Ecco la sostanza che uccide le cellule del cancro: viene estratta dalle mele

Un’incredibile scoperta, che potrebbe rivoluzionare il mondo della medicina. Si chiamano oligosaccaridi di mele e hanno ucciso il 46% delle cellule del cancro del colon umano. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Xi’an, in Cina. Questa sostanza, assolutamente naturale, ha un’effetto nettamente più efficace di qualsiasi farmaco chemio utilizzato per combattere i tumori.
Un risultato davvero eccezionale, considerando che il cancro al colon è la seconda causa di morte per tumore nelle donne di tutto il mondo, e la terza causa negli uomini.
 


Fonte:  leggo.it

La Pastiera

 

 

“Currite, giuvinò! Ce stà ‘a pastiera!”
E’ nu sciore ca sboccia a primmavera,
e con inimitabile fragranza
soddisfa primm ‘o naso,e dopp’a panza.
Pasqua senza pastiera niente vale:
è ‘a Vigilia senz’albero ‘e Natale,
è comm ‘o Ferragosto senza sole.
Guagliò,chest’è ‘a pastiera.Chi ne vuole?
Ll’ ingrediente so’ buone e genuine:
ova,ricotta,zucchero e farina
(e’ o ggrano ca mmiscato all’acqua e’ fiori
arricchisce e moltiplica i sapori).
‘E ttruove facilmente a tutte parte:
ma quanno i’ à fà l’imposto,ce vò ll’arte!
A Napule Partenope,’a sirena,
c’a pastiera faceva pranzo e cena.
Il suo grande segreto ‘o ssai qual’è?
Stu dolce pò ghì pure annanz’ o Rre.
E difatti ce jette. Alludo a quando
il grande Re Borbone Ferdinando
fece nu’ monumento alla pastiera,
perchè facette ridere ‘a mugliera.
Mò tiene voglia e ne pruvà na’ fetta?
Fattèlla: ccà ce stà pur’ a ricetta.
A può truvà muovendo un solo dito:
te serve pe cliccà ncopp ‘ a stu sito.
Màngiat sta pastiera,e ncopp’ a posta
dimme cumm’era: aspetto  na’ risposta.
Che sarà certamente”Oj mamma mia!
Chest nunn’è nu dolce: è na’ poesia!”

http://www.pastiera.it/pastiera/

Dolci Pasquali – I cudduraci

 

 
cudduraci primo piano

 

..E’ Pasqua!!!! 😀
Sembra strano se penso che Natale è stato l’altro ieri…ma non si può dire che l’aria primaverile e pasqualina non si avverta, basti pensare ai buonissimi profumi che ti toccano i sensi appena metti il naso fuori di casa… e questo succede in tutto il Mondo: ognuno ha le sue ricette tipiche, le sue tradizioni

Cudduraci sono i dolci tipici pasquali di Reggio Calabria e provincia (nelle altre province calabresi, questi dolci prendono nomi diversi e lo stesso si può dire della Sicilia).
In generale, comunque, questo particolare dolce è tipico di quasi tutte le Regioni del Sud Italia ed in ogni posto assume non solo forme diverse, ma anche nomi diversi 😀
Anticamente era fatto di pasta di pane, ma con il tempo la ricetta venne modificata in una pasta frollosa.
I Cudduraci sono fatti anche per essere regalati, come tutti i dolci tradizionali delle feste, ed anticamente, c’era anche l’usanza che la ragazza lo facesse per il suo fidanzato, inserendo all’interno della pasta tante uova per quanto fosse grande il suo amore per lui (potevano esserci anche 25 uova in un solo biscotto O_o)…e comunque le uova non vanno mai messe in numero pari…un pò come le rose 😀

Era sempre una festa per me, quando mia madre iniziava a farli, più che altro perchè poi avrei potuto colorare le uova sode che lo abbellivano…che divertimento!!! 😀
Tutte le uova scarabocchiate con le matite, stando bene attenti a non toccare i bordi di pasta! 😉

E con l’immagine di una bimba che colora il suo dolcino, auguro a tutti Voi una felicissima Pasqua…serena, soprattutto! :-*


