Codice europeo contro il cancro

 

Adottando uno stile di vita più salutare è possibile evitare alcune neoplasie e migliorare lo stato di salute.

    1. Non fumare; se fumi, smetti. Se non riesci a smettere, non fumare in presenza di non fumatori.
    2. Evita l’obesità.
    3. Fai ogni giorno attività fisica.
    4. Mangia ogni giorno frutta fresca e verdura (di stagione): almeno cinque porzioni. Limita il consumo di alimenti contenenti grassi di origine animale.
    5. Se bevi alcolici, che siano birra, vino o liquori, modera il loro consumo a non più di due bicchieri al giorno se sei uomo, a non più di uno se sei donna.
    6. Presta attenzione all’eccessiva esposizione al sole. È importante proteggere bambini e adolescenti. Coloro che hanno la tendenza a scottarsi devono proteggersi per tuta la vita.
    7. Osserva scrupolosamente le raccomandazioni per prevenire nei posti di lavoro e nell’ambiente l’esposizione ad agenti cancerogeni noti, incluse le radiazioni ionizzanti.

Se diagnosticati in tempo molti tumori sono curabili.

    1. Rivolgiti a un medico se noti la presenza di un nodulo; una ferita che non guarisce, anche nella bocca; un neo che cambia forma, dimensioni o colore; ogni sanguinamento anormale; la persistenza di sintomi quali tosse, raucedine, bruciori di stomaco, difficoltà a deglutire, cambiamenti come perdita di peso, modifica delle abitudini intestinali o urinarie.

Esistono programmi di salute che possono prevenire lo sviluppo di tumori e aumentare la probabilità che un tumore possa essere curato.

  1. Le donne a partire dai 25 anni dovrebbero partecipare a screening per il tumore del collo dell’utero con la possibilità di sottoporsi periodicamente a strisci cervicali. Questo deve essere fatto all’interno di programmi organizzati, sottoposti a controllo di qualità.
  2. Le donne a partire dai 50 anni dovrebbero partecipare a screening mammografici per il tumore del seno con la possibilità di sottoporsi a mammografia. Questo deve essere fatto all’interno di programmi organizzati, sottoposti a controllo di qualità.
  3. Donne e uomini a partire dai 50 anni dovrebbero partecipare a screening per il cancro colonrettale all’interno di programmi organizzati e sottoposti a controllo di qualità.
  4. Partecipa ai programmi di vaccinazione contro l’epatite B.
  5. http://www.lilt.it/codice_europeo.php?area=956

Diritti del malato

 

Le iniziative LILT a favore dei diritti dei malati di tumore

 

Aver cura di sè

guida ai diritti del malato“Aver cura di sè” è una pubblicazione elaborata con l’intento di aiutare i malati, in maniera semplice e accessibile a tutti, a conoscere i propri diritti e orientarsi fra i perorsi della burocrazia. Utilizzare al meglio le risorse disponibili, evitare le perdite di tempo lamentate dai pazienti per accedere alle tutele previste per loro, agevolare al tempo stesso anche il lavoro delle strutture sanitarie, è l’opportunità che si vuole offrire con questa pubblicazione.

Manifesto per i diritti del malato oncologico

manifesto dei diritti del malatoLa LILT in collaborazione con Adapt – Fondazione Marco Biagi e Europa Donna si e fatta promotrice del Manifesto per i diritti del malato oncologico il cui principale obiettivo e ampliare le tutele del lavoratore affetto da malattia oncologica. In Italia infatti sono molti coloro che convivono con il cancro. E’ quindi fondamentale promuovere la tutela medico-psicologica-legale dell’ammalato, e contemporaneamente sensibilizzare i datori di lavoro e la stessa comunita secondo il principio di uguaglianza e di salvaguardia del diritto fondamentale alla salute come previsto dalla nostra Costituzione (artt. 1, 3, 4, 32 e 38).

