Cinisello, all’ospedale Bassini la nuova risonanza magnetica

risonanza magnetica

 

 

Ha preso il via qualche giorno fa il via l’attività della Risonanza Magnetica (Rnm) della Radiologia e  Diagnostica per Immagini all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, struttura che fa parte dell’azienda ospedaliera Istituti di Perfezionamento – ICP diretta da Alessandro Visconti.

L’attività sarà rivolta, in una prima fase, principalmente ai pazienti degenti negli ospedali di Cinisello e Sesto San Giovanni. Un giorno alla settima sarà, inoltre, riservato ad indagini di risonanza magnetica osteoarticolare su pazienti ambulatoriali, in collaborazione col reparto di Radiologia e Diagnostica per Immagini dell’ospedale Cto (Centro traumatologico ortopedico) di Milano. In una seconda fase, le prestazioni saranno estese ai pazienti con richiesta ed invio da parte degli ambulatori e poliambulatori specialistici dell’Icp e, in un secondo tempo, anche ai cittadini del territorio di riferimento del Bassini,

L’attività nel reparto di Radiologia e  Diagnostica per Immagini del Bassini (direttore dott.ssa Mirella Strada) prende il via al termine di tutte le procedure di accreditamento Asl, collaudo dell’apparecchiatura, addestramento del personale medico e tecnico anche in collaborazione con Philips. Il valore complessivo della fornitura è di 1,7 milioni di euro di cui per l’apparecchiatura 880mila euro, installazione 450mila euro ed il contratto pluriennale di manutenzione 370mila euro. circa 24.000 prestazioni diagnostiche di PS, 16.000 per pazienti esterni, 11.000  per pazienti degenti. Il reparto ha eseguito (gennaio-luglio2012), 5.200 mammografie di screening, in collaborazione con ASL Milano. Lo staff è composto da 9 medici radiologi, 14 tecnici di radiologia TSRM , oltre al personale infermieristico, di supporto e amministrativo.

La risonanza magnetica nucleare,  è da tempo indagine fondamentale negli iter diagnostici in campo neuroradiologico ed osteoarticolare e, dopo i preliminari accertamenti  ecografici o TAC, anche  nella diagnostica addominale, del distretto testa-collo e  in campo cardiologico.

L’apparecchiatura – unica per caratteristiche nei tre ospedali dell’area nord Milano degli Istituti Clinici di Perfezionamento (Bassini, Sesto San Giovanni, CTO) – consentirà di evitate ai pazienti ricoverati attese per l’effettuazione di esami in altre strutture.

http://corrieresesto.wordpress.com/2012/10/09/cinisello-allospedale-bassini-la-nuova-risonanza-magnetica/

Imu: ecco il paese sardo che non lo paga grazie all’eolico

L’amministrazione comunale di Tula, in provincia di Sassari, ha investito i guadagni derivanti dal parco eolico del paese per neutralizzare la tassa municipale e alleggerire le spese di tutti i suoi cittadini.

parco eolico tulaParco eolico di Tula (Sassari) Fonte: Comune di Tula
UN ALTRO ESEMPIO VIRTUOSO 

abruzzo nyt 280Abruzzo e rinnovabili: prima pagina del New York Times

Avete mai sentito parlare di Tocco Casauria? Difficile, eppure è uno dei paesi più all’avanguardia in Italia per il settore eolico, parola di NYT.

RINNOVABILI E RISPARMIO 

solare e fotovoltaicoBolletta: con sole e vento il prezzo dell’energia crolla del 22%

C’è una correlazione inversa tra quota di mercato dell’energia non programmabile e Prezzo Unico Nazionale: al crescere della prima, la diminuzione dei prezzi è costante – fino a ridursi del 22% nei momenti di massima copertura della domanda da parte di sole e vento.

Quando le fonti pulite diventano un vero e propriorisparmio per le tasche dei cittadini. E’ quello che succede a Tula, comune di 1600 anime in provincia di Sassari, balzato agli onori della cronaca nazionale perché, grazie alle entrate ricavate dal suo parco eolico, ha esentato tutti i residenti dal pagamento dell’Imu – la famigerata tassa municipale che sostituisce la vecchia Ici e la componente immobiliare dell’Irpef e delle relative addizionali.

Ecco che dopo Tocco di Casauria – la cittadina abruzzese in grado di produrre più energia rinnovabile di quanta ne consuma, finita in prima pagina sul New York Times qualche anno fa, arriva un altro esempio virtuoso su piccola scala da cui sarebbe bene prendere spunto.

