Natale 2013 Anno XV dell’Era Euro

Lo chiamavano Natale consumistico,che ormai di sacro non era rimasto niente e che ormai si aspettava il 25 dicembre solo per aprire pacchi e pacchetti pieni di sorprese e sorpresine.

Dicevano che queste feste cristiane come il Natale serviva solo a riempire le tasche dei vari commercianti e proprietari di fabbriche di giochi,alimentari e varie.

Ci hanno tolto il presepe dopo il crocefisso dalle scuole per non “offendere” i bambini delle altre religioni,anche se per tali festività stanno a casa come i loro genitori e se lavorano vengano pagati per una festività lavorata anche se loro non ci credono e stanno a casa per festeggiare cosa?Il Santo Natale in cui non credono?

Le strade erano piene di luci già da fine novembre,i negozi pieni di gente ma ormai le luci sono poche e niente perché che interesse hanno gli stranieri che hanno negozi e negozietti a illuminare le vie in ricorrenza di una festa in cui non si riconoscono?

Altro rituale era il prete coi due chierichetti che passava a benedire le case,ora passano,almeno dicono loro una volta ogni due anni,ma da dodici anni che abito qui ho visto solo due volte però in compenso ogni anno arriva puntuale la busta vuota della parrocchia che bussa a denari.

Tornando al Santo Natale odierno,vediamo negozi vuoti e sotto l’albero si sarà poco o niente da aprire perché i pacchi ce li hanno consegnati e li abbiamo già aperti durante l’anno,vedi Tares,Imu no Imu,730.ticket ed invece del panettone classico ci hanno servito il panettone pasticciato delle tre grazie,Letta,Alfano e Monti impastato dal cuoco napoletano Napolitano.

In compenso meno Italiani andranno all’estero per Natale e fine d’anno ma sono pochi i “fortunati” tipo le famiglie bloccate in Congo” per adottare bambini del luogo,mentre gli orfanotrofi in Italia rimangono sempre pieni per via di leggi che nessuno capisce,rimpinguando in compenso i portafogli di chi li gestisce.

Altri “fortunati” sono due marò che ancora sono in India grazie alla fortunata frase pubblicitari anni 80′ che diceva “firma e gira il mondo” frase che doveva servire ad aumentare gli arruolamenti nelle Forze Armate.

Concludendo quest’anno non sarà un Natale consumistico,visto la crisi,ma in compenso sarà un Natale di fede e speranza,perché gli Italiani pregheranno che l’Italia e gli Italiani si salvino e hanno la speranza che questi manigoldi che si fanno chiamare “onorevoli” tornino a casa e ci sia veramente una nuova svolta per l’Italia e l’Europa che diventi veramente l’Europa dei Popoli e non delle banche e dei loro tirapiedi.

http://senzatitoloeparole.myblog.it/2013/12/01/mi-dimettoanzi/

Ticket sanitario, aumento in vista. Il governo cerca di bloccare un salasso da 350 € a famiglia La scatto è previsto dal 2014 e per scongiurarlo sono necessari 2 miliardi. E c’è chi propone di prenderli dalle lotterie

Pubblicato il 29/05/13 in Tasse| TAGS: ticketssnspese medichesalutesaccomanni
 
 
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aumento ticketFonte: Dreamstime
UN SERVIZIO DELLE IENE 

iene 3Sanità pubblica vs sanità privata

Quale delle due costerà meno?

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 

detrazione spese medicheSpese mediche detraibili: quali e come

Tutte spese che possono essere detratte dall’Irpef. Quali sono e come si calcolano

Non basta superare illesi l’agguato dell’Iva al 22%, l’Imu nelle sue ultime mutazioni, la nuova minaccia della Tares o la Ics, l’imposta misteriosa che le mangerà tutte sostituendosi ad esse. Agennaio si passa al “next level” nella partita tracittadini e fisco. Dal 2014 dovrebbe scattare infatti l’aumento del ticket sanitario con un impatto stimato di circa 350 euro in più per ogni cittadino non esente.

Fortunatamente possiamo ancora usare il condizionale. Il governo sta infatti cercando dibloccare l’aumento ma per farlo occorre recuperare 2 miliardi di euro, che dovrebbero arrivare dal risparmio sulla spesa sanitaria dell’anno scorso. A scendere in campo a difesa del contribuente tartassato in questo caso ci sono il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e quello della Salute, Beatrice Lorenzin, che stanno lavorando insieme sulle soluzioni alternative.

Il ticket è un terno al lotto

Intanto fioccano le proposte per la copertura dello stop all’aumento. C’è chi pensa di puntare sulle lotterie, che ultimamente sono diventate unsalvagente finanziario richiestissimo. “Da un lato si evita di accrescere i ticket sanitari per le persone che hanno bisogno di cure; dall’altro si intacca la ludopatia che a sua volta genera una forte spesa sanitaria per il paese”, dichiara al sito ilvelino.it Nerina Dirindin, senatrice Pd e prima firmataria di un’interpellanza sul tema.

Prestazioni a pagamento a volte più convenienti del ticket

Sono in molti a scagliarsi contro questo ennesimo aggravio sui bilanci delle famiglie. “Abbiamo detto al Governo che introdurre ticket per due miliardi per noi è insostenibile” ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna nonché della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.

Giudizio drastico anche dalle associazioni dei consumatori. “Nuove riduzioni delle risorse del Ssn non sono sostenibili – denuncia una nota di Federconsumatori – e le famiglie non possono permettersi di far fronte ad ulteriori spese. Consideriamo, inoltre, che in seguito ai recenti aumenti dei costi dei servizi sanitari molte prestazioni risultano, paradossalmente, più convenienti nelle strutture private“. Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori conferma: “il 20% delle prestazioni erogate, tra ticket e addizionale di 10 euro, conviene ormai farlo a pagamento“. (A.D.M.)

