CARTA DI LEDHA

 

Un bambino o una bambina saranno ricoverati in ospedale solo se le cure di cui hanno bisogno non possono essere assicurate, con la stessa efficacia, a casa o in regime di day hospital.

 

Un bambino o una bambina ricoverati in ospedale avranno diritto alla vicinanza dei propri genitori o di altre persone amiche in ogni momento della giornata.

 

I genitori verranno accolti all’interno del reparto e saranno aiutati e incoraggiati a rimanervi. Essi saranno messi in condizione di non dovrer affrontare spese aggiuntive o subire perdite economiche. Per partecipare alla cura del proprio figlio, i genitori saranno informati riguardo ai tempi e ai ritmi della vita del reparto e la loro attiva collaborazione sarà incoraggiata.

 

Bambini e genitori hanno diritto a ricevere informazioni in modo adeguato alle proprie conoscenze e capacità di comprensione. Il personale cercherà di minimizzare lo stress fisico ed emotivo conseguente al ricovero ed alla lunga ospedalizzazione.

 

Bambini e genitori hanno il diritto a partecipare consapevolmente alle decisioni sanitarie che li riguardano. Ad ogni bambino o bambina saranno evitate cure mediche ed esami superflui.

 

Un bambino o una bambina ricoverati saranno curati assieme ad altri bambini che hanno le stesse esigenze di crescita e sviluppo e non saranno inseriti in reparti per adulti. Non viene posto nessun limite all’età dei visitatori dei bambini ricoverati.

 

Un bambino o una bambina ricoverati avranno la possibilità di giocare, divertirsi e lavorare in maniera adeguata alla loro età e condizione medica. Avranno la possibilità di vivere in un ambiente pensato e attrezzato per le loro esigenze in questo senso.

 

Bambini o bambine saranno seguiti da uno staff adeguatamente preparato in grado di affrontare i bisogni fisici, emotivi, e di crescita dell’intero nucleo familiare.

 

Continuità e costanza nelle cure sarà assicurata dall’equipe del reparto.

 

Bambini e bambine ricoverati saranno trattati con tatto e comprensione; la loro privacy sarà rispettata in ogni momento.

fonte: EACH – European Association

for Children in Hospital

www.each-for-sick-children.org

 

 

 

 

È italiano il primo aereo ospedale civile europeo

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Domenica 14 marzo, alle 15, presso l’aeroclub “Arturo Ferrarin” di Venegono Inferiore (Varese), sarà presentato il primo aereo ospedale civile europeo. Si tratta di un Fokker 27 MK500, acquistato dall’Associazione Canguro Onlus Flights Aid di Ivrea, grazie ai fondi raccolti da Mediafriends, attraversola “Fabbrica del Sorriso” con il supporto di alcuni programmi televisivi del GruppoMediaset (in particolare “Amici” di Maria De Filippi e “Terra!” di Tony Capuozzo) e dell’emittente radiofonica R101.  Alla presentazione interverranno il Ministro degli Interni Roberto Maroni, il Commissario Europeo alla Salute John Dalli, il testimonial del progetto, il giornalista Tony Capuozzo, e i cabarettisti del duo Mammuth, Diego Casale e Fabio Rossigni. E’ inoltre previsto uncollegamento in diretta con la trasmissione “Domenica Cinque” condotta da Barbara D’Urso.

Quest’aereo ospedale è nato dal sogno di Alessandro Modia Rore, nato in Cile ma dasempre residente in Italia, a Ivrea, con una laurea in Scienze Politiche presa a Torino, unaspecializzazione in missioni umanitarie e una passione, il volo, tanto da portarlo aconseguire il brevetto di pilota di aerei e mettersi a volare in tutto il mondo per portare il proprio aiuto agli altri. Oggi, a 40 anni di età, Alessandro Modia Rore è il fondatore e ilpresidente dell’Associazione Canguro Onlus Flights Aid, la prima organizzazioneumanitaria che si occupa di portare aiuti sanitari d’emergenza attraverso un aereo civilealle popolazioni bisognose dei paesi in via di sviluppo, di zone depresse o devastate daguerre e calamità naturali.L’aereo ospedale, un Fokker 27 MK500, è stato allestito con due sale operatorieoculistiche e una sala odontoiatrica, ed esternamente, quando l’aereo è a terra, può montare una tenda pneumatica che funge da ambulatorio e da corsia di degenza, con 8posti letto. Sul velivolo è presente una postazione di telemedicina, coordinata incollaborazione con l’Ospedale di Ferrara. Una volta a destinazione i pazienti vengono visitatisul velivolo e, tramite il servizio di Telemedicina, i medici dell’Ospedale di Ferrara, in Italia,emettono la diagnosi. Sono diverse le tipologie di intervento che si possono effettuare: campagne oculistiche, labbro leporino, visite odontoiatriche, vaccinazioni o supportologistico alle associazioni locali che operano sul territorio. Le missioni previste per il 2010 sono sette: la prima è già in calendario il 21 marzo in Burkina Faso e verrà effettuata in collaborazione con i medici oculisti dell’Associazione “Paolo Chiono” Onlus, e a seguire i voli umanitari in Costa d’Avorio, Namibia, Sud Africa.I vantaggi di questo velivolo sono che è il più economico della categoria e che può atterrarefacilmente su piste sterrate. Ha un’autonomia di volo di circa 4 ore, in termini di distanzapercorsa 2.000 chilometri.L’associazione Canguro Onlus Flights Aid opera da più di 10 anni con interventi mirati aportare medicinali. La sua attività è iniziata durante il conflitto in Kossovo ed è proseguitanell’aiuto in calamità naturali in Africa, Centro e Sud America. Ora, con l’aereo ospedale sipotrà fare un salto di qualità e operare con un pronto intervento per la cura e l’assistenza,in particolare dei bambini: “Finalmente potremo curare quei bambini che attualmente nonricevono assistenza specialistica perché vivono in villaggi isolati, o che, nella migliore delleipotesi, sono costretti a lunghi viaggi della speranza per raggiungere gli ospedali nellecapitali dei loro paesi – spiega Alessandro Modia Rore, presidente dell’Associazione Canguro Onlus Flights Aid – All’isolamento, si aggiunge il costo degli spostamentiinsostenibile per le famiglie. In certi paesi una semplice infezione oculare spesso porta acecità ed è causa di gravi problemi clinici, economici e sociali per i piccoli malati e le lorofamiglie. L’aeroplano è il mezzo più adatto a raggiungere zone remote ed impervie e questepatologie sono curabili con i mezzi in nostro possesso”.Canguro Onlus. Flights Aid ringrazia la società Castellini per avere donato l’attrezzaturaodontoiatrica e la società Eurovinil per il prezioso supporto dato con la fornitura dellatenda pneumatica a quattro archi realizzata con materiali all’avanguardia. Il sito Internet dell’Associazione è: www.canguroaid.org

Due uomini

(scritto da Agostino P.)

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale.

A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.

Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza.

L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato.

Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.

Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.

Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori alla finestra.

L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.

La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.

Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.

Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza.

Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.

In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.

Sebbene l’altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla.

Con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva.

Passarono i giorni e le settimane.

Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.

L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.

Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.

L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.

Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno.

Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto.

Essa si affacciava su un muro bianco.

L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra.

L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.

“Forse, voleva farle coraggio.” disse.

Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.

Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.

L’oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.