Ausilio per la riabilitazione-1-2 Malattie della laringe.

1-2 Malattie della laringe.

 

Un abbassamento di voce costituisce il sintomo iniziale da non sottovalutare,che richiede,se perdura e si ripresenta,un periodico controllo seguendo un accurato protocollo.

Le diagnosi più frequenti sono:laringite cronica,allergica,neoformazione benigna (più comunemente conosciuta come polipo della corde vocale) e maligna (ad es. il carcinoma).La cura delle neoformazioni benigne e maligne è la terapia chirurgica e/o radioterapia.Gli interventi chirurgici più frequenti sono rappresentati dalla cordectomia,dalla laringectomia parziale e dalla laringectomia totale.

La cordectomia è un intervento chirurgico conservatore ideale che dà buoni risultati nei tumori circoscritti al tratto medio o anteriore della corda,senza infiltrazione profonda.

Le laringectomie parziali sono interventi diretti ad asportare un tratto più o meno esteso di parete laringea;variano secondo la sede ed estensione del tumore e possono interessare una parte più o meno ampia della laringe nella sua parete laterale o anteriore,od una porzione della laringe.

La laringectomia totale è costituita dall’asportazione di tutta la laringe fino ai primi anelli tracheali.Dopo l’asportazione si sutura la mucosa faringea in modo da ricostruire la continuità del canale faringo-esofagea per conservare la via digestiva.Mentre,per la via respiratoria la trachea sbocca alla base del collo tramite uno stoma,cioè un foro.

L’associazione con la radioterapia può essere utilizzata per completare il trattamento chirurgico e prevenire le recidive e le metastasi regionali.  

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Ausilio per la riabilitazione -Capitolo 1 1-1Indicazioni anatomiche e fisiologiche

 

    1.  

Dove si trova la laringe?

I due bronchi sboccano nella trachea,simile ad una colonna vuota,al cui apice vi è un capitello che rappresenta la laringe. Anche quest’ultima è un condotto alla cui base vi è la glottide (corde vocali);mentre la parte superiore della laringe si apre sulla faringe,quest’ultima continua nell’esofago;la parte inferiore della laringe,come abbiamo detto sopra,si apre nella trachea.

 

A cosa serve la laringe?

La laringe ha una duplice funzione nella respirazione e fonazione.

Altra attività riflessa è la deglutizione,quando il vestibolo laringeo si spozta in avanti e in alto permettendo al bolo alimentare di impegnarsi nella bocca dell’esofago.

Nell’emissione della voce l’apparato respiratorio costituisce la riserva d’aria necessaria per far risuonare le corde vocali,la cassa di risonanza è rappresentata dalla laringe e dalla faringe.

 

Come avviene la respirazione?

L’aria che è stata riscaldata ed umidificata nelle fosse nasali è immessa negli alveoli polmonari dopo aver attraversato la trachea ed i bronchi. Il passaggio della corrente aerea attraverso il vestibolo e la cavità nasali è necessario al trasporto delle molecole odorovettrici,che permettono l’odorato (la capacità olfattiva).

La respirazione è un movimento automatico che ripetutamente si completa in due fasi:la inspirazione e la espirazione,nell’inspirazione i polmoni si dilatano e nell’espirazione i polmoni si restringono (“sono spremuti”)

per opera dei muscoli toracici,addominali e scapolari.L’aria che entra nei polmoni costituisce l’inspirazione,mentre l’aria che ne fuoriesce rappresenta l’espirazione.Mediamente in un minuto ci sono 12/15 atti respiratori e l’espirazione è più lunga dell’inspirazione.

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Ausilio per la riabilitazione-Come utilizare questo opuscolo?

Questo libro dovrebbe essere utilizzato secondo le proprie aspirazioni ed interrogativi. Diversi sono i modi di apprendere se le difficoltà non sono identiche. Chi avrà l’opportunità di approfondire il lato tecnico,troverà alcune indicazioni sui prodotti,sussidi,farmaci e case farmaceutiche,apparecchiature sanitarie ed industrie sanitarie interessate alla riabilitazione pratica dei laringectomizzati,al termine del libro e nel 2° capitolo. Chi vorrà esercitarsi maggiormente sull’apprendimento della voce esofagea,avrà la possibilità di effettuare nel 3° capitolo una serie di esercitazioni vocali che potrà verificare e controllare da sé,utilizzando il registratore.Chi desiderà avere maggiori conoscienze sulla prevenzione,raccoglierà varie nozioni utili,a questo scopo,nel 1° capitolo.