Congedi parentali, nuove regole per pubblico e privato

Via libera alle norme che dovranno fissare riforma il sistemi di permessi sui luoghi di lavoro

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato un decreto legislativo, in attuazione di una delega al collegato lavoro, che riordina la materia dei permessi e dei congedi per idipendenti pubblici e privati. Lo scopo delle nuove regole sarebbe quello di rendere meno difficile l’uso dei permessi e, nello stesso tempo, evitarne gli abusi.

Vediamo quali sono le novità.
1) Riconoscimento del diritto al rientro al lavoro anticipato – salvo preavviso di 10 giorni – per le lavoratrici che lo richiedono dopo un aborto o la morte prematura del bambino.

2) La normativa speciale sui riposi, in caso diadozione e affidamento, sarà valida per tutto il primo anno di ingresso del minore in famiglia e non più nel primo anno di via del bambino.

3) Il congedo parentale per i genitori di bambini disabili  potrà essere prolungato. Ma secondo un ordine preciso, per ogni minore con handicap, uno dei due genitori ha il diritto al prolungamento del congedo parentale entro l’ottavo anno di vita del bambino e i genitori di bambini disabili possono fruire alternativamente del congedo (6 mesi per la madre, 7 mesi il padre, u mesi se insieme), in modo continuativo o frazionato per un periodo massimo di tre anni complessivi.

4) Nuove regole per il congedo per l’assistenza a un portatore di handicap grave (articolo 4) che sancisce il diritto, di entrambi i genitori anche adottivi, di fruire dei permessi alternativamente, anche in maniera continuativa nell’ambito del mese fino a un massimo di 2 armi (per ogni genitore) nell’arco dell’intera vita lavorativa. Il permesso vale anche se l’assistito non è un figlio ma un parente (di primo o secondo grado) ma solo nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto i 65 anni d’età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti.

5) Nuove regole sui congedi retribuiti per cura dei lavoratori con invalidità (previsti fino a 30 giorni all’anno) e sui congedi straordinari per studio dei dipendenti pubblici ammessi a concorsi per dottorato. Posso essere fruiti una volta solo e il dipendente che interrompe il rapporto di lavoro, nei due anni successivi al periodo di aspettativa, dovrà restituire gli emolumenti percepiti durante il congedo.

http://lavoro.economia.virgilio.it/editoriali/congedi-parentali-regole.html

I diritti del malato di cancro



– Libretto della Collana del Girasole (a cura di AIMaC)

Giornata Nazionale del Malato Oncologico

– Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri sulla indizione della Giornata Nazionale del Malato Oncologico – 19/01/2006

– Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri sulla modifica della data della Giornata Nazionale del Malato Oncologico – 05/03/2010

Circolari sulla tutela dei lavoratori affetti da patologie oncologiche

– Ministero del lavoro e delle politiche sociali: Circolare n.40/2005

– INCA/CGIL Circolare n.93/2006: Congedi, permessi e altre tutele per i malati oncologici


Fasce orarie di reperibilità per i malati oncologici nel pubblico impiego

– Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione: circolare 1/2009 del 30/04/2009

Decreto Ministeriale n.206 del 18/12/2009


Accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap in 15 giorni – legge 80/2006

– Tempi e iter per l’accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap (Libretto della Collana del Girasole a cura di AIMaC)

– Circolare INPS legge 80/2006: accertamento invalidità civile e handicap per malati oncologici

Congedo retribuito di 30 giorni all’anno per cure

– Che cos’è il congedo retribuito di 30 giorni all’anno per cure (Libretto della Collana del Girasole a cura di AIMaC)

– Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: chiarimenti sui 30 giorni di congedo lavorativo retribuito per cure – 06/04/2004

– Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: chiarimenti sui 30 giorni di congedo lavorativo retribuito per cure

Congedi retribuiti per familiari di persone con handicap grave

– Che cos’è il congedo straordinario retribuito per familiari di persone con handicap grave (Libretto della Collana del Girasole a cura di AIMaC)