I Cudduraci

Ingredienti

  • 1 kg di farina
  • 400 gr di zucchero
  • 4 uova
  • 200 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • un bicchierino di liquore (Amaretto, Cointreau o altro di vostra preferenza)
  • 2 bustine di lievito in polvere
  • estratto di vaniglia
  • la scorza grattuggiata di un limone
  • un pizzico di sale

uova sode



impasto e uova-cudduraci



Miscelare la farina con lo zucchero, il lievito e sale. Fare una fontana ed inserire al centro le uova, l’estratto di vaniglia, la scorza del limone ed il burro a pezzetti.
Impastare velocemente e dare all’impasto le forme che si preferiscono: cestini, colombine, ecc.. Inserire al centro di ogni dolce un uovo o più e decorare l’impasto come più si preferisce (si possono usare zuccherini colorati o argentati, oppure decorare l’uovo con treccine di impasto…diamo spazio alla fantasia!)
L’impasto deve essere steso ad un’altezza di 1,5 – 2 cm.
Infornare a 180° per 15- 20 minuti.



cestino e cudduraci
http://www.mypaneburroemarmellata.com/2010/04/i-cudduraci.html

‘UE CI IMPONE I CIBI OGM CANCEROGENI.

Iniziamo dall’Ogm. Gli eurocrati – eletti da bilderberg e trilaterale e non certo dai cittadini – NON SOLO IMPONGONO l’OGM a tutte le nazioni aderenti (vedi Ieri l’Unione Europea ha imposto all’Italia di permettere la coltivazione del mais Ogm: l’Italia è costretta ad accettare le varietà autorizzate dall’Ue) privando i cittadini della loro sovranità su un tema FONDAMENTALE per la salute e per i cittadini, ma oltretutto DIFENDONO SPUDORATAMENTE il mais ogm accusato di causare TUMORI. Grazie a Mario Monti, che ha di fatto dichiarato illegale l’agricoltura “km zero” nel silenzio assoluto abbiamo detto addio anche alla sovranità alimentare.

Il “copione” della difesa UE che vuole far coltivare mais potenzialmente – o meglio, REALISTICAMENTE – cancerogeno è quello tradizionale con la quale le varie istituzioni nazionali e sovranazionali avallano qualsiasi porcata: “NON è DIMOSTRATO CHE…”

Secondo loro “non è dimostrato che Ilva aumenti fortemente l’incidenza di malattie” cosi come “non è dimostrato che l’uranio impoverito – impiegato massicciamente in tutti i conflitti per smaltire in modo economico le scorie delle centrali nucleari – provochi tumori” (vedi il dossier) per non parlare poi degli inceneritori, che ovviamente “non è dimostrato causino tumori” nonostante immettano nell’ambiente, spesso non distante dai centri urbani, tonnellate di polveri fini e diossina ogni anno. Gli inceneritori moderni, che bruciando rifiuti producono energia vengono chiamati dai nostri amministratori con il nome ben più “orecchiabile” e rassicurante di “termovalorizzatori”.

Dovrebbero bruciare “rifiuti solidi urbani” ma in diversi casi è emerso (dopo anni) che ci finiva di tutto, anche i rifiuti speciali, il cui regolare smaltimento è costoso: alcuni materiali persino 2-3 euro al kg e pertanto permettono affari milionari (si parla di carichi di tonnellate…) che le ecomafie talvolta riescono a suon di mazzette a far bruciare negli inceneritori, dove si trasformano in pericolosi gas e polveri fini che respiriamo tutti. Per questi motivi nel napoletano (per esempio a Chiaiano e Acerra) i cittadini si opponevano duramente all’inceneritore: per la consapevolezza che in essi ci finisce di tutto: ma agli italiani i mass media queste cose non le dicono, preferiscono far passare il messaggio che “non vogliono le discariche e gli inceneritori e poi l’immondizia finisce per strada” in modo da delegittimare le proteste e fare avallare all’opinione pubblica le manganellate con la quale impongono i veleni. In realtà la loro protesta è sacrosanta: in quelle zone dove la criminalità organizzata domina ed è infiltrata-collusa con la politica (sempre se non sono la stessa cosa) gli inceneritori sono un problema immenso per i cittadini di un territorio che in ampie aree – la cosidetta “terra dei fuochi” – deve fare i conti anche con roghi dolosi di rifiuti, sotterrati ovunque senza il minimo scrupolo, anche in corrispondenza di falde acquifere.

Gli inceneritori sono difesi a spada tratta da numerosi politici – tra cui uno scandaloso Renzi che cerca di zittire in malo modo un’oncologa (guarda il video) – e persino da oncologi famosi (e ahimè stimati) come il dr. Veronesi, un fermo sostenitori della teoria che “gli inceneritori non provocano tumori”. Veronesi si è espresso persino in difesa dell’uranio impoverito.