Scorrere ed approfondire i diversi capitoli che descrivono un aspetto specifico sarà sufficientemente facile con i paragrafi scritti in grassetto. Procedendo con questo sistema otterrete rapidamente le spiegazioni utili alle singole questioni. In seguito,chi sarà più curioso e più paziente,potrà leggere tutto l’opuscolo. In ogni caso,non si perda tempo e ci si dia subito da fare!

Poiché questo problema colpisce prevalentemente gli uomini ci rivolgiamo alle mogli,che con pazienza ed equilibrio,sdrammatizzando,offriranno dosate attenzione ai loro cari. A loro il nostro incoraggiamento ed un avvertenza:stiano attente a non esaurire le loro energie fino a scivolare nel pietismo ed in uno stato psicologico di lutto. Le associazioni sono il luogo ideale per ricevere conforti e stimoli. E’ bene non chiudersi in se stessi e non rinnegare le proprie emozioni di ribellione,a questi tristi momenti di impotenza.

E’ a disagio il chirurgo che deve spiegare al suo paziente cos’è una laringectomia:la perdita definitiva della voce. La respirazione assicurata da un’apertura alla base del collo e l’adattamento temporaneo di una cannula sono le particolarità dovute a tale intervento. Generalmente le informazioni non vanno oltre,invero l’operazione rappresenta rappresenta la preoccupazione più immediata. Insostituibili sono i paramedici che non evidenziano né disinteresse né astensionismo,nel loro operato;quando prezioso diventa l’incoraggiare il paziente mai abbastanza preparato ad affrontare l’intervento. Ed il risveglio dall’intervento pone l’impatto drammatico con una sonda dal naso allo stomaco,la ferita nel collo (dove immagginare l’inevitabile) e sopratutto l’impossibilità di produrre qualsiasi suono,quando il bisogno di comunicare è un “dovere” per sopravvivere.Comunque è il sondino che preoccupa per ora! Ma la sonda è solo temporanea,la perdita delle corde vocali è definitiva.

Quest’opuscolo si propone di chiarire alcune preoccupazioni e di procurare maggiore serenità a chi supererà questa prova e vivrà a lungo con il suo modo di essere.

Si vuole sperare che i consigli ed esperienze di vita contenute in questo libro possono essere utili a riacquistare fiducia in se stessi e a superare i momenti più difficili,quando il dubbio si dilata e si perde la speranza. Occorre incanalare il vitale bisogno di comunicare ed integrarsi nel proprio habitat attraverso la rieducazione alla voce esofagea.

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Introduzione

 

La riflessione è coinvolta in ogni modificazione ed evoluzione;e Darwin,nell’introdurre il concetto

delle varie condizioni di esistenza,voleva sottolineare l’importanza dell’ambiente. Nell’era tecnologica postindustriale,la ricerca “evoluta” collabora a stabilire un nuovo concetto di equilibrio,

più sensibile ai rapporti tra ambiente e mutazione. Ci soffermiamo sul seguente esempio:se esaminiamo un dado da gioco,possiamo constatare che ha sei facce e che non ci sono altre combinazioni possibili. Se altrimenti consideriamo un organo,e se quest’organo deve subire un dato cambiamento,questa sua mutazione,coinvolgerà l’intero equilibrio poiché tutto il nostro organismo gli è strettamente correlato. Ciò non significa che tutto finisca lì.