«Dall’eolico incassiamo 400 mila euro all’anno – dichiara al Corriere della Sera il giovane sindaco di Tula Andrea Becca, eletto con una lista civica – su un bilancio di 3.200.000. Quelle entrate le abbiamo investite tutte in politiche sociali e ambientali. Ma quest’anno ci siamo guardati in faccia e abbiamo ragionato su come far risparmiare le famiglie. Visto che la legge ce lo consentiva, dopo aver dato un’occhiata alle rendite catastali, abbiamo ridotto l’aliquota dal 4 al 2 per mille e contemporaneamente aumentato la detrazione sull’Imu da 200 a 400 euro da aggiungere alle detrazioni per i figli a carico per 50 euro per ciascun figlio. In questo modo abbiamo neutralizzato l’Imu».

Il parco eolico del paese – che ha una capacità di90 MW, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di energia di circa 65 mila famiglie – rappresenta quindi una risorsa più che concreta per i locali: niente più irpef e imu, dunque, e da sette anni latassa sui rifiuti non è aumentata di un cent.

Ma l’impegno verde di Tula non si ferma all’eolico: il comune punta al solare termico, incentivando tutti i residenti che vogliano dotarsi di pannelli solari per scaldare l’acqua con un contributo che copre il 45% della spesa complessiva.

Auto elettriche contro benzina. In Usa si risparmiano fino a mille euro

Secondo una ricerca made in Usa, il risparmio delle elettriche sulle auto a benzina sarebbe di 570-913 euro all’anno. Tra l’altro, ogni 65 centesimi di aumento del carburante normale equivarrebbero a 150 euro di risparmio per le elettriche. E la convenienza da noi sarebbe ancora più rilevante, considerando che la benzina in Italia costa molto di più che negli Stati Uniti.

auto elettrica risparmio
PER RISOLVERE IL PROBLEMA 

auto elettricaAuto elettriche troppo care: nascono i gruppi d’acquisto

Comprare in tanti abbatte i costi. Per questo sono nati i gruppi d’acquisto delle vetture elettriche. Grazie a loro si possono comprare mezzi nuovi o riconvertire quelli vecchi, ma ci sono ancora ostacoli burocratici.

PER FACILITARE L’USO 

rifornimento elettrico4 okAuto elettriche, l’industria promette ricariche complete in 5 minuti

Presto per le batterie stessi tempi del benzinaio. Oggi per fare il pieno ci vuole almeno mezzora, 5 minuti per una ricarica da 30km di autonomia.

proprietari di auto elettriche risparmiano tra i750 e i 1200 dollari (circa 570913 euro) all’anno rispetto agli automobilisti tradizionali. È questo il risultato di una ricerca pubblicata su Usa Today e svolta dall’Union of Concern Scientists negli Stati Uniti.

La grande differenza di costo varia molto a seconda del prezzo dell’energia nelle diverse parti degli Usa.

Lo State of Charge: Electric Vehicles’ Global Warming Emissions and Fuel Cost Savings Across the United States si basa su alcuniparametri che sono stati calcolati per eccesso.

In primo luogo, si è assunto che le auto a benzinapercorrano in media 40 km con 4 litri al costo di0,6 centesimi al litro (un prezzo molto più basso rispetto alla realtà – anche in Usa).

Se i prezzi della benzina salissero ancora (e in Italia siamo quasi a 2 euro), la convenienzadell’elettrica sarebbe ancora maggiore. Secondo l’Ucs ogni 65 centesimi di aumento equivarrebbero a 150 euro di risparmio per un proprietario di un’auto elettrica.

«Lo studio mostra che comprare un veicolo elettrico è una buona scelta sia per ridurre l’inquinamento globale, sia per tagliare costi di carburante e ridurre drasticamente il consumo di petrolio» ha detto Don Anair, autore del report e ingegnere per il Clean Vehicles Program della Ucs.

Certo, bisogna tenere in conto anche il costo di acquisto della vettura, che in genere è molto alto (30-50.000 euro), e aggiungere il noleggio delle batterie (proposto da numerose case automobilistiche). Tuttavia, dato il grande risparmio in termini di carburante, questi costi finiscono per essere ammortizzati in un tempo abbastanza ridotto. E anche con l’aumento del costo dell’energia del 10% previsto in questi mesi l’auto elettrica continuerebbe a essere conveniente.

