Lugana e Colombare

Lugana e Colombare

Sirmione non è solo il borgo antico. Anche il territorio fuori dal ponte è ricco di storia.
A sud della penisola, in un territorio oggi densamente urbanizzato, si estendeva l’antica selva Lugana o Ligana o Lucana o Litana. A causa della sua posizione strategica, essa fu teatro di numerosi fatti d’armi, tra i quali lo scontro tra Costantino e Massenzio nel 312 d. C. Forse proprio qui nella selva, in un luogo imprecisato, il papa Leone Magno nel 452 d. C. avrebbe convinto Attila, condottiero degli Unni, a ritornare al nord. I toponimi presenti in questa zona, quali san Benedetto, san Vigilio e san Martino, ricordano l’opera di bonifica agraria svolta anche qui dai monaci. La selva era però quasi sparita all’inizio del XVI secolo, poichè fu colonizzata e sfruttata come terreno agricolo. I terreni argillosi delle zone ancora coltivate producono il celebre vino Lugana.
Nel territorio che faceva parte dell’antica selva Lugana sorgono ora due centri fittamente abitati che costituiscono due frazioni di Sirmione: Lugana e Colombare. Lugana è un insediamento che si raccoglie in particolare intorno alla chiesa, sorta tra il 1910 e il 1912, ma si estende sul territorio sino a comprendere il borgo di Rovizza, l’antica tenuta dei conti Rovizzi. Qui si può visitare la chiesetta dedicata a sant’Orsola, un tempo cappella nobiliare, e il Monumento all’Alpino, testimonianza del sacrificio di molti Sirmionesi che militarono in questo Corpo.
La località Colombare prende il nome da un’antica cascina oggi scomparsa e consisteva, fino al secondo dopoguerra, in una distesa di campi punteggiata da poche abitazioni rurali. Negli anni Sessanta la popolazione in forte espansione volle la propria chiesa che, intitolata a san Francesco, fu inaugurata nel 1969. L’edificio, che interpreta le novità degli anni del Concilio Vaticano II, si presenta come una grande tenda a pianta circolare, costruita con pietra, cemento, rame e vetro colorato.

Sirmione di Giosuè Carducci

Ecco: la verde Sirmio nel lucido lago sorride,
fiore de le penisole.

Il sol la guarda e vezzeggia: somiglia d’intorno il Benaco
una gran tazza argentea,

cui placido olivo per gli orli nitidi corre
misto a l’eterno lauro.

Questa raggiante coppa Italia madre protende,
alte le braccia, a i superi;

ed essi da i cieli cadere vi lasciano Sirmio,
gemma de le penisole.

Baldo, paterno monte, protegge la bella da l’alto
co’l sopracciglio torbido:

il Gu sembra un titano per lei caduto in battaglia,
supino e minaccevole.

Ma incontro le porge dal seno lunato a sinistra
Salò le braccia candide,

lieta come fanciulla che in danza entrando abbandona
le chiome e il velo a l’aure,

e ride e gitta fiori con le man piene, e di fiori
le esulta il capo giovine.

Garda là in fondo solleva la ròcca sua fosca
sovra lo specchio liquido,

cantando una saga d’antiche cittadi sepolte
e di regine barbare.

Ma qui, Lalage, donde per tanta pia gioia d’azzurro
tu mandi il guardo e l’anima,

qui Valerio Catullo, legato giú a’ nitidi sassi
il fasèlo britinico,

sedeasi i lunghi giorni, e gli occhi di Lesbia ne l’onda
fosforescente e tremula,

e ‘l perfido riso di Lesbia e i multivoli ardori
vedea ne l’onda vitrea,

mentr’ella stancava pe’ neri angiporti le reni
a i nepoti di Romolo.

A lui da gli umidi fondi la ninfa del lago cantava
Vieni, o Quinto Valerio.

Qui ne le nostre grotte discende anche il sole, ma bianco
e mite come Cintia.

Qui de la vostra vita gli assidui tumulti un lontano
d’api sussurro paiono,

e nel silenzio freddo le insanie e le trepide cure
in lento oblio si sciolgono.