– Sentenza corte costituzionale n.18/2007: congedi retribuiti al coniuge di persona con handicap grave

– Sentenza corte costituzionale n.19/2009: congedi retribuiti ai figli di persona con handicap grave

Part-time per i lavoratori malati oncologici e i loro familiari

– Diritto di richiedere la riduzione dell’orario di lavoro per malati oncologici (Libretto della Collana del Girasole a cura di AIMaC)

Dichiarazioni e Carte internazionali

– Carta di Parigi contro il cancro – 04/02/2000

– ECL – Dichiarazione di Oslo 2002

– Linee guida europee per i diritti dei malati di cancro – 16/10/2004

– Risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sulla lotta al cancro in una Unione europea allargata

CARTA DI LEDHA

 

Un bambino o una bambina saranno ricoverati in ospedale solo se le cure di cui hanno bisogno non possono essere assicurate, con la stessa efficacia, a casa o in regime di day hospital.

 

Un bambino o una bambina ricoverati in ospedale avranno diritto alla vicinanza dei propri genitori o di altre persone amiche in ogni momento della giornata.

 

I genitori verranno accolti all’interno del reparto e saranno aiutati e incoraggiati a rimanervi. Essi saranno messi in condizione di non dovrer affrontare spese aggiuntive o subire perdite economiche. Per partecipare alla cura del proprio figlio, i genitori saranno informati riguardo ai tempi e ai ritmi della vita del reparto e la loro attiva collaborazione sarà incoraggiata.

 

Bambini e genitori hanno diritto a ricevere informazioni in modo adeguato alle proprie conoscenze e capacità di comprensione. Il personale cercherà di minimizzare lo stress fisico ed emotivo conseguente al ricovero ed alla lunga ospedalizzazione.

 

Bambini e genitori hanno il diritto a partecipare consapevolmente alle decisioni sanitarie che li riguardano. Ad ogni bambino o bambina saranno evitate cure mediche ed esami superflui.

 

Un bambino o una bambina ricoverati saranno curati assieme ad altri bambini che hanno le stesse esigenze di crescita e sviluppo e non saranno inseriti in reparti per adulti. Non viene posto nessun limite all’età dei visitatori dei bambini ricoverati.

 

Un bambino o una bambina ricoverati avranno la possibilità di giocare, divertirsi e lavorare in maniera adeguata alla loro età e condizione medica. Avranno la possibilità di vivere in un ambiente pensato e attrezzato per le loro esigenze in questo senso.

 

Bambini o bambine saranno seguiti da uno staff adeguatamente preparato in grado di affrontare i bisogni fisici, emotivi, e di crescita dell’intero nucleo familiare.

 

Continuità e costanza nelle cure sarà assicurata dall’equipe del reparto.

 

Bambini e bambine ricoverati saranno trattati con tatto e comprensione; la loro privacy sarà rispettata in ogni momento.

fonte: EACH – European Association

for Children in Hospital

www.each-for-sick-children.org

 

 

 

 

Carta dei Diritti dei BAMBINI e delle BAMBINE in OSPEDALE

Uno dei diritti fondamentali, soprattutto dei bambini,

è il diritto alle migliori cure mediche possibili.

(UNESCO)

 

Carta Europea per la tutela educativa di bambini ed adolescenti malati

curati in ospedale o in assistenza domiciliare

 

Ogni bambino o adolescente malato ha diritto a ricevere una educazione, sia a casa che in ospedale.

 

 

Lo scopo di questa attività è quello di far proseguire a bambini ed adolescenti il proprio percorso formativo, consentendo loro di continuare a vivere il proprio ruolo di studenti.

 

 

La scuola in ospedale, creando una comunità di bambini ed adolescenti, favorisce la normalità nella vita quotidiana. L’educazione ospedaliera può svolgersi in gruppi classe, come insegnamento individualizzato e/o direttamente in camera di degenza.

