Riparte la raccolta fondi Auchan per Telethon

download

Fino al 31 dicembre tutti i collaboratori dei 50 supermercati si schierano al fianco della ricerca scientifica sulle malattie genetiche. Continua a leggere.

NEWS DALLA RACCOLTAPer l’undicesimo anno, la grande squadra Auchan, con tutti i collaboratori dei 50 ipermercati, scende in campo a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche per la nuova edizione della raccolta fondi Auchan per Telethon.

Fino al 31 dicembre, offrire il proprio contributo è semplice e veloce con una delle tre modalità messe a disposizione:

  • si può acquistare alla cassa la Telethon card di 5 euro, ricevendo in omaggio di una tazzina in porcellana bianca con decoro esclusivo Auchan, realizzato da un’iniziativa di un graphic designer che lavora nelle squadre di Auchan;
  • oppure si può scegliere di donare, sempre alla cassa1 euro con l’omaggio di un simpatico e dolcissimo euro di cioccolato realizzato in collaborazione con Telethon;
  • infine, si può optare per l’arrotondamento del totale della spesa.

E non solo. Oltre alle donazioni alla cassa è sempre possibile donare a Telethon acquistando i prodotti solidali Auchan per Telethon: la collana di “Le ricette di Rosanna” e l’ombrello in diversi modelli (uomo, donna bambino).

«Gli ipermercati Auchan sono da sempre in prima linea a sostegno di Telethon – dichiara Christian Iperti, Direttore Generale Auchan Italia – grazie alla generosità dei nostri clienti, in 10 anni abbiamo raccolto oltre 9 milioni di euro e quest’anno abbiamo già realizzato circa 207 mila euro nei due mesi di raccolta fondi dal 15 aprile al 16 giugno. Siamo contenti di questo primo risultato e con lo stesso entusiasmo siamo pronti ad affrontare la nuova sfida, grazie anche alle nuove modalità di raccolta in esclusiva per Auchan e a tutte le iniziative che realizzeranno gli ipermercati a livello locale».

AUCHAN, SIMPLY E LILLAPOIS, #PRESENTI PER FONDAZIONE TELETHON

Auchan, Simply e Lillapois, #presenti per Fondazione Telethon

Auchan, Simply e Lillapois, #presenti per Fondazione Telethon

Fino all’8 gennaio negli ipermercati Auchan, nei supermercati Simply, IperSimply e PuntoSimply e nei drugstore Lillapois sarà possibile offrire rispondere #presente all’appello in favore delle malattie genetiche rare.

 Risultati immagini per telethon 2016 simply
NEWS DALLA RACCOLTAGli ipermercati, i supermercati e i drugstore rispondono presente! Tre grandi partner della Fondazione Telethon, Auchan, Simply e Lillapois, danno il via, il 29 ottobre, alle attività di raccolta fondi in sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
Fino all’8 gennaio negli ipermercati Auchan, nei supermercati Simply, IperSimply e PuntoSimply e nei drugstore Lillapois sarà possibile offrire il proprio contributo con una donazione di 1 euro alle casse, ricevendo in regalo un utilissimo blocchetto per la lista della spesa e 10 punti LaTua!Card oppure acquistare a 2,50 euro la shopper K-Way dedicata a Telethon.
Nei supermercati Simply e negli ipermercati Auchan, con una donazione di 5 euro i clienti riceveranno in omaggio 50 punti LaTua!Card. Inoltre sarà possibile donare anche acquistando altri prodotti solidali, come la preziosa sfera di Natale con cristalli Swarosky, gli ombrelli dedicati a Fondazione Telethon e l’intramontabile classico “Il Piccolo Principe” edito da Auchan per Fondazione Telethon.
Ma il sostegno di Auchan SImply e Lillapois, non si ferma qui. Sul territorio, saranno tanti gli eventi organizzati a favore della raccolta fondi e, nelle giornate del 17 e 18 dicembre, Gallerie Commerciali Auchan Italia ospiterà i volontari per sostenere l’iniziativa di piazza con la distribuzione dei cuori di cioccolato.

