per la sconfitta subita col Milan: “L’episodio finale? Non lo commento, dispiace, certo, ma son cose che fanno parte del calcio”.