Qui ‘l fresco, qui ‘l sonno, qui musiche leni ed i cori
de le cerule vergini,

mentr’Espero allunga la rosea face su l’acque
e i flutti al lido gemono.

Ahi triste Amore! egli odia le Muse, e lascivo i poeti
frange o li spegne tragico.

Ma chi da gli occhi tuoi, che lunghe intentano guerre,
chi ne assecura, o Lalage?

Cogli a le pure Muse tre rami di lauro e di mirto,
e al Sole eterno li agita.

Non da Peschiera vedi natanti le schiere de’ cigni
giú per il Mincio argenteo?

da’ verdi paschi dove Bianore dorme non odi
la voce di Virgilio?

Volgiti, Lalage, e adora. Un grande severo s’affaccia
a la torre scaligera.

Suso in Italia bella sorridendo ei mormora, e guarda
l’acqua la terra e l’aere.

Questa poesia proviene da: Sirmione di Giosuè Carducci http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-giosue-carducci/sirmione-di-giosue-carducci.html#ixzz2SWnIjjSj

Terme di Sirmione

BENESSERE

Dove l’acqua è il segreto del benessere
L’acqua di Terme di Sirmione, sulfurea salsobromoiodica, è ricca di zolfo, cloruro di sodio, iodio, bromo e degli oligoelementi, magnesio, selenio e zinco. L’azione sinergica di questi elementi le conferisce importanti funzioni terapeutiche e la rende un prezioso alleato della pelle. Lo zolfo, in particolare, svolge una duplice azione: da un lato esfolia delicatamente lo strato più superficiale eliminando le cellule morte e rendendo la pelle più levigata e luminosa (azione cheratolitica) dall’altro la rigenera dolcemente (azione cheratoplastica).
L’acqua sulfurea, inoltre, stimola il sistema nervoso parasimpatico e genera una vasodilatazione capillare con una riduzione della pressione arteriosa sistemica. In più il calore dell’acqua termale produce un’ipertermia con conseguente effetto analgesico e miorilassante.
L’acqua termale sulfurea salsobromoiodica, che sgorga a 69° da una fonte al centro del lago di Garda, è la protagonista assoluta del Centro Benessere Termale Aquaria.
Direttamente sul lago si affacciano le grandi piscine termali interne ed esterne. Bagni caldi per un’azione sedativa e una sensazione di benessere generale; caldi e freddi per stimolare la circolazione vascolare periferica; idromassaggi a pressione differente e con getti che colpiscono diverse zone del corpo, per tonificare e favorire la circolazione locale.

Il Grand Hotel Terme 5* e l’Hotel Sirmione 4*dispongono al loro interno di un Centro di Salute e Benessere Termale, Aquaria Club, dove viene offerta un’ampia gamma di massaggi e trattamenti cosmetici a base di acqua e fango termali, indicati sia per diversi inestetismi cutanei, sia per momenti di coccole e relax che contribuiscono a favorire un riequilibrio psico-fisico.

Per portare anche nelle case i benefici dell’acqua termale, Terme di Sirmione ha creato la linea cosmetica I tesori di Aquaria (Linea Viso e Linea Corpo), una gamma completa di prodotti per viso e corpo studiati da uno staff di cosmetologi, medici ed estetisti. Il 100% dell’acqua presente in tutte le formulazioni è acqua di Terme di Sirmione.
Creme, scrub, bagni, oli, gel, latte e tonico per prolungare i benefici dei percorsi e dei trattamenti e mantenere nel tempo i risultati ottenuti.
http://www.termedisirmione.com/benessere-terme-di-sirmione.jsp

IL CASO A SIRMIONE La scultura fa infuriare i turisti giapponesi L’opera d’arte di Bombardieri crea un caso internazionale. Raccolta di firme dei cittadini per toglierla

L'opera di Bombardieri  (Foto Campanelli)L’opera di Bombardieri (Foto Campanelli)

Quando l’hanno visto lassù, issato sulle travi a volteggiare con la faccia corrucciata e il ventre pantagruelico, gli si sono strabuzzati gli occhi a mandorla. Cos’hanno detto di preciso non si sa, ma pare che davanti a quel lottatore di sumo (finto, ovvio) issato come un salame in mezzo a Sirmione, la delegazione di uomini d’affari giapponesi appena approdata sul Benaco abbia strillato «Orrore!» e poi via così, tra stizza, accuse d’empietà e indignazione per l’opera eseguita dallo scultore Stefano Bombardieri ed esposta all’incrocio di Colombare insieme a elefanti, rinoceronti, tigri e ippopotami mastodontici, imbullonati e verniciati.