ALLERTA Allerta tra gli scaffali: solo Auchan, Simply e Carrefour pubblicano on line l’elenco dei prodotti ritirati Pubblicato da Roberto La Pira il 10 settembre 2013

stop cibo allerta

In Francia nei primi quattro giorni di settembre ogni 24 ore è stato ritirato un prodotto alimentare dagli scaffali dei supermercati

Ogni settimana in Francia c’è una catena di supermercati, un’azienda o un ministero che invita i cittadini a non consumare un prodotto alimentare che presenta problemi di qualità, sicurezza, etichettatura o altro ancora. La notizia viene diffusa via internet dalle varie imprese e  ripresa da numerosi siti e organizzazioni di consumatori per raggiungere il maggior numero di persone. Oltre a ciò i punti vendita devono esporre un cartello con la fotografia del prodotto ritirato o all’ingresso del negozio o in corrispondenza dello scaffale in un posto ben visibile.

 

In Francia nei primi quattro giorni di settembre c’è stato un ritiro ogni 24 ore (La ferme Bergerie-Fromageries des Abers ha richiamato diversi lotti di formaggi di capra contaminati da Listeria, la catena di supermercati Carrefour ha ritirato una salsiccia contaminata da Salmonella, mentre Auchan non vende più un dessert confezionato contaminato da Listeria. L’ultimo caso riguarda la società Mossieur Polette che ha ritirato dal commercio delle salsicce.

 

In Italia non succede nulla di tutto ciò. Raramente i supermercati mettono in rete la lista dei prodottialimentari richiamati dal mercato.  Solo Auchan e Simply dal 2 settembre hanno uno spazio sul sito destinato ad ospitare gli avvisi di tutti i prodotti ritirati e difettosi (con il marchio della catena e  con quello dell’impresa). Anche Carrefour propone uno spazio simile ma l’elenco riporta solo i prodotti con il marchio della catena.

In Italia si arriva al paradosso che le aziende implicate in incidenti gravi, come la recente epidemia di frutti di bosco surgelati contaminati dal virus dell’epatite A, rifiutano di pubblicare l’annuncio sul proprio sito, tanto che in un caso non è mai stata diffusa la fotografia della confezione di frutti di bosco contaminata.

 

tartufo recall

Avviso di allerta dei supermercati Auchan in Francia per un tartufo contaminato da Listeria

Il Ministero della Salute raramente diffonde questi comunicati e, quando lo fa, non propone le foto (tranne casi eccezionali come quello sul sospetto di botulino nel pesto, anche se le immagini sono arrivate con un certo ritardo).

 

Tutto ciò è inaccettabile visto che in Italia si fanno più controlli rispetto alla Francia e  vengono ritirati dal mercato diversi prodotti. Ben lo sanno i responsabili delle catene secondo cui almeno 300 referenze l’anno spariscono dai punti vendita per i motivi più svariati. Spesso il ritiro non riguarda problematiche sanitarie, ma interessa comunque i consumatori (lattine di piselli etichettate come chicchi di mais, confezioni di lasagne surgelate etichettate come specialità greca, errori nella data, refusi nelle diciture, presenza di corpi estranei, contaminazione di metalli pesanti…). Ci sono anche decine di ritiri per motivi sanitari (Salmonella, Listeria, Campylobacter…) ma nessuno dice nulla. Perché? Eppure statisticamente una volta ogni 30-45 giorni c’è un’allerta abbastanza serio e una catena di supermercati ritira per motivi sanitari un prodotto dagli scaffali.

 

lattina

Ogni anno 300 referenze spariscono dai punti vendita di una catena di supermercati per i motivi più svariati

Nel mese di luglio abbiamo chiesto a diverse catene come vengono comunicate le allerta alimentari ai clienti. Alcune hanno risposto dicendo di utilizzare mail, altre preferiscono i cartelli (in alcuni casi fogli di carta di formato A4 poco visibili), altri telefonano… ma nessuno allora pubblicava in rete la notizia. Perché?

