Chavez: Stati Uniti sviluppato tecnologia per indurre cancro?Perché no

Molti leader del Sudamerica in questi ultimi anni hanno, uno dopo l’altro, contratto varie forme di tumore. Da Dilma Rousseff a Lula, da Fernando Lugo a Cristina Fernandez de Kirchner, passando da Hugo Chavez che si è domandato: “Che qualcuno abbia già sviluppato una tecnologia per indurre il cancro?”. Pensando subito agli Stati Uniti e agli esperimenti USA in Guatemala.

Hugo Chávez, presidente del Venezuela, operato d’urgenza a Cuba nel mese di giugno ufficialmente per un “ascesso pervico” (leggi http://is.gd/WKu0ny) ma già sottoposto a tre cicli di chemioterapia, durante un discorso all’accademia Militare ha lasciato intendere, precisando però che non era sua intenzione “accusare nessuno”, che forse gli Stati Uniti potrebbero aver sviluppato una “tecnologia per indurre il cancro”. Tale idea è sorta in Chavez dopo la notizia che anche alla presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner è stato riscontrato un tumore, precisamente alla tiroide. Prima di lei, nel 2009, fu diagnosticato e curato a Dilma Rousseff, braccio destro di Lula e indicata alla sua successione, un tumore linfatico. Successivamente, due mesi fa, tocco a Lula, a cui fu scoperto un tumore alla laringe, tanto che l’ex presidente del Brasile ha iniziato il suo secondo ciclo di chemio. Colpito poi da un cancro anche il presidente del Paraguay, Fernando Lugo, che pare sia riuscito a curare. Infine c’è il caso di Chavez e oggi quello di Cristina Fernandez de Kirchner.

“Strano, molto strano – dice Chavez in tv e via radio – ma non è impensabile che qualcuno abbia già sviluppato una tecnologia per indurre il cancro… Se avessero sviluppato questa tecnologia senza dirlo a nessuno, sarebbe così sorprendente? Magari lo verremo a sapere tra 50 anni, chissà”. “Non sto sospettando degli Stati Uniti – aggiunge il leader del Venezuela – ma vi ricordate quando si disse che alcune infezioni in Guatemala erano state scatenate dalla CIA?”.

Chavez si riferisce al fatto che solo poco tempo fa si è venuto a conoscenza, ufficialment, del fatto che gli americani hanno condotto in Guatemala dei terribili esperimenti medici su soldati, prostitute, carcerati e malati di mente (circa 1.300 persone), a cui venivano inoculati la sifilide, la gonorrea o l’ulcera molle (ulcera venerea). Ufficialmente pare che tali esperimenti, portati avanti senza il consenso dei diretti interessati, dovessero servire per capire se la penicillina potesse curare tali infezioni. Di fatto, la commissione d’inchiesta aperta in seguito alla sconcertante rivelazione, avvenuta dopo che il Wellesley College ha rinvenuto la documentazione del medico che ha condotto gli esperimenti, dottor John Cutler (morto nel 2003), sembra che abbia appurato che solo 700 persone infettate hanno poi ricevuto un qualche tipo di trattamento, mentre 83 persone sono decedute.

Inoltre, si è scoperto che in alcuni casi si è andato ben oltre la “somministrazione” del batterio. Sembra infatti che a 7 donne affette da epilessia sia stata iniettata la sifilide attraverso una iniezione nella parte posteriore del cranio, tanto che queste poco dopo hanno contratto una forma di meningite batterica, senza però essere stata curata. Particolare ancor più inquetante, la scoperta che invece ad una donna allo stadio terminale hanno iniettato altre malattie, tra cui la gonorrea, per vedere come il corpo avrebbe reagito ad altre infezioni. Sei mesi dopo, la donna è morta. Il presidente Barack Obama ha chiamato il presidente del Guatemala, Alvaro Colom, per porgere le scuse degli USA, anche se il presidente guatemalteco non ha mancato di sottolineare come “la ricerca degli Stati Uniti in Guatemala sarebbe da considerare un crimine contro l’umanità”. Non sono questi gli unici esperimenti di cui gli stati Uniti si sono “macchiati”. Tra i più eclatanti (e ufficializzati) quelli condotti tra il 1946 e il 1956 su ragazzi e donne in stato interessante, tra gli altri, a cui facevano mangiare o bere cibi e bevande radioattive per “vedere l’effetto che fa” (leggi http://is.gd/tz5R5z).