E’ di questi giorni la notizia menzionata sopra che l’Europa – che ha imposto l’ogm a tutti i paesi aderenti – ha difeso persino il mais accusato di essere cancerogeno: di seguito l’articolo “Il mais ogm è veleno? L’Europa si schiera con la Monsanto”.

PERCHE’ QUESTA DIFESA AD OLTRANZA DEGLI OGM DA PARTE DELL’EUROPA?

“Forse” perché gli eurocrati non eletti che detengono il potere in UE sono tutti espressione del gruppo Bilderberg e della commissione Trilaterale, quella di cui Monti era Presidente europeo fino alla nomina a premier (dopo la nomina si è dimesso da Presidente, ma i “rapporti” ovviamente restano). La commissione trilaterale è stata fondata dal signor ROCKFELLER, il braccio destro della potentissima famiglia ROTHSCHILD nonchè PROPRIETARIO DI MONSANTO, che detiene il monopolio mondiale degli ogm… sono loro i veri padroni di questa UE!

(Non solo ma quando i pollini si mischieranno con le varietà non OGM daranno vita a piante modificate geneticamente. Spariranno quindi le varietà autoctone. Questo è il motivo per il quale la fondazione Rockfeller e amici ha rubato i semi delle varietà selvatiche e se le é portate nel rifugio delle Swalbald).

Fonte: stampalibera.com

Tratto da La nostra ignoranza è la LORO forza. (FB)

Mangiare bene: come insegnarlo ai bambini in 10 mosse 10-CREATIVITÀ

Educare il proprio bambino a una sana e corretta alimentazione? E’ semplice con i consigli della mamma (bio)nica, Antiniska Pozzi.

CREATIVITÀ

I bambini non amano frutta e verdura? Dipende da come sono abituati e spesso anche da come queste vengono proposte. Un po’ di fantasia nel trasformare i cibi servirà a renderli anche più appetibili.

fonte

Mangiare bene: come insegnarlo ai bambini in 10 mosse 9-ALIMENTI SOSTENIBILI

Educare il proprio bambino a una sana e corretta alimentazione? E’ semplice con i consigli della mamma (bio)nica, Antiniska Pozzi.

 

ALIMENTI SOSTENIBILI

Mettere al centro della dieta soprattutto i cibi che meno impattano sull’ambiente: cereali, soprattutto integrali, frutta e verdura; a seguire latte e derivati, meglio nelle versioni magre, poi carne e pesce; per ultimi i prodotti con più alto contenuto di grassi e zuccheri.

fonte

Olio di palma: perche’ e’ dannoso per la salute e per l’ambiente

 

olio di palma
Chi ha l’abitudine di controllare le etichette dei prodotti alimentari prima di compiere un acquisto si sarà imbattuto nella dicitura “olio di palma” oppure “olio vegetale“, che, se non seguita da una ulteriore specificazione posta tra parentesi e riguardante il tipo di olio utilizzato, potrebbe nascondere proprio quest’olio di provenienza esotica e sempre meno ben visto sia dal punto di vista salutistico che ambientale.
 
