« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato »

L’Articolo 67 della Costituzione della Repubblic

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a italiana recita:

« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato »

Questo articolo della Costituzione italiana fu scritto e concepito per garantire la libertà di espressione più assoluta ai membri del Parlamento italiano eletti alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. In altre parole, per garantire la democrazia i costituenti ritennero opportuno che ogni singolo parlamentare non fosse vincolato da alcun mandato né verso il partito cui apparteneva quando si era candidato, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori che, votandolo, gli avevano permesso di essere eletto a una delle due Camere (divieto di mandato imperativo). Il vincolo che lo lega agli elettori assume, invece, la natura di responsabilità politica.

Vediamo nello specifico quali sono i principi che regolano il Porcellum con la quale è stato eletto il Parlamento e il Senato attuale:

-Sono stati aboliti i collegi uninominali.
– Non viene data all’elettore la possibilità di poter esprimere la preferenza per un singolo candidato in quanto si può votare soltanto per il partito che in secondo tempo decide quali siano gli esponenti da portare alla Camera oppure al Senato.
– Prevede un premio di maggioranza sia alla Camera che al Senato. Alla Camera consiste nel garantire alla coalizione che ottiene il maggior numero di voti, non conteggiando gli elettori residenti in Valle D’Aosta e all’Estero, un numero minimo di seggi pari a 340. Al Senato invece il premio viene dato regione per regione con la sola esclusione del Molise che, avendo un numero di votanti piuttosto basso, assegna soltanto due seggi. Il premio al Senato consiste nel garantire alla coalizione vincente in quella regione, almeno il 55% dei seggi. Ad esempio in Piemonte dove se ne assegnano 22, la coalizione vincente ne avrà diritto almeno ad 11.
– C’è l’obbligo per ogni partito o coalizione di indicare il proprio candidato con relativo programma.

– Hanno diritto ad essere rappresentate alla Camera tutte quelle coalizioni che superano la quota del 10% dei voti ottenuti. Se invece si tratta di un singolo partito non coalizzato, la soglia si abbassa al 4%. Al Senato la quota minima per le coalizioni è del 20% con inoltre i partiti che ne fanno parte devono raggiungere almeno il 3%. Per partiti non apparentati la soglia è del 4%. 

Quindi abbiamo eletti non scelti dalle preferenze ma bensì dai segretari di partito e dove viene eletto non chi prende più preferenze ma dalla posizione che ha nel listone.

Quindi chi cambia partito o schieramento di questo parlamento sta contravvenendo all’art. 69, primo comma, del testo unico n. 570/1960, stabilisce che la validità dei voti contenuti nella scheda deve essere ammessa ogniqualvolta se ne possa desumere la volontà effettiva dell’elettore

Quindi chi ha votato il movimento 5 stelle ha votato il movimento 5 stelle non il deputato o senatore che poi è passato al gruppo misto potendo diventare stampella del PD.
Quindi chi ha votato Forza Italia non ha votato i deputati che hanno fondato il NCD e meno che meno diventare maggioranza del PD di Renzi,quest’ultimo neanche eletto dal popolo.
Potrei continuare ancora citando Scelta Civica ed altri spostamenti vari…
Quindi può esistere un onorevole,deputato o senatore che sia,che usando l”Articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana recita:
« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato » anche quando non è stato eletto come persona ma come nome di un listone proposto dal partito?
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LIBERI DI CREDERCI LIBERI

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LIBERI DI CREDERCI LIBERI
Liberi siamo liberi perchè viviamo in una democrazia
occidentale e in uno Stato,l’Italia dove governa una
larga coalizione tramite un patto nazionale chiamato del nazareno ,abbiamo
eliminato tutto di un colpo la lotta destra contro si-
nistra per chi doveva governare.
Due partiti che già nel nome portano libertà, Partito
Democratico,e nazionalismo,Forza Italia.
Vogliono il nostro bene e non vogliono che sprechiamo
le nostre forze per andare a votare i senatori e che
si il lavoro nobilità l’uomo ma lo rende simile alla
bestia,e per non farci sentire delle bestie attuano
politiche atte a creare disoccupazione e chiusure o il
trasloco verso l’estero di imprese medio o piccole che siano.
Siamo liberi,di parlare ma lor signori sono liberi di
non ascoltarci cosa che fanno egregiamente.
Siamo liberi di protestare tanto il loro programma di
governo lo hanno già basta seguire gli ordini teuttonici,
americani e dalla BCE.
Liberi di protestare contro l’invasione di popolazioni
senza armi ma a pericolo di integrazione forzata pesando
su un economia la nostra già povera che viene figuratamente
buttata in acqua per salvare persone arrivate via mare che dicono loro
scappano dalla guerra e sono pronti a pagare migliaia di
dollari di viaggio.
Liberi di scrivere su giornali,siti,blog e forum cio che
pensiamo tanto ogni articolo,ogni post,ogni discussione
viene coperta da centinaia di commenti che dicono che tutto
va bene e che siamo solamente delle persone cattive se non
pazze e se non bastasse c’è sempre l’arma del banarre o
oscurare una pagina,un sito,un blog o un post.
Insomma cosa potremmo volere di più che vivere in una
democrazia occidentale come la nostra?

Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal

 

Riprendiamoci la proprietà dei nostri soldi.

 

OGGI la NOSTRA MONETA nasce di PROPRIETA’ della banca che la emette prestandocela. Noi vogliamo che nasca di PROPRIETA’ dei CITTADINI e che sia ACCREDITATA ad ognuno come “REDDITO DI CITTADINANZA“.

Per scrivere questa frase che è valida per tutte le monete in circolazione sono occorsi 36 anni di studi universitari ( tesi di laurea, convegni ecc.) presso l’ateneo di giurisprudenza di Teramo e “La Sapienza” di Roma.

Poiché democrazia significa sovranità politica popolare, il popolo deve avere anche la sovranità monetaria che di quella politica è parte costitutiva ed essenziale in un sistema di democrazia vera o integrale in cui la moneta va dichiarata, a titolo originario, di proprietà dei cittadini sin dal momento della sua emissione.  

Giacinto Auriti.

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