 

 

L’insegnamento domiciliare e quello svolto in ospedale devono adattarsi ai bisogni ed alle capacità di ogni bambino o adolescente e verranno svolti in collaborazione con la scuola di appartenenza.

 

 

L’ambiente di apprendimento deve essere adattato ai bisogni di bambini ed adolescenti malati. Le tecnologie della informazione e della comunicazione potranno esssere usate anche per prevenire forme di isolamento.

 

 

Le attività didattiche faranno uso di una pluralità di risorse e metodi. I contenuti del curricolo formativo tradizionale potranno essere ampliati con aspetti relativi a particolari bisogni che derivano dall’ospedalizzazione o dalla malattia.

 

 

Gli insegnanti che operano in ospedale ed in assistenza domiciliare devono essere pienamente qualificati per questo lavoro e avere accesso ad ulteriori percorsi di formazione in servizio.

 

 

Gli insegnanti di bambini ed adolescenti malati sono a pieno titolo membri dell’équipe multidisciplinare di cura e fungono da collegamento tra il bambino o adolescente malato e la sua scuola di appartenenza.

 

 

I genitori devono essere informati del diritto all’istruzione scolastica e delle opportunità educative per il proprio bambino o adolescente malato. Essi saranno considerati partner responsabili ed attivi di questi progetti.

 

 

L’integrità personale di ogni bambino o adolescente dovrà sempre essere rispettata. Particolare attenzione verrà posta alla tutela delle informazioni mediche e al rispetto di ogni forma di credenza personale.

 

 

 

Promulgata dalla Assemblea Generale di H.O.P.E.

Barcellona, 20 Maggio 2000

www.hospitalteachers.eu

 

 

 

CARTA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA

 

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e l’Adolescenza è stata approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite (ONU) a New York il 20 Novembre del 1989. L’Italia ha ratificato e reso esecutiva la Convenzione il 27 Maggio 1991 attraverso l’approvazione della Legge n.176. E’ importante che tutti i genitori e gli adulti responsabili conoscano in dettaglio questo documento al fine di essere, ognuno nel proprio ambiente e attraverso le proprie opportunità, difensori consapevoli e convinti dei diritti di ogni bambino che nasce. Questo documento vede nei bambini e negli adolescenti non solo degli oggetti di tutela, ma soprattutto dei soggetti di diritto, proponendo una nuova consapevolezza sul valore che l’infanzia rappresenta per l’intero pianeta. Il testo che segue è la versione integrale del documento riscritta da un gruppo di bambini di Palermo.

 

 

 

Bambino o bambina è ogni essere umano fino a 18 anni.

 

Gli Stati devono rispettare, nel loro territorio, i diritti di tutti i bambini: handicappati, ricchi e poveri, maschi e femmine, di diverse razze, di religione diversa, ecc.

 

Tutti coloro che comandano devono proteggere il bambino e assicurargli le cure necessarie per il suo benessere.

 

Ogni Stato deve attuare questa convenzione con il massimo impegno per mezzo di leggi, finanziamenti e altri interventi. In caso di necessità gli Stati più poveri dovranno essere aiutati da quelli più ricchi.

 

Gli Stati devono rispettare chi si occupa del bambino.

 

Il bambino ha diritto alla vita. Gli Stati devono aiutarlo a crescere.

 

Quando nasce un bambino ha diritto ad avere un nome, ed essere registrato ed avere l’affetto dei genitori.

 

Il bambino ha diritto al proprio nome, alla propria nazionalità e a rimanere sempre in relazione con la sua famiglia.

 

Il bambino non può essere separato, contro la sua volontà, dai genitori. La legge può decidere diversamente quando il bambino viene maltrattato. Il bambino separato dai genitori deve mantenere i contatti con essi. Quando la separazione avviene per azione di uno Stato (carcerazione dei genitori, deportazione, ecc.) il bambino deve essere informato del luogo dove si trovano i suoi genitori.