 

Sono passati due mesi da quando abbiamo chiesto alle catene di informare in modo adeguato i clienti sui prodotti ritirati dal mercato, come si fa all’estero. È vero che per la prima volta in occasione dell’allerta sul pesto al botulino di luglio diversi distributori hanno inserito annunci sui propri siti, ma poi una volta spenti i riflettori lo spazio è sparito. È triste constatare come i supermercati italiani  non abbiano ancora deciso nulla di preciso. Coop in luglio precisava che nel corso dei primi sei mesi del 2013 ci sono sono stati quattro ritiri (11 l’anno precedente) e che il sito è predisposto per pubblicare i richiami dei prodotti a marchio, mentre sta valutando come può essere impiegato per quelli non a marchio.

 

stop

Perchè i supermercati italiani non diffondono in rete le notizie dei prodotti richiamati come si fa in altri paesi europei?

Esselunga ci ha risposto dicendo che “dispone di procedure specifiche che disciplinano il ritiro e l’eventuale richiamo dei prodotti non conformi ai requisiti di sicurezza, così come previsto dal Reg. CE 178/2002. La procedura specifica è inserita nei Manuali di Autocontrollo dei Centri di Produzione e dei Negozi, quindi approvata anche dalle Autorità preposte ai controlli in ambito di Reg. CE 178/02. In caso di richiamo dal mercato, tali procedure prevedono la valutazione di specifiche modalità di avviso al consumatore, scelte sulla base di un criterio di rapidità ed efficacia.

 

Rivolgiamo nuovamente l’invito a tutte le catene a dedicare uno spazio nel sito a tutti i prodotti ritirati dagli scaffali e ad informare adeguatamente i consumatori. È bene ricordare che quanto stiamo chiedendo è il semplice adempimento di un obbligo previsto dalla legge (1). Il Fatto Alimentare ribadisce la disponibilità a ricevere i comunicati e rilanciarli in rete per diffondere meglio le notizie di ritiro come si fa già nel resto d’Europa.

 

(1) Informare i consumatori è un dovere delle imprese e delle catene distributrici previsto dall’art. 19 del reg. 178/2002 che così recita: “Se un operatore del settore alimentare ritiene o ha motivo di ritenere che un alimento da lui importato, prodotto, trasformato, lavorato o distribuito non sia conforme ai requisiti di sicurezza degli alimenti, e l’alimento non si trova più sotto il controllo immediato di tale operatore del settore alimentare, esso deve avviare immediatamente procedure per ritirarlo e informarne le autorità competenti.” C’è di più, se il prodotto è già stato acquistato dai consumatori, l’operatore deve informare gli acquirenti in maniera efficace e accurata, specificando i motivi del ritiro e, se necessario, richiamare i prodotti già venduti per tutelare la salute. È quindi necessario appendere dei manifesti all’interno del punto vendita per avvisare i clienti che un prodotto è stato ritirato e non va consumato.

 

Roberto La Pira

http://www.ilfattoalimentare.it/

cos’è lo “SCONTRINO NON FISCALE”

Se avete in mano uno “scontrino non fiscale” (ai sensi dell’articolo 1 comma 429 legge 311/2004), non stupitevi e non spaventatevi e non arrabbiatevi.
Sta girando online un avviso che dice di arrabbiarsi con il governo che protegge le multinazionali che in Italia non pagano l’IVA.
E’ pura disinformazione!
…infatti…

I supermercati e i grandi magazzini (dall’Ikea all’Auchan) possono optare per la trasmissione telematica (sistema più effciente e puntuale e preciso) all’agenzia delle entrate della somma complessiva degli incassi giornalieri.
L’Italia infatti non é un paradiso fiscale per nessuno e anche le grandissime catene di distribuzione versano l’IVA e pagano le tasse, anche se attraverso modalità diverse.
Quindi non emettono uno “scontrino fiscale” insieme all’acquisto bensì il documento “interno” dell’immagine.
Rimane comunque (ovviamente) l’obbligo di emettere la fattura se il cliente la chiede.

Ecco il comma di riferimento della legge 311/2004:
429. Le imprese che operano nel settore della grande distribuzione possono
trasmettere telematicamente all’Agenzia delle entrate, distintamente per
ciascun punto vendita, l’ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri
delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi di cui agli articoli 2
e 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e
successive modificazioni.


altri dettagli
eventuali ulteriori infos
e ancora

http://www.cubosphera.net/