Lettera aperta a tutti i cittadini, ed in particolare a chi gestisce blog, pagine, gruppi

Vi chiediamo gentilmente di aiutarci a divulgare l’articolo sui fidi bancari che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi:

http://www.nocensura.com/2012/02/banche-chiunque-ha-avuto-un-fido.html

 

Riguardante il fatto che TUTTI – TUTTI – coloro che hanno avuto fidi bancari possono esigere dalle banche dei risarcimenti, in quanto le banche operano in modo ILLEGALE: 

 

Innanzitutto, come illustrato nell’articolo in questione, nell’ambito dei fidi, le banche applicano un tasso d’interesse SUPERIORE a quanto stabilito dalle normative; inoltre danneggiano i correntisti con l’accredito tardivo di bonifici e assegni, e pretendono interessi sugli interessi, ovvero il cosiddetto “anatocismo”.

 

“Purtroppo” mass media e politici – collusi, succubi e complici delle banche – non proferiscono parola su questo ambito, tuttavia chi si rivolge ad un buon avvocato (sono pochissimi quelli che trattano questo genere di cause) può ottenere un risarciemnto: a patto che “il gioco valga la candela”, nel senso che per importi ridottissimi, le spese da sostenere per le pratiche (ci vuole la trascrizione a video degli estratti conto, diversi “bolli” etc) rendono sconveniente l’azione legale: considerando che il risarcimento è di un importo pari a circa il 10-12% del fido all’anno, chi ha un fido di 1.000€ deve ottenere 100-120€ all’anno… quindi per importi risibili non conviene procedere: ma coloro che hanno avuto un fido di almeno 4-5000€ per qualche anno, – in Italia sono MILIONI le persone/aziende che hanno queste caratteristiche – possono procedere tranquillamente.

 

Di questo tipo di cause si occupa, dal 1987, l’associazione “FermiamoLeBanche” che tra l’altro offre ai propri assistiti condizioni favorevolissime, in quanto gli avvocati dell’associazione non esigono alcun pagamento (ad eccezione di poche “spese vive) prima di aver ottenuto un risarcimento…

 

Mi ha colpito molto il caso di un imprenditore, che illustro nel testo, che dopo aver venduto e consegnato alla banca i proventi della vendita del capannone della sua azienda e dei macchinari, avrebbe dovuto vendere la 1° casa per pagare 50.000€ di debito residuo alla propria banca: questo signore anziché corrispondere quella cifra alla banca, dopo aver fatto ricalcolare secondo i parametri di legge il proprio conto corrente, ha ottenuto dalla banca un rimborso nell’ordine di 150.000€ !!! Ovviamente il caso in questione era quello di un imprenditore che aveva un fido di un importo di una certa rilevanza, tuttavia casi come questo in Italia, ce ne sono molte migliaia, se non MILIONI.

 

Mobilitiamoci tutti per far conoscere questa verità nascosta ai cittadini italiani!

 

Per ottenere maggiori informazioni su questo ambito, è possibile contattare direttamente l’associazione FermiamoLeBanche, che dispone di un team di avvocati con grandissima esperienza in questo ambito, visto che affrontano questi casi da oltre 25 anni.

 

email: info@pas-fermiamolebanche.it

tel: 393/2039457 

 

A questi recapiti vi rispondono i membri dell’associazione, che provvederanno a mettervi eventualmente in contatto con i legali: richieste di informazione sono (ovviamente) gratuite e senza impegno.

 

PS: il portavoce di nocensura.com, Alessandro Raffa, ha affrontato questo argomento anche nell’ambito di una intervista che ho rilasciato giovedì 23 Febbraio a Radio studio 54, disponibile qui: http://www.nocensura.com/2012/02/alessandro-raffa-di-nocensuracom-ai.html

Addio a Steve Jobs, lui ai giovani: siate affamati e folli

Aveva 56 anni, ha cambiato il mondo della tecnologia. Il 24 agosto aveva lasciato il timone della casa di Cupertino a Tim Cook

New York, 6 ott. (TMNews) – Steve Jobs è morto, aveva 56 anni. Appena ventunenne aveva fondato la Apple insieme a Steve Wozniak, cambiando per sempre il modo di pensare la tecnologia. La notizia è arrivata attorno alle 19:30 di ieri (l’01:30 in Italia) ed è immediatamente rimbalzata su Twitter e su Internet, in ogni angolo del mondo. L’annuncio nel comunicato di Apple.