 

Il bambino ha diritto ad andare in qualsiasi Stato per unirsi ai genitori. Se i genitori abitano in Stati diversi, il bambino ha diritto di mantenersi in contatto con loro.

 

Il bambino non può essere portato in un altro Stato illecitamente. Tutti gli Stati si devono mettere d’accordo per garantire questo diritto.

 

Il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano. Quando si prendono decisioni che lo interessano, prima deve essere ascoltato.

 

Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, con lo scritto, il disegno, la stampa, ecc.

 

Gli Stati devono rispettare il diritto del bambino alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.

 

Il bambino ha diritto alla libertà di associazione e di riunione pacifica.

 

Il bambino deve essere rispettato nella sua vita privata. Nessuno può entrare a casa sua, leggere la sua corrispondenza o parlare male di lui.

 

Il bambino ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili al suo benessere. Gli Stati devono: far fare libri, film ed altro materiale utile per il bambino; scambiare con altri Stati tutti i materiali interessanti adatti per i bambini; proteggere i bambini dai libri o da altro materiale dannoso per loro.

 

I genitori (o i tutori legali) devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito.

 

Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di violenza.

 

Lo Stato deve assistere il bambino che non può stare con la sua famiglia affidandolo a qualcuno. Chi si occupa del bambino deve rispettare le sue abitudini.

 

Gli Stati devono permettere l’adozione nell’interesse del bambino. L’adozione deve essere autorizzata dalle autorità con il consenso dei parenti del bambino. Se l’adozione non può avvenire nello Stato del bambino, si può fare in un altro Stato. L’adozione non deve mai essere fatta per soldi.

 

Gli Stati devono cercare di unire alla sua famiglia il bambino separato e, se non ha famiglia, lo Stato lo deve proteggere come qualsiasi altro bambino.

 

Il bambino svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e soddisfacente. Gli Stati devono scambiarsi tutte le informazioni utili per migliorare la vita dei bambini disabili e devono garantire l’assistenza gratuita se i genitori o i tutori sono poveri. Inoltre bisogna fornire al bambino occasioni di divertimento.

 

Il bambino deve poter vivere in salute anche con l’aiuto della medicina.

 

Gli Stati devono garantire questo diritto con diverse iniziative: fare in modo che muoiano meno bambini nel primo anno di vita; garantire a tutti i bambini l’assistenza medica; combattere le malattie e la malnutrizione fornendo cibi nutritivi ed acqua potabile; assistere le madri prima e dopo il parto; informare tutti i cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sull’igiene; aiutare i genitori a prevenire le malattie e a limitare le nascite. Il bambino che è stato curato deve essere controllato periodicamente.

 

Ogni bambino deve essere assistito in caso di necessità, di malattia o necessità economica, tenendo conto delle possibilità dei genitori o dei tutori.

 

Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare la famiglia a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, anche quando il padre si trova in un altro Stato.

 

Il bambino ha diritto all’istruzione. Per garantire questo diritto gli Stati devono: fare le scuole elementari obbligatorie per tutti; fare in modo che tutti possano frequentare le scuole medie; aiutare chi ha la capacità a frequentare le scuole superiori; informare i bambini sulle varie scuole che esistono.

 

Gli Stati devono controllare, anche, che nella scuola siano rispettati i diritti dei bambini.

 

L’educazione del bambino deve: sviluppare tutte le sue capacità; rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale.

 

Il bambino che ha una lingua o una religione diversa, ha il diritto di unirsi con altri del suo gruppo per partecipare ai riti e a parlare la propria lingua.

 

Il bambino ha il diritto di giocare, di riposarsi e di svagarsi. Gli Stati devono garantire a tutti questo diritto.

 

Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la sua salute. Gli Stati devono approvare delle leggi che stabiliscono a quale età si può lavorare, con quali orari ed in quali condizioni. Devono punire chi non le rispetta.

 

Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed evitare che sia impiegato nel commercio della droga.