L’intervento di laringectomia totale è un intervento demolitivo. Questa nuova situazione coinvolge definitivamente alcuni elementi dell’apparato di fonazione (corde vocali,epiglottide…),che vengono soppressi. Inoltre i muscoli del collo,necessari per l’equilibrio propriocettivo e per la respirazione emozionale,si irrigidiscono ed a volte si retraggono facilitando le reazioni di ansia,collera e paura. Ma se il dado da gioco non presenta altre possibilità alternative,l’uomo in questa condizione ha un modo di ristabilire una funzione adattativa,con la continuità o la contiguità delle prime vie digerenti e aree,può apprendere ad emettere una voce esofagea molto comprensibile e socialmente sufficiente. Imparando la dissociazione dei soffi ed una respirazione diaframmatica si può riconquistare l’attitudine allo sforzo ed all’autocontrollo.

Quindi se condizioni determinanti creano la vita,spesso le modificazioni sono irrevocabili e non irrimediabili ed irreparabili;con la riflessione,si attua una nuova compensazione e si costituisce un altro equilibrio od una diversa combinazione.

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Ausl Cesena. Come anticipare i tumori di cavo orale, faringe e laringe.

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Ausl Cesena. Come anticipare i tumori di cavo orale, faringe e laringe.
Una strumentazione ‘spaziale’ per l’Otorinolaringoiatria del Bufalini
 

AUSL CESENA&OTORINOLARINGOLATRIA. Una strumentazione ‘spaziale’ per l’Otorinolaringoiatria del Bufalini. Donata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena una nuova strumentazione che sfrutta la tecnologia NBI – tipica dell’astronomia – per la diagnosi precoce dei tumori al cavo orale. E con il sostegno di Arrt in servizio in Otorinolaringoiatria una nuova figura specialista in oncologia

Si è conclusa all’ospedale Bufalini di Cesena la prima edizione delle ‘Giornate per la prevenzione dei tumori della laringe e della faringe‘, organizzate il 19 e 20 dicembre dall’unità operativa Otorinolaringoiatria dell’Azienda Usl di Cesena per sensibilizzare la popolazione su come difendersi da un carcinoma che in Italia registra 5.500 nuovi casi l’anno. Da qualche tempo, infatti, grazie a una nuova strumentazione, donata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, l’equipe diretta dal dottor Massimo Magnani è in grado di individuare i tumori e le lesioni sospette del collo e della testa anche in fase precoce.

LA NUOVA APPARECCHIATURA. La nuovissima apparecchiatura endoscopica per la diagnosi precoce dei tumori del cavo orale, della faringe e della laringe è composta da una telecamera ad alta definizione (HDTV) e un fibroendoscopio digitale collegati a una fonte luminosa che, mediante una sofisticata tecnologia, denominata NBI (Narrow Band Imaging) e proveniente da altri campi scientifici (in particolare dall’astronomia), emette una luce di colore blu in grado di mettere in risalto i capillari del tessuto esaminato. In questo modo si può riuscire a individuare la crescita di tessuto tumorale provvisto di vascolarizzazione atipica e caratteristica e, attraverso lo studio della mucosa e della trama vascolare, effettuare una più accurata diagnosi delle lesioni superficiali. L’acquisto della strumentazione è stata possibile grazie ad una donazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena pari a 74mila euro di cui 20mila euro destinate all’istituzione di una borsa di studio per uno specialista di Otorinolaringoiatria con specifica formazione in ambito oncologico per tre anni e mezzo, alla quale ha partecipato anche l’Associazione Romagnola Ricerca Tumori (Arrt). L’endoscopia faringolaringea con NBI viene effettuata nell’ambulatorio oncologico di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Bufalini di Cesena operativo tutti i venerdì mattina.

Alla consegna erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, il direttore generale dell’Ausl Maria Basenghi, il presidente della Commissione Sanità della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena Arturo Alberti, il presidente dell’ARRT Leonardo Belli, il direttore U.O. Direzione medica di presidio Virna Valmori e il direttore dell’U.O. Otorinolaringoiatria del Bufalini Massimo Magnani.

http://www.romagnagazzette.com/2011/12/22/ausl-cesena-come-anticipare-i-tumori-di-cavo-orale-faringe-e-laringe/

 
 
 
     

Al Bufalini due giornate per la prevenzione dei tumori della laringe e della faringe