Siamo profondamente rattristati di dover annunciare che Steve Jobs ci ha lasciati. La sua passione ed energia sono state la fonte di innovazioni incalcolabili e che hanno arricchito e migliorato la vita di tutti noi. Il mondo è incredibilmente migliore grazie a Steve Jobs. Il suo grande amore era la moglie Laurene e la sua famiglia. I nostri pensieri vanno a loro e a tutti coloro che sono stati toccati dal suo talento straordinario”, si legge in un comunicato della casa di Cupertino. Subito dopo, la conferma dei parenti: “Se ne è andato in modo sereno, circondato dalla sua famiglia. Sappiamo che molti di voi parteciperanno al nostro dolore e vi chiediamo di rispettare la nostra privacy in questo momento di lutto”.  

Durante una carriera durata oltre trent’anni, Jobs ha gettato le basi della moderna industria dell’high-tech, contentendendo la scena agli altri pionieri del settore come Bill Gates e Larry Ellison, i fondatori di Microsoft e Oracle. Proprio Gates è stato tra i primi a commentare: “al mondo raramente qualcuno ha il profondo impatto che ha avuto Steve, gli effetti del suo lavoro si sentiranno per molte generazioni”.

Jobs aveva lasciato il timone di Apple lo scorso 24 agosto, con una lettera aperta al consiglio di amministrazione, nella quale avava designato anche il successore, Tim Cook, il suo braccio destro da 13 anni, il direttore generale che lo aveva sostituito già tre volte e che dal gennaio scorso era l’amministratore delegato supplente di Apple. Era rimasto come presidente del consiglio di amministrazione.

Per il momento nessuno parla delle cause della morte, forse è ancora troppo difficile parlare di un argomento su cui si specula da tanto tempo. A Jobs fu diagnosticato un tumore al pancreas nel 2004 dal quale guarì. Nel 2009 fu sottoposto a un trapianto di fegato. Poi sulla sua salute ci sono state solo indiscrezioni, soprattutto quando a metà del 2008 ha cominciato a perdere peso a vista d’occhio e quando ha preso un secondo periodo di aspettativa a partire da metà gennaio.

Nelle ultime settimane erano circolate su Internet foto che molti non avrebbero voluto vedere, ma che testimoniavano un aggravarsi delle sue condizioni. Il capitolo più produttivo della carriera del fondatore di Apple è stato quello che ha coinciso con la parte finale della sua vita, quando ha infilato uno dopo l’altro una serie impressionante di successi, lanciando la nuova generazione di MacIntosh, iPod, iPhone e iPad. L’ultimo arrivo proprio un giorno prima della sua scomparsa: la nuova versione dello smartphone, iPhone 4S, è stata presentata a Cupertino il 4 ottobre

IL MESSAGGIO AI GIOVANI
Nel giugno del 2005 Jobs, che non ha mai finito l’università, partecipò alla cerimonia di laurea della Stanford University in California  dove ha pronunciato quello che è considerato il suo testamento morale ai giovani e che da anni spopola sul Web. “Stay hungry, stay foolish“, restate affamati, restate folli, disse davanti ai giovani lanciando quello che è divenuto un messaggio simbolo per la “generazione-Apple”.  La Applefondata nel 1974 in un garage insieme al suo amico Wozniak e divenuta un colosso da 2 miliardi di dollari e 4 mila dipendenti appena 10 anni dopo da cui fu licenziato alcuni anni dopo. “Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi

IL SONDAGGIO  

 

steve jobs 110Qual è la sua creazione più geniale?

Dal Mac all’iPad, qual è la più innovativa? Vota

LA BIOGRAFIA 

steve jobs 110“Stay hungry, stay foolish”, vita di un visionario

Nato nel 1956 in California, a 21 abbandona gli studi e fonda con Wozniak la Apple

LE PAROLE 

jobs stanford 110Il discorso-mito di Jobs a Stanford

Nel 2005 alla platea dell’università: “Non vivete una vita di qualcun altro”

LE REAZIONI 

jobs 512Obama: ha cambiato il mondo

Il fondatore di Facebook: ho perso un amico. Il ricordo dei dipendenti

 

Addio a Steve Jobs, lui ai giovani: siate affamati e folli

Aveva 56 anni, ha cambiato il mondo della tecnologia. Il 24 agosto aveva lasciato il timone della casa di Cupertino a Tim Cook

IL SONDAGGIO  

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Dal Mac all’iPad, qual è la più innovativa? Vota