 

Gli Stati devono proteggere il bambino dallo sfruttamento sessuale.

 

Gli Stati devono mettersi d’accordo per evitare il rapimento, la vendetta o il traffico di bambini.

 

Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di sfruttamento.

 

Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o punizioni crudeli. Se un bambino deve andare in prigione, deve essere per un motivo molto grave e per un breve periodo. In carcere deve essere rispettato, deve mantenere i contatti con la famiglia e deve essere tenuto separato da carcerati adulti.

 

In caso di guerra i bambini non devono essere chiamati a partecipare se non hanno almeno 15 anni.

 

Se il bambino è vittima della guerra, tortura o sfruttamento deve essere aiutato a recuperare la sua salute.

 

Il bambino che non osserva la legge deve essere trattato in modo da rispettare la sua dignità. Gli Stati devono garantire: che nessun bambino sia punito per cose non punite dalla legge dello Stato; che il bambino accusato sia assistito da un avvocato e sia ritenuto innocente finché non è condannato; che la sua causa sia definita velocemente; che, se giudicato colpevole, abbia il diritto alla revisione della sentenza; che se parla un’altra lingua abbia l’assistenza di un interprete.

 

Gli articoli di questa Convenzione non devono essere sostituiti alla legge dello Stato se questa è più favorevole al bambino.

 

Gli Stati devono far riconoscere i diritti dei bambini sia ai bambini stessi sia agli adulti.

 

Gli Stati devono scegliere dei rappresentanti che si riuniscano periodicamente e controllino se i diritti dei bambini vengono rispettati.

 

Entro due anni dalla approvazione di questa Convenzione, gli Stati devono informare il Segretario Generale dell’ONU, comunicando come l’hanno messa in pratica.

 

Le Nazioni Unite possono incaricare l’UNICEF di controllare come i diritti dei bambini vengono rispettati in tutti gli Stati del mondo.

 

Questa Convenzione può essere firmata da tutti gli Stati del mondo.

 

La Convenzione deve essere approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU.

 

La Convenzione può essere firmata, anche dopo l’approvazione, da qualsiasi altro Stato.

 

La Convenzione entra in vigore dopo 30 giorni che è stata approvata dall’ONU:

 

Ogni Stato può proporre cambiamenti al testo della Convenzione inviando le proposte di modifica al Segretario Generale dell’ONU.

 

Il Segretario Generale farà conoscere a tutti gli Stati le osservazioni e le proposte di modifica fatte da ogni Stato.

 

Uno Stato può ritirare l’adesione alla Convenzione.

 

La Convenzione è depositata presso il Segretario Generale dell’ONU.

 

La Convenzione depositata è scritta in arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo.

 

CARTA DEI DIRITTI DEL’ANZIANO

Diritti dell’anziano

 

La persona anziana ha il diritto:

di conservare la propria individualità e libertà;

di conservare le proprie credenze, opinioni e sentimenti, anche se essi appaiono anacronistici e in contrasto con quelli della maggior parte della popolazione e/o dell’ambiente umano di cui fa parte;

di conservare le proprie modalità di condotta, anche se esse appaiono anacronistiche e in contrasto con quelle della maggior parte della popolazione e/o dell’ambiente umano di cui fa parte;

di continuare a vivere nel proprio domicilio;

di essere accudita e curata, quando necessario, al proprio domicilio, giovandosi dei più aggiornati mezzi terapeutici;

di continuare a vivere con i propri famigliari;

di conservare relazioni con persone di ogni età;

di usufruire, se necessario, delle forme più aggiornate di riattivazione, riabilitazione e risocializzazione;

di essere salvaguardata da ogni forma di violenza fisica e morale, ivi compresa l’omissione di interventi che possono migliorare le sue condizioni di vita e anche aumentare il desiderio e il piacere di vivere;

di essere messa in condizione di conservare la propria dignità e il proprio valore, anche quando non è più totalmente autonoma e autosufficiente;

di essere messa in condizione di esprimere le proprie attitudini e creatività.