Jessica Montani

http://www.mainfatti.it/

Tumore alla tiroide per la Presidente argentina Cristina Kirchner, sarà operata

Tumore tiroide Crtistina Kirchner
Tumore alla tiroide maligno, da operare quanto prima, questa la diagnosi per Cristina Kirchner, appena rieletta con voto plebiscitario “Presidenta” dell’Argentina. Davvero un Natale amaro per la vulcanica (molto amata ma anche molto criticata) leader del Paese sudamericano, 58 anni, una donna che racchiude in sé tutte le caratteristiche che in genere tendiamo ad associare alle focose mujeres latinas. La sua malattia la costringerà a ricorrere ad un permesso di 20 giorni, in cui le sue veci verranno prese dal vicepresidente Amado Boudou.

Copa America: fallimento Argentina, l’Uruguay passa ai rigori

“Fallimento nazionale”, così ha titolato il quotidiano sportivo argentino Olè

“Fallimento nazionale”, così ha titolato il quotidiano sportivo argentino Olè subito dopo la sconfitta della nazionale di Sergio Batista contro l’Uruguay nei quarti di finale della Coppa America. 

messi


Il sito web del quotidiano sportivo ha aggiunto: “Addio al sogno di vincere la Coppa in casa. Nemmeno Messi ci può salvare”. La sconfitta contro l’Uruguay ha mandato sotto shock un paese intero, già in crisi economica da tempo, che sperava proprio attraverso la Coppa America di risollevare la propria immagine e le proprie speranze.

“Il sogno argentino muore ai calci di rigore”, titola il sito web del Clarin. Nell’occhio del ciclone il Ct Batista e Carlos Tevez, il cui errore dal dischetto ha condannato la squadra alla sconfitta. “La storia di Tevez è iniziata male e finita peggio”, scrive sempre il Clarin.

Di tutt’altro avviso, invece, la situazione in Uruguay. Paese in festa e grande enfasi anche da parte della stampa uruguagia. A Montevideo si parla di un altro ‘Maracanazò’, ricordando la storica vittoria contro il Brasile nella finale del Mundial del 1950, al Maracanà di Rio de Janeiro. “Solo Uruguay”, titola a tutta pagina il sito web di El Pais, uno dei principali quotidiani uruguaiani. “Uruguay fedele alla sua storia”, si legge ancora, proprio in riferimento alla capacità della Celeste di ribaltare i pronostici.

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Tumore record di 23 kg estratto dall’utero di una donna Intervento senza precedenti in Argentina su una 54enne

 

ospedale

Intervento da record in Argentina, un tumore maligno di 23 chili è stato estratto dall’utero di una donna di 54 anni. Un’operazione consideratasenza precedenti per le dimensioni del sarcoma.

L’intervento è stato eseguito nell’ospedale pubblico Luisa C de Gandulfo di Lomas de Zamora, 40 km a sud di Buenos Aires. Oscar Lopez, capo dell’equipe di medici che ha eseguito l’operazione, ha assicurato all’agenzia di stampa ufficiale Telam che “non esistono precedenti nella letteratura medica di un tumore di queste dimensioni“. La donna, che ha tenuto nell’utero il tumore per un anno e mezzo, dopo essere stata operata è tornata casa con molti chili di peso in meno. Il chirurgo ha detto di aver estratto un sarcoma “di peso comparabile a quello di un bambino di quattro anni“. (Apcom)