Al Bufalini due giornate per la prevenzione dei tumori della laringe e della faringe
Lunedì 19 e martedì 20 dicembre l’unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ausl di Cesena, in collaborazione con i medici di Medicina Generale, promuove visite gratuite all’ospedale Bufalini per le persone più a rischio

Al Bufalini due giornate per la prevenzione dei tumori della laringe e della faringe

In Italia si registrano 5.500 nuovi casi l’anno, in totale rappresentano il 10% di tutte le neoplasie maligne tra gli uomini e il 4% di quelle che interessano le donne. Sono i carcinomi della laringe e della faringe, al centro delle due giornate di prevenzione organizzate dall’unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Bufalini, in collaborazione con i Medici di Medicina Generale, per lunedì 19 e martedì 20 dicembre. I cittadini considerati “a rischio” per queste patologie potranno accedere, tramite prenotazione del proprio medico di famiglia, a visite gratuite presso gli ambulatori di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Bufalini.

 

Per i tumori della laringe e della faringe, tra i quali il più frequente è il carcinoma squamoso, i principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta e il consumo di alcol (circa il 90% dei pazienti con queste neoplasie fuma e beve): chi fuma e contemporaneamente abusa di alcool moltiplica il rischio di sviluppare un tumore. Se per tutti è valido il consiglio di non fumare, non consumare tabacco in alcuna forma e limitare l’alcol, per tutti fumatori e bevitori con più di 60 anni è consigliato un esame del distretto orale e faringo-laringeo.

 

“I sintomi di un tumore alla faringe o alla laringe sono spesso subdoli e non sempre specifici – avverte il dottor Massimo Magnani, direttore dell’U.O. Otorinolaringoiatria dell’Ausl di Cesena – e variano per sede ed estensione. I tumori che nascono nel rinofaringe si manifestano più frequentemente con otite siero-mucosa da ostruzione della tuba uditiva e con linfonodi nel collo, mentre quelli dell’ipofaringe si manifestano invece con difficoltà alla deglutizione e dolore irradiato all’orecchio (otalgia riflessa). Le neoplasie delle corde vocali invece danno alterazioni della voce e per questo motivo sono i più facili e precoci da individuare. Il tumore della laringe, infine, colpisce soprattutto le persone di età superiore ai 55 anni ed è più diffuso nei maschi. I sintomi più frequenti di queste neoplasie sono l’abbassamento di voce immotivato e persistente, anche per più di due settimane, con variazione del timbro vocale, di dolore e difficoltà alla deglutizione, dolore persistente all’orecchio nel deglutire oppure gonfiore sul collo”.

 

In presenza di tali sintomi, l’esame più utile per la diagnosi è la laringoscopia, procedura indolore che permette al medico di ispezionare la laringe e le corde vocali. Nella maggior parte dei casi il trattamento delle neoplasie è chirurgico, ma in alcune forme che interessano prevalentemente la faringe e il cavo orale le terapie di prima scelta sono la radioterapia e la chemioterapia.

 

“Per quanto riguarda i tumori di piccole dimensioni della laringe in passato chirurgia e radioterapia venivano posti sullo stesso piano – spiega il dottor Magnani – al giorno d’oggi invece il laser, di cui l’Otorinolaringoiatria di Cesena possiede un modello con caratteristiche innovative, è diventato il migliore strumento ed evita gli effetti collaterali della radioterapia e della chirurgia esterna. Per le forme più avanzate, da anni si usano tecniche cosiddette ricostruttive che consentono la cura della malattia senza dovere ricorrere al buco in gola permanente”.

Più recentemente è stato ideato un intervento, denominato tracheioidopessia, che consente l’asportazione anche di tumori con sede o dimensioni tali da richiedere altrimenti una laringectomia totale (cioè con il buco permanente in gola). L’Ausl di Cesena è una delle aziende sanitarie italiane che effettua di routine questo tipo di intervento.