LA BIOGRAFIA 

steve jobs 110“Stay hungry, stay foolish”, vita di un visionario

Nato nel 1956 in California, a 21 abbandona gli studi e fonda con Wozniak la Apple

LE PAROLE 

jobs stanford 110Il discorso-mito di Jobs a Stanford

Nel 2005 alla platea dell’università: “Non vivete una vita di qualcun altro”

LE REAZIONI 

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Il fondatore di Facebook: ho perso un amico. Il ricordo dei dipendenti

New York, 6 ott. (TMNews) – Steve Jobs è morto, aveva 56 anni. Appena ventunenne aveva fondato la Apple insieme a Steve Wozniak, cambiando per sempre il modo di pensare la tecnologia. La notizia è arrivata attorno alle 19:30 di ieri (l’01:30 in Italia) ed è immediatamente rimbalzata su Twitter e su Internet, in ogni angolo del mondo. L’annuncio nel comunicato di Apple.

Siamo profondamente rattristati di dover annunciare che Steve Jobs ci ha lasciati. La sua passione ed energia sono state la fonte di innovazioni incalcolabili e che hanno arricchito e migliorato la vita di tutti noi. Il mondo è incredibilmente migliore grazie a Steve Jobs. Il suo grande amore era la moglie Laurene e la sua famiglia. I nostri pensieri vanno a loro e a tutti coloro che sono stati toccati dal suo talento straordinario”, si legge in un comunicato della casa di Cupertino. Subito dopo, la conferma dei parenti: “Se ne è andato in modo sereno, circondato dalla sua famiglia. Sappiamo che molti di voi parteciperanno al nostro dolore e vi chiediamo di rispettare la nostra privacy in questo momento di lutto”.  

Durante una carriera durata oltre trent’anni, Jobs ha gettato le basi della moderna industria dell’high-tech, contentendendo la scena agli altri pionieri del settore come Bill Gates e Larry Ellison, i fondatori di Microsoft e Oracle. Proprio Gates è stato tra i primi a commentare: “al mondo raramente qualcuno ha il profondo impatto che ha avuto Steve, gli effetti del suo lavoro si sentiranno per molte generazioni”.

Jobs aveva lasciato il timone di Apple lo scorso 24 agosto, con una lettera aperta al consiglio di amministrazione, nella quale avava designato anche il successore, Tim Cook, il suo braccio destro da 13 anni, il direttore generale che lo aveva sostituito già tre volte e che dal gennaio scorso era l’amministratore delegato supplente di Apple. Era rimasto come presidente del consiglio di amministrazione.

Per il momento nessuno parla delle cause della morte, forse è ancora troppo difficile parlare di un argomento su cui si specula da tanto tempo. A Jobs fu diagnosticato un tumore al pancreas nel 2004 dal quale guarì. Nel 2009 fu sottoposto a un trapianto di fegato. Poi sulla sua salute ci sono state solo indiscrezioni, soprattutto quando a metà del 2008 ha cominciato a perdere peso a vista d’occhio e quando ha preso un secondo periodo di aspettativa a partire da metà gennaio.

Nelle ultime settimane erano circolate su Internet foto che molti non avrebbero voluto vedere, ma che testimoniavano un aggravarsi delle sue condizioni. Il capitolo più produttivo della carriera del fondatore di Apple è stato quello che ha coinciso con la parte finale della sua vita, quando ha infilato uno dopo l’altro una serie impressionante di successi, lanciando la nuova generazione di MacIntosh, iPod, iPhone e iPad. L’ultimo arrivo proprio un giorno prima della sua scomparsa: la nuova versione dello smartphone, iPhone 4S, è stata presentata a Cupertino il 4 ottobre

IL MESSAGGIO AI GIOVANI
Nel giugno del 2005 Jobs, che non ha mai finito l’università, partecipò alla cerimonia di laurea della Stanford University in California  dove ha pronunciato quello che è considerato il suo testamento morale ai giovani e che da anni spopola sul Web. “Stay hungry, stay foolish“, restate affamati, restate folli, disse davanti ai giovani lanciando quello che è divenuto un messaggio simbolo per la “generazione-Apple”.  La Applefondata nel 1974 in un garage insieme al suo amico Wozniak e divenuta un colosso da 2 miliardi di dollari e 4 mila dipendenti appena 10 anni dopo da cui fu licenziato alcuni anni dopo. “Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi

http://notizie.virgilio.it/economia/addio-a-steve-jobs-visionario-genio-apple_156726.html