 

 

 

Doveri della società

 

La società ha il dovere:

di rispettare l’individualità di ogni persona anziana, evitando nei suoi confronti interventi decisi solo in funzione della sua età anagrafica;

di rispettare credenze, opinioni e sentimenti delle persone anziane, sforzandosi di coglierne il significato nell’evoluzione di una cultura e di una popolazione;

di rispettare le modalità di condotta delle persone anziane, riconoscendo il loro valore ed evitando di “correggerle” o di deriderle;

di consentire ad ogni persona anziana di vivere nel proprio domicilio o, in caso di assoluta impossibilità, di usufruire di soluzioni nelle quali possa ritrovare alcuni aspetti dell’abitazione forzatamente abbandonata;

di accudire e curare l’anziano fin dove è possibile a domicilio, riducendo gli eventuali periodi di ospedalizzazione e fornendo ogni trattamento ritenuto utile;

di favorire per quanto possibile la convivenza con i famigliari, sostenendo se necessario questi ultimi e stimolando ogni possibilità di integrazione;

di evitare nei confronti dell’anziano ogni forma di ghettizzazione che gli impedisca di interagire anche con la parte più giovane della popolazione;

di attuare nei riguardi degli anziani che presentano deficit, alterazioni o limitazioni funzionali ogni forma possibile di riattivazione, riabilitazione e risocializzazione che coinvolga anche i suoi famigliari e gli operatori socio-sanitari;

di contrastare nelle famiglie e nelle istituzioni ogni forma di sopraffazione e prevaricazione a danno degli anziani e di verificare che ad essi siano dedicati tutti gli interventi che possono attenuare la loro sofferenza e migliorare la loro condizione esistenziale;

di operare perché, anche nei casi fisicamente e/o psichicamente meno fortunati, siano potenziate le capacità residue di ogni persona e realizzato un clima di accettazione, di condivisione e di solidarietà;

di fornire ad ogni persona che invecchia la possibilità di conoscere e di attuare le proprie attitudini, così da poter continuare a realizzare se stessa anche ad età avanzata, di metterla nelle condizioni di esprimere la propria emotività, fonte della creatività da cui trae energia l’invecchiamento, di farle mantenere e riconoscere il proprio valore, al limite anche soltanto affettivo.

 

 

 

LN-A (Fondazione per la lotta alla non autosufficienza) ha stilato la “Carta dei diritti dell’anziano” in cui ad ognuno dei diritti individuati corrisponde un preciso dovere da parte della società.

 

 

 

CARTA DEI DIRITTI DEL MALATO DI ALZHEIMER

 

 

 

La Federazione Alzheimer Italia riconosce questi principi come fondamentali per salvaguardare la qualità della vita dei malati di Alzheimer e di coloro che se ne prendono cura: familiari e assistenti

 

 

 

Diritto del malato a un rispetto e a una dignità pari a quella di ogni altro cittadino

 

 

Diritto del malato a essere informato, nelle fasi precoci della malattia, e dei congiunti o rappresentanti legali in qualsiasi fase della stessa, per quanto possibile, sulla sua malattia e sulla sua prevedibile evoluzione

 

 

Diritto del malato (o del rappresentante legale) a partecipare, per quanto possibile, alle decisioni riguardanti il tipo di cura e di assistenza presente e futura

 

 

Diritto del malato ad accedere a ogni servizio sanitario e/o assistenziale al pari di ogni altro cittadino: questo diritto implica che attenzioni particolari siano rivolte affinché i malati possano realmente accedere a certi servizi da cui la loro mancanza di autonomia tende ad allontanarli

 

 

Diritto del malato di disporre di servizi specializzati, che affrontino specificamente i problemi della demenza

 

 

Diritto del malato e di chi si prende cura di lui di scegliere fra le diverse opzioni di cura/assistenza che si prospettano

 