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Ausilio per la riabilitazione-Copertina e Indice

Disfagia, integratori contro la malnutrizione

Pensateci un attimo, alcune funzioni del nostro organismo sono considerate quasi scontate: bere, mangiare, respirare, appaiono azioni primarie del tutto naturali. Ma a volte, anche se la capacità di deglutire è data per assodata, un disturbo chiamato disfagia crea qualche difficoltà. Il problema ha diversi livelli di gravità e nasce in un punto qualsiasi tra bocca e stomaco per un cattivo funzionamento di lingua, palato, faringe ed esofago, tutti coinvolti nella deglutizione. Ma come funziona questo complesso meccanismo? La maggior parte di noi deglutisce più di mille volte al giorno, grazie al lavoro di squadra di 25 muscoli e 5 nervi cranici, diviso in 4 fasi. Nella prima, volontaria, cibo e liquidi entrano nella bocca che si chiude grazie a labbra e mascelle, mentre vista, olfatto e gusto sono stimolati a produrre saliva. Segue la fase orale, volontaria, in cui il cibo trasformato in bolo viene spinto con movimenti volontari della lingua verso la parte posteriore della bocca. Qui inizia la terza fase, questa volta involontaria e detta faringea, quando il bolo alimentare passa attraverso i pilastri palatini della faringe e si dirige verso lo stomaco, mettendo in azione palato molle, laringe, epiglottide e persino le corde vocali. Segue la fase esofagea, anch’essa involontaria, che inizia con il rilassamento dello sfintere esofageo superiore che spinge il cibo nello stomaco. L’indebolirsi di una delle fasi, può provocare la disfagia con conseguenze serie: scarso appetito, disidratazione, denutrizione oltre al rischio di un passaggio di cibo e liquidi nelle vie respiratorie. I sintomi sono di diversa natura: un nodo alla gola, difficoltà a deglutire, blocchi,sensazione di soffocamento da cibo con tosse e reflusso acido. Altrettanto varie sono le cause. Nella maggior parte dei casi si tratta di una patologia cronica provocata da disturbi neurologici. All’origine, anche altri processi come malformazioni, infiammazioni e tumori o disturbi funzionali del cavo orale, faringe ed esofago. E i più colpiti sono gli anziani. Per affrontare il problema entrano in campo varie figure professionali: radiologo, otorino, dietologo, logopedista, ognuno con la propria specificità. È vero anche che si tratta di un disturbo spesso trascurato con conseguenze anche gravi (come infezioni, polmoniti ab ingestis); quindi è fondamentale non sottovalutare determinati sintomi rivolgendosi subito al medico.
Il problema è molto sentito dagli operatori socio-sanitari:per i suoi effetti sulla malnutrizione: il malato non riesce a mangiare, a bere o lo fa con difficoltà. L’ultimo congresso nazionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) ha evidenziato come l’educazione del malato e di familiari e amici che lo assistono, possa migliorare la situazione evitando molti rischi. Importante è supportare il fabbisogno energetico e alimentare con l’integrazione e la supplementazione. E se i cibi con consistenza cremosa sono più facilmente fruibili (rispetto a quelli liquidi e solidi) per latte, succhi, minestre o per i supplementi nutrizionali liquidi, possono essere usate polveri addensanti. Per completare gli interventi nutrizionali ci sono integratori proteici in polvere da aggiungere ai pasti frullati o supplementi nutrizionali completi di consistenza cremosa. In commercio ci sono prodotti completi e gradevoli al gusto, in grado di fornire il necessario per completare l’alimentazione e migliorare la qualità di vita. È il caso della linea di prodotti specifici per disfagia di Nutricia, studiati per i problemi di deglutizione: si tratta di acqua gel, addensanti in polvere, integratori proteici e calorici dalla consistenza budino e crema, con una composizione specifica per il trattamento nutrizionale del paziente disfagico e per una deglutizione sicura. L’azienda sostiene infatti un approccio proattivo alla malnutrizione, ricorrendo a un intervento di tipo nutrizionale come parte integrante di un trattamento semplice, efficace e mirato del disturbo. I prodotti Nutricia sono disponibili in diversi gusti, formati e consistenze per aderire alle esigenze del paziente in base alla problematica e colmarne le carenze nutrizionali.

http://www.ilgiornale.it

Tumori faringo-laringei in aumento: “Si continua a morire ma manca la soluzione”