A lasciare particolarmente sconcertati è la diffusione del suo impiego, che abbraccia non soltanto l’industria alimentare, ma anche il mondo della cosmesi, trattandosi di un olio considerato molto versatile, oltre che disponibile sul mercato a prezzi contenuti rispetto ad altri oli vegetali maggiormente pregiati. La sua presenza negli alimenti confezionati non interessa soltanto i comuni prodotti da supermercato, ma anche i cibi biologici, tra cui si possono individuare, ad esempio. fette biscottate e biscotti per la colazione. E’ necessario dunque porre una particolare attenzione alle liste degli ingredienti in qualsiasi luogo si acquisti un prodotto ed a qualsiasi marchio si faccia riferimento.
L’olio di palma, nei comuni prodotti confezionati, non manca di essere utilizzato in prodotti sia dolci che salati, tra i quali è possibile individuare diversi tipi di alimenti da forno, come crackers e grissini, ma anche merendine di vario genere e biscotti, senza contare alcune delle creme spalmabili più diffuse ed alcuni tipi di margarina, oltre che alcune basi pronte fresche o surgelate per la preparazione di torte salate, pizze e focacce e differenti tipologie di pietanze precotte o prefritte.
Ciò che ci dovrebbe spingere ad evitare il consumo di prodotti contenenti olio di palma al fine di proteggere la nostra salute riguarda il suo elevato contenuto di grassi saturi, che può raggiungere anche il 50% nel caso dell’olio di palma derivato dai frutti e l’80% nell’olio di palmisto, derivato dai semi. Si tratta di oli spesso utilizzati a livello industriale per la frittura ed a livello cosmetico per la preparazione di creme, saponi e prodotti detergenti destinati alla cura della persona.
Il suo elevato contenuto di grassi saturi lo rende semi-solido a temperatura ambiente. Ciò avviene sia nel caso dell’olio di palma che dell’olio di palmisto, che viene impiegato soprattutto inpasticceria per la realizzazione di creme e farciture dolci, per le canditure e per la preparazione delle glasse. Il suo elevato contenuto di grassi saturi non è purtroppo controbilanciato da un’adeguata presenza di acidi grassi polinsaturi benefici, ritenuti in grado di tenere sotto controllo i livelli del colesterolo LDL.
L’olio di palma trova inoltre impiego al di fuori dell’industria cosmetica ed alimentare, ad esempio nella produzione di biodiesel. Il biocarburante ottenuto a partire dall’olio di palma è stato però bollato dalla U.S. Environmental Protection Agency come non ecologico, in quanto la sua produzione è causa di emissioni di anidrdide carbonica superiori a quanto consentito perché un biocarburante venga considerato realmente “pulito”, oltre che per via degli ingenti costi ambientali legati alla sua produzione.
olio di palma2
Essi sono principalmente legati alle modalità stesse di diffusione della coltivazione di palme da olio, avvenuta in maniera sempre più massiccia nel corso degli ultimi anni per via dell’esigenza del mondo industriale di avere a propria disposizione un olio a basso costo ed utilizzabile, come visto, in numerosi campi di applicazione. Alla diffusione delle piantagioni di palme da olio si oppongono da tempo associazioni ambientaliste come Greenpeace e Friends of the Earth, ben consce dei gravi danni per l’ecosistema provocati da tale pratica.
La coltivazione di palme da olio sta infatti prendendo piede sottraendo terreno a forestedal valore inestimabile, comprese antiche foreste pluviali caratterizzate dalla presenza di ecosistemi irripetibili al mondo. La preparazione del terreno per la coltivazione delle palme da olio richiederebbe interventi drastici che comprenderebbero incendi in grado di distruggere centinaia di ettari di foreste ogni anno in nome di necessità industriali sempre più incalzanti, contribuendo alla scomparsa di sempre più numerose specie vegetali ed animali, che si trovano improvvisamente deprivate del proprio habitat naturale.
palm oil
La deforestazione interessa zone del mondo come la Costa d’Avorio, l’Uganda e l’Indonesia – e non solo – le cui foreste incontaminate vedono via via erosi i propri confini a causa della domanda crescente di un olio di cui il mondo potrebbe benissimo fare a meno, a favore di prodotti decisamente più salutari e sostenibili e di un’industria alimentare in grado di fornire prodotti di qualità che non si basino dunque su ingredienti pressoché scadenti dal punto di vista nutrizionale. La devastazione delle foreste pluviali provoca inoltre un grave danno alle popolazioni indigene che tuttora le abitano (contribuendo alla loro difesa e protezione), alle quali territori che esse occupano da secoli verrebbero sottratti senza remore.
palm oil liquido
Alla distruzione delle foreste indonesiane è stato dedicato un film documentario “Green the Film“, della durata di quarantacinque minuti, e purtroppo privo di lieto fine, una conclusione alla quale sembrerebbe impossibile riuscire a porre rimedio, se agli interessi delle industrie che impiegano olio di palma non viene sostituita una sincera preoccupazione per le sorti del Pianeta.
Di struggere le foreste pluviali significa dire addio a dei veri e propri paradisi di biodiversitàe a dei polmoni verdi che da millenni sono correlate alla produzione dell’ossigeno necessario alla sopravvivenza di ogni forma di vita, compresa la nostra. E’ probabilmente alla luce di tali considerazioni che anche nel nostro Paese è stato dato il via d una campagna per dire “Stop all’olio di palma nel nostro cibo!“, alla quale è possibile prendere parte consultando questo link in cui firmare la petizione.
A cura di Marta Albè – Fonte: greenme.it