 

Diritto del malato, considerata la sua vulnerabilità, a una speciale tutela e garanzia contro gli abusi fisici e patrimoniali

 

Diritto del malato, in assenza di rappresentanti legali, o nel caso in cui i potenziali rappresentanti legali rifiutassero la tutela, di avere per legge un tutore ufficiale scelto dal tribunale

 

 

Questa Carta è’ stata approvata dalle Assemblee Generali di Alzheimer’s Disease International (A.D.I.), Alzheimer Europe e Federazione Alzheimer

CARTA EUROPEA DEI DIRITTI DEL MALATO

 

1. Diritto a misure preventive.

 

Ogni individuo ha diritto a servizi appropriati a prevenire la malattia.

 

 

 

 

 

2. Diritto all’accesso.

 

Ogni individuo ha il diritto di accedere ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede. I servizi sanitari devono garantire eguale accesso a ognuno, senza discriminazioni sulla base delle risorse finanziarie, del luogo di residenza, del tipo di malattia o del momento di accesso al servizio.

 

 

 

 

 

3. Diritto alla informazione.

 

Ogni individuo ha il diritto di accedere a tutti i tipi di informazione che riguardano il suo stato di salute e i servizi sanitari e come utilizzarli, nonché a tutti quelli che la ricerca scientifica e la innovazione tecnologica rendono disponibili.

 

 

 

 

 

4. Diritto al consenso.

 

Ogni individuo ha il diritto ad accedere a tutte le informazioni che lo possono mettere in grado di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute. Queste informazioni sono un prerequisito per ogni procedura e trattamento, ivi compresa la partecipazione alla ricerca scientifica.

 

 

 

 

 

5. Diritto alla libera scelta.

 

Ogni individuo ha il diritto di scegliere liberamente tra differenti procedure ed erogatori di trattamenti sanitari sulla base di adeguate informazioni.

 

 

 

 

 

6. Diritto alla privacy e alla confidenzialità.

 

Ogni individuo ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di carattere personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di salute e le possibili procedure diagnostiche o terapeutiche, così come ha diritto alla protezione della sua privacy durante l’attuazione di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medico-chirurgici in generale.

 

 

 

 

 

7. Diritto al rispetto del tempo dei pazienti.

 

Ogni individuo ha diritto a ricevere i necessari trattamenti sanitari in un periodo di tempo veloce e predeterminato. Questo diritto si applica a ogni fase del trattamento.

 

 

 

 

 

8. Diritto al rispetto di standard di qualità.

 

Ogni individuo ha il diritto di accedere a servizi sanitari di alta qualità, sulla base della definizione e del rispetto di precisi standard.

 

 

 

 

 

9. Diritto alla sicurezza.

 

Ogni individuo ha il diritto di essere libero da danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari, dalla malpractice e dagli errori medici, e ha il diritto di accesso a servizi e trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza.

 

 

 

 

 

10. Diritto alla innovazione.

 

Ogni individuo ha il diritto all’accesso a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, secondo gli standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o finanziarie.

 

 

 

 

 

11. Diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari.

 

Ogni individuo ha il  diritto di evitare quanta più sofferenza possibile, in ogni fase della sua malattia.

 

 

 

 

 

12. Diritto a un trattamento personalizzato.

 

Ogni individuo ha il diritto a programmi diagnostici o terapeutici quanto più possibile adatti alle sue personali esigenze.

 

 

 

 

 

13. Diritto al reclamo.

 

Ogni individuo ha il diritto di reclamare ogni qual volta abbia sofferto un danno e ha il diritto a ricevere una risposta o un altro tipo di reazione.

 

 

 

 

 

14. Diritto al risarcimento.

 

Ogni individuo ha il diritto di ricevere un sufficiente risarcimento in un tempo ragionevolmente breve ogni qual volta abbia sofferto un danno fisico ovvero morale e psicologico causato da in trattamento di un servizio sanitario.