UDINE – I tumori faringo-laringei rappresentano il 10% circa di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4% nelle donne. Solo in Italia ogni anno si contano circa 5.000 nuovi casi di carcinoma laringeo tra gli uomini e 500 tra le donne. E purtroppo, nonostante gli sforzi della ricerca, la soluzione definitiva non è stata ancora trovata. In Europa però la mortalità è in calo, mentre le cifre che arrivano dagli Stati Uniti sono in assoluta controtendenza. Un controsenso che ha una spiegazione per alcuni tratti molto semplice, ma che la dice lunga sull’importanza di giungere alla formulazione di linee guida universali: la diversità di trattamento, uno degli argomenti caldi trattati nel corso del 98^ congresso nazionale Sio, Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale, a Udine fino a sabato.

“Negli Stati Uniti- spiega il professor Giuseppe Rizzotto, direttore del dipartimento di ORL dell’Ospedale Civile di Vittorio Veneto- da qualche anno a questa parte nel trattamento di questo tipo di cancro si privilegia l’utilizzo di chemioteria e radioterapia. E mentre per quanto riguarda i tumori in generale abbiamo una casistica in miglioramento sostanziale in quasi tutti i campi, con statistiche di sopravvivenza in continuo aumento, ci troviamo invece a dover affrontare questa discrasia: di carcinoma laringeo si muore tanto e, soprattutto, nel 2010 si muore più che nel 2000”.

I tumori della laringe originano, nella maggior parte dei casi, dalla mucosa (epitelio) che riveste l’interno del canale: il più comune è il carcinoma a cellule squamose.

I principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, il consumo di alcol, il 90 per cento circa dei pazienti con queste neoplasie fuma e beve. Proprio per questo il tumore della laringe è più frequente in Veneto e in Friuli Venezia Giulia (18 casi l’anno ogni 100 mila abitanti), rispetto a Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana (10 casi l’anno ogni 100 mila abitanti) e al Meridione (7,3 casi l’anno ogni 100 mila abitanti).

Nel vecchio continente prevale ancora l’approccio chirurgico, certamente più invasivo, ma con percentuali di risoluzione assolutamente migliori rispetto all’approccio americano. “Bisogna riflettere su questo tipo di dati- continua Rizzotto- è ormai acclarato che in questo momento, la terapia d’elezione è assolutamente quella chirurgica, che risolve (anche se non in maniera definitiva) il 90% dei casi. Ciò non toglie che il futuro sia rivolto evidentemente a cure meno invasive. Ma pare ormai chiaro che la ricerca nel campo della chemio e della radioterapia non abbia ancora prodotto risultati soddisfacenti, risultando inefficace. Possiamo ben dire che l’Europa, con un sapiente uso della chirurgia conservativa, è in questo campo ancora un passo avanti”.

26 maggio 2011

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte «Agenzia Dire» e l’indirizzo «www.dire.it»

http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/tumori_faringolaringei.php?c=39383&m=10&l=it

2-2-1 Un approccio alla rieducazione respiratoria

Per svolgere questo training sono necessari “alcuni pesi” che possono essere acquistati in un negozio di articoli sportivi,oppure semplicemente confezionati con sabbia e tessuto (due sacchetti di 12 cmx20 cm di peso variabile da 1 kg. A 2 kg., ed un terso più grande di 20 cm. con un peso di circa ¾ kg.

Diventare consapevoli della propria disponibilità e creare l’ambiente ideale:

Mi metto in una posizione comoda”

Mi sento a mio agio”

Non controllo il mio respiro”

Non penso a nulla di emotivamente importante”

 

Ritmo respiratorio addominale:

Tra poco riempirò d’aria i miei polmoni,pronto…VIA….ora la trattengo…e la lascio uscire lentamente. Bene!L’espirazione deve essere più lenta dell’inspirazione e durare circa due volte il tempo dell’inspirazione.

 

La tecnica in tre posizioni:

Inspirare profondamente,lasciare gonfiare il ventre al massimo e fare altrettanto per la gabbia toracica. Lasciare svuotare il torace e l’addome espirando completamente ed attivamente tutta l’aria.

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