 

Del resto, più che un artista il bresciano è un istrione, un imbonitore, uno che l’accademia non l’ha fatta a Brera ma a Gardaland, sì, proprio a Gardaland, dove ha lavorato, vissuto, sudato, scoperto e imparato a forgiare creature esotiche e mostri marini, fantastici o preistorici. Le immense creature di Bombardieri, un po’ dada, un po’ pop, un po’ surreali, un po’ di tutto, mettono in discussione in modo sardonico lo statuto di opera d’arte, a Brescia lo sanno tutti o quasi. Per questo, quando lo scultore ha disseminato a Sirmione i suoi lavori, nessuno, salvo qualche esteta vecchio stampo, s’è indignato. Nemmeno vedendo il lottatore di Sumo, che ha pure un titolo: «Il peso del tempo sospeso, Sumo». Una palese metafora degli strascichi di passato che gravano come macigni sul contingente. I giapponesi in visita al borgo lacustre, però, non l’hanno capita. Per loro, quello è un connazionale finto, certo, ma impiccato, anche se in realtà è appeso alle travi per la cintura e non per il collo. Ed è scoppiata la polemica. Internazionale, nientemeno. Alcuni cittadini che condividono il parere dei nipponici, stanno raccogliendo firme per togliere di mezzo l’opera. Ma il sindaco si Sirmione Alessandro Mattinzoli non ne vuol proprio sapere

Alessandra Troncana

http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_agosto_7/sirmione-scultura-bombardieri-fa-arrabbiare-giapponesi-2111345061914.shtml