Visite specialistiche intramoenia più care L’incremento pari al 20 per cento della quota della tariffa

 

SANITA’: REGIONI CON BOSSI, TASSA SUL FUMO AL POSTO DEI TICKET

Premetto che sono un ex fumatore da 4 anni e i continui aumenti del costo delle sigarette non ha mai influenzato il mio voler smettere di fumare o fumare meno ma penso che l’aumento porterebbe soltanto a il rivedersi degli extracomunitari per la maggior parte irregolari al mercato o nelle fermate delle metropolitane o in stazioni ferroviarie intenti a vendere le sigarette di contrabbando, magari anche non originali ,con un conseguente aumento delle spese sanitarie creando un mercato nero i cui proventi servirebbero a finanziare mercati ancora più deprecabili .

Vi ricordate l’anno che ci fu lo sciopero del monopolio statale?

Gente che andava in Svizzera o nei paesi confinanti per comprare le sigarette e il ritorno della figura del venditore di sigarette di contrabbando arrivando anche al triplo del prezzo normale,sono per caso diminuiti i fumatori in quel periodo?NO

Piuttosto ci vorrebbe maggior informazione sui vari canali di informazione sui pericoli che porta il fumo e anche l’alcool perché se vogliamo vedere anche l’alcool porta malattie ma nessuno pensa di aumentare il prezzo degli alcolici e dei super alcolici.

Inoltre vorrei aggiungere e l’amianto?l’eternit?la diossina?

Forse perché non l’abbiamo pagata di tasca nostra ma regalataci e ci hanno rovinato le vie respiratorie in certi casi con tumori ai polmoni,tiroidi e laringe tutto per un maggior guadagno di pochissime persone ai danni della popolazione ignara di ciò che li circondava.

Il vero problema e che si cerca qualcuno da spremere come le tassazioni sempre più alte sui lavoratori dipendenti o come le multe agli autisti che servono solo per fare cassa e non per evitare le morti sulla strada.

Iniziamo a tagliare dove si spreca e non solo in politica ma anche nel mondo pubblico del lavoro perché non è possibile che c’è gente che si arrabatta con 1100 euro mensili in fronte di persone che prendono milioni di euro per prendere a calci un pallone,guidare un auto o gestire un azienda dicendo che la soluzione della crisi è diminuire il costo del lavoro vedi Marchionni.

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SANITA’: REGIONI CON BOSSI, TASSA SUL FUMO AL POSTO DEI TICKET

(AGI) – Roma, 2 ago. – Una tassa sul fumo per la copertura del ticket in sanita’. E’ questa una delle soluzioni sulla quale si registra la convergenza di molti presidenti di Regioni, riuniti stamattina in conferenza straordinaria e in attesa di incontrare, questa sera, il Governo. Idea lanciata da Umberto Bossi in un comizio, ripresa ieri da Pierluigi Bersani e ‘sposata’ dalle Regioni, di destra o di sinistrache siano le giunte. Sul tavolo la necessita’ di coprire gli ultimi mesi del 2011 reperendo i 381 milioni necessari. Che sia questa l’ipotesi a cui si sta lavorando, con un aumento delle sigarette che si aggirerebbe intorno ai 20-25 centesimi, lo conferma il presidente della Regione ToscanaEnrico Rossi. La proposta “e’ quella di Bossi…ma se uno fa una proposta giusta…”, osserva il presidente della Regione Toscana con i giornalisti che lo rammentano, “nasce da una discussione tra gli assessori” ed e’ stata presente nel dibattito sulla sanita’. Certo l’ideale sarebbe che il Governo “rispettasse il patto per la salute” mettendoci i soldi, “ma piuttosto che tassare con 10 euro tutta la popolazione non esente – con ticket maggiore anche per chi ha redditi di 20mila euro l’anno o per i precari – e’ meglio pensare ad una tassa sul tabacco”, dice ancora Rossiricordando la battaglia di Turati “paghi il vino per il pane” e aggiungendo: “paghi il tabacco per la salute”, anche se e’ comunque “importante fare una campagna contro il tabacco – ha aggiunto lo stesso Rossi – anch’io ho fumato ed ho smesso. C’e’ un direttamente proporzionale con certe malattie”.

  Le regioni lo confermano: la loro richiesta al governo e’ che si trovi una copertura al ticket. Quindi sottolineano: “piu’ volte abbiamo parlato di una copertura attraverso una tassazione del fumo. Ci sembra una copertura giusta che premia comportamenti che dal punto di vista della prevenzione hanno un senso limitando ed eliminando il fumo”. Si tratta di una misura che potrebbe diventare “una risposta strutturale”. Ma di questo si discutera’ nell’incontro con il governo. A comunicare la posizione dei presidenti delle regioni e’ Vasco Errani al termine della Conferenza straordinaria che, convocata stamattina, e’ terminata da pochi minuti. “Attendiamo l’incontro con il governo per capire come questa questione” della copertura del ticket “puo’ essere risolta cosi’ come noi riteniamo sia indispensabile fare”. Per Errani, l’introduzione lineare del ticket in manovra, cosi’ come e’, oltre a generare “iniquita’”, crea “problemi reali per la sostenibilita’ del sistema sanitario”.
  Quella sul fumo “E’ una tassa ingiusta per chi fuma, ma educativa”. La presidente della Regione LazioRenata Polverini, cosi’ commenta l’orientamento emerso nella Conferenza delle regioni di stamani che porterebbe le regioni a formulare al governo, chiamato a trovare la copertura del ticket in sanita’, ad introdurre una tassa sul fumo.
  “Aspettiamo di capire se e’ la proposta del governo”, aggiunge lasciando la sede della Conferenza di via Parigi.

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