AL CREDITO BERGAMASCO DI SIRMIONE NON RICONOSCONO L’EURO‏

Sirmione Le Colombare,un giorno di luglio di un Sestese in ferie gli viene la brillante idea di cambiare una banconota in suo possesso di 500 € per evitare discussioni nei negozi,I negozianti grandi o piccoli che siano quando arrivi alle casse con questo foglietto violaceo ti guardano storto e forse vorrebbero che li spendi tutti sempre dopo i controlli della cassiera,del direttore o del titolare operazione che manda in furia le persone in fila che vedono la cassa bloccata per i controlli della veridicità della banconota..Controlli che iniziano dallo squadrarti dal primo capello della testa ai piedi come se solo i capitani di industria possano avere una banconota da 500€ per passare al controllo manuale e poi per macchinetta e controllo matrice.
Quindi esco di casa con mia madre per recarmi alla filiale di banca più vicina a casa,premetto la casa non è di mia proprietà ma un bilocale in affitto estivo,prima di andare a fare un po’ di spesa al super e al mercato che si svolge il lunedì mattina è il venerdì sera.
La prima filiale che incontro è il Credito Bergamasco ed entro mentre mia madre col suo seggiolino e l’ossigeno mi aspetta fuori seduta su delle panchine di legno.
Entro è mi metto in fila,ci sono due operatori che momentaneamente sono occupati con altre persone e appena si sbriga circa una decina di minuti uno mi fa il cenno di avvicinarmi,
Mi reco allo sportello che in verità è un mini ufficio all’aperto del salone separato da una vetrata dal collega,e neanche mi siedo con la mia banconota in mano credo ingenuamente che cambiare 500€ non sia una cosa difficile e sopratutto che l’attesa era solo nella fila per aspettare il mio turno.
Appena mi vede con questa banconota in mano inizia a parlarmi in Tedesco,ma lo blocco subito e gli dico che sono Italiano e dovrei cambiare 500 €…
Vedo che cambia espressione e inizia a chiedermi i documenti,e dopo aver visto la mia patente ed essersi sincerato che ero io e non il bandito Giuliano mi chiede se ho il conto corrente al Credito Bergamasco e alla mia risposta negativa,bofonchia di un corso interno da lui frequentato dove li mettevano in guardia che in giro c’erano parecchie banconote false.
Io gli faccio presente che può accertare che sono vere tramite il numero di matrice e anche con delle macchinette e che non poteva essere che una filiale non avesse dei mezzi per testare la veridicità delle banconote in entrata e uscita.
Con in mano la mia patente e la banconota si allontana,seguito sempre dalla mia vista,,e si reca da un altra persona che penso sia il direttore di filiale o chi ne fa le veci con qui parla altri 5 minuti e gli lascia la mia patente e banconota quindi torna da me e mi invita di andare dal suo superiore.
Quest’ultimo mi chiede ancora se ho il Conto Corrente da loro e alla mia risposta negativa mi dice che non sono obbligati a cambiare la mia banconota da 500€ !!!e che avendo saputo da me che ho il conto all’Unicredit mi invita ad andare a cambiarla li e che è proprio di fronte a loro !?!
Ormai esausto e senza un filo d’aria esco infuriato più di venti minuti per non cambiare una banconota e gli dico a mia madre di aspettarmi li che dovevo andare all’Unicredit a cambiare la banconota , che non avrei mai più preso anche se me la dava una filiale di banca nessuna banconota superiore ai 100 €.
Prendo il mio Iphone e vedo che la filiale della mia banca non è di fronte a meno che non sia mimetizzata da negozio e che non è per niente sulla mia strada.
Entro finalmente nella filiale Unicredit e aspetto una decina di minuti il mio turno,anche se potevo fare tutto in pochissimi minuti col bancomat,ma volevo vedere se anche in Unicredit non riconoscevano l’Euro se presentatogli sotto forma di banconota da 500.
Quando è il mio turno mi avvicino al bancone consegno i miei 500 € e dopo che controlla la veridicità mi chiede in che tagli lo voglio cambiare…e mi risponde che non aveva nessun motivo per non cambiarlo dopo aver certificato che non era falso…
Circa mezz’ora per cambiare un 500 € e poi mi parlano di Europa Unita quando per cambiare una banconota dell’Unione in un paese dell’Unione è in banche dell’Unione ci vuole mezz’ora,siamo messi proprio bene !?!
Raggiungo mia madre che mi aspettava davanti al Credito Bergamasco e andiamo al mercato e poi al super e ce ne torniamo a casa e dopo mangiato mi siedo e mentre mi rilasso cercando di risolvere un Sudoku inizio a ragionare sulla mattinata mi riempio di domande che forse non avranno mai risposte…
-perché il commesso del Credito Bergamasco è diventato pignolo dopo che gli dico che sono Italiano?forse perché gli € tedeschi sono migliori di quelli Italiani,Greci o Spagnoli?
-perché dirmi che ha fatto il corso interno dove l’hanno avvisato della presenza di una massa di banconote false,forse pensa che sia un malvivente nella figura di falsario o complice di un falsario con il compito di cambiare in euro veri le opere di un qualsiasi amico o socio in affari?
-Se fanno problemi a cambiare banconote di grande taglio mi sorge il dubbio a chi sono utili e se servono sempre per acquisti legali o siano comode per acquisti illegali tipo droga ed armi o più comode da nascondere per un attraversamento di frontiera,pensate a quante banconote da 500 € in una 24 ore ci possano stare e che somma elevata è?
-Noi cittadini Europei dobbiamo coi nostri soldi salvare le banche,vedi Spagna,che non si fanno problemi a prenderseli anche se non hai il conto corrente da loro vedi Bankia,che almeno la Spagna ha statalizzato a quando la BankItalia la vediamo tornare al 100 % statale?E loro non ci cambiano una semplicissima banconota del valore di 500 € se non gli garba.
Le mie conclusioni sono che in un Europa che dovrebbe essere dei Popoli ma in realtà è un Europa delle banche i primi a creare problemi sono le banche stesse che quando fanno utili se li dividono i soci ,ora che qualche Banca rischia di fallire va a mungere alla Mucca Europa…e che quando un cittadino si rivolge a loro per un mutuo,un prestito o per cambiare una semplicissima banconota ti risponde che non sono obbligati…