Brasile Lula ha un tumore alla laringe

L’ex presidente Lula da Silva

San Paolo – Un tumore maligno alla laringe è stato diagnosticato oggi all’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. La brutta notizia, diffusa dai medici dell’ospedale Sirio Libanes di San Paolo, ha preso di sorpresa tutti i brasiliani che hanno dato al «presidente operaio», durante i suoi otto anni di mandato (2003-2010), una popolarità superiore all’80%.

 

Il vizio del fumo e le sue grandi doti di oratore, con la sua caratteristica voce roca, sono imputati come cause principali del cancro che tuttavia è stato diagnosticato molto presto e che non ha ramificazioni né metastasi. «Il paziente sta bene, il tumore non è molto grande. Lula dovrà realizzare a partire da lunedì un trattamento di chemioterapia ambulatoriale: le chance di cura sono eccellenti», hanno detto i medici dell’équipe del prof. Roberto Kalil.

Le dimensioni del tumore sono superiori di poco ai 2 centimetri ed è stato localizzato nella parte superiore della glottide. In una nota, l’attuale presidente brasiliana Dilma Rousseff ha dichiarato che «Lula è un leader, un simbolo, un esempio per tutti noi: sono certa che, con la sua forza, determinazione e capacità di superamento delle avversità di ogni tipo vincerà anche questa sfida».

La «presidenta», che ha superato un cancro linfatico nel 2009, ha aggiunto che grazie agli esami preventivi il tumore è stato scoperto in uno stadio che permette di essere curato. Lula aveva sofferto di abbassamento di voce giovedì, nel festeggiare in famiglia il suo 66mo compleanno. Per questo ieri si era recato a fare degli esami medici nell’ospedale di San Paolo che è annoverato tra le migliori policlinici del mondo.

«Lula è un fanatico dei sigaretti baiani – ha detto Kennedy Alencar, un reporter che era presente alla festa di compleanno – L’ex sindacalista è già conosciuto per la sua voce roca, ma quella sera l’aveva ancora più roca del solito». Lula aveva registrato in quell’occasione un breve video del Pertido dos Trabalhadores nel quale afferma di avere «molto orgoglio nel compiere 66 anni, più della metà dei quali li ho dedicati alla lotta per la democrazia e per il miglioramento della vita del popolo».

L’ex presidente aveva viaggiato molto in questi ultimi tempi, in Amazzonia con la Rousseff, in Messico, in Spagna.

Lula è stimato da molti collaboratori come iperattivo: ha realizzato più di 50 viaggi in Brasile e all’estero da quando alla fine del 2010 ha concluso il suo mandato. «Anticamente il tumore di laringe era trattato togliendo la laringe intera – ha detto l’oncologo del Sirio Libanes, Drauzio Varella – L’indice di cura è alto, sull’80 per cento, dipendendo dal momento in cui il tumore è scoperto e dalla sua grandezza. Un tumore piccolo si cura facilmente. Ma quasi certamente Lula non sarà più l’oratore che era».

Il cancro, diagnosticato oggi al «presidente operaio» Luiz Inacio Lula da Silva, è un incubo crescente per i capi di stato latinoamericani in questi ultimi tempi: il presidente venezuelanoHugo Chavez sta lottando contro un sarcoma, ma anche l’attuale presidente brasiliana Dilma Rousseff e il paraguayano Fernando Lugo hanno sofferto di recente di tumori linfatici. Nel luglio 2006 l’allora presidente cubano Fidel Castro, 85 anni, ha avuto un’emorragia, probabilmente per un tumore intestinale, che lo ha estromesso fino ad oggi dal potere.

Un tumore molto aggressivo è stato diagnosticato a Chavez, di 57 anni, mentre si trovava a Cuba per degli esami a giugno. Un chirurgo venezuelano che ha integrato l’équipe medica del presidente ha detto che l’aspettativa di vita di Chavez non supererà i due anni. Ma il guru della rivoluzione boliviana si è detto invece ottimista. Si è sottoposto già a quattro sessioni di chemioterapia a Cuba e a Caracas. Molte persone si sono rapate a zero per solidarietà con Chavez che è presidente del Venezuela ininterrottamente dal 1998.

La «presidenta» Rousseff, di 63 anni, ha tolto un linfonodo sotto l’ascella nel 2009 nello stesso ospedale Sirio Libanes di San Paolo, giudicato uno delle strutture mediche migliori del mondo. Lo spavento era stato grande per la candidata favorita alla successione a Lula, ma dopo un trattamento di chemioterapia che l’ha lasciata quasi calva, la Rousseff si è ripresa rapidamente. I medici l’hanno data come definitivamente curata al pari, a maggio, del presidente paraguayano Lugo, di 60 anni, che aveva fatto la spola tra Asuncion e il Sirio Libanes dopo la diagnosi di un cancro linfatico nell’agosto del 2010. Il vice presidente del Brasile sotto Lula, José Alencar, ha sofferto dal 2000 di un cancro all’addome, ma ha resistito con vari ricoveri al Sirio Libanes fino al marzo scorso, coprendo tutti gli otto anni di mandato presidenziale dell’ex sindacalista.

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/10/29/AO7XSQIB-laringe_tumore_alla.shtml

L’uso di amianto è vietato in MT


Scrittura News 24 ore


L’uso indiscriminato di amianto in Brasile, un paese che produce la maggior parte del minerale nella produzione di piastrelle, serbatoi d’acqua, lastre piane utilizzati per coperture, pavimenti, pannelli di chiusura e proprietà acustiche, crea gravi rischi per la salute umana.L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilevato che la materia prima aumenta il rischio di malattie come il cancro ai polmoni, laringe, stomaco, colon-retto, rene, tra gli altri.

Per avere un’idea del pericolo che l’amianto è, basta controllare che 48 nazioni, compresa l’Unione europea, Giappone, Australia, Cile, Argentina e Uruguay, vietare la produzione e l’uso di amianto e prodotti che lo contengono. In Brasile, oltre due dozzine di contee e gli stati di Sao Paulo, Rio de Janeiro, Rio Grande do Sul e Pernambuco svolgono funzioni analoghe a tutelare la salute della sua popolazione.

E ora in Mato Grosso è anche il prodotto vietato dopo il 30 giugno scorso, grazie ad un’iniziativa del Sig. Giuseppe Riva a sostegno dei leader di partito, che ha portato legge n. 9583 Day il 4 luglio, che vieta l’uso di prodotti, materiali o dispositivi contenenti qualsiasi tipo di amianto o amianto o altri minerali che casualmente hanno fibre di amianto nella sua composizione e altre questioni.

“E ‘cancerogeno per l’uomo e un rischio per i consumatori in generale non hanno informazioni su come manipolare o utilizzare questi prodotti e sono accompagnati da molto meno nella loro salute periodicamente.Motivo per cui vi è un intenso dibattito e riscaldato sul divieto permanente del loro uso in tutto il paese “, spiega il parlamento.

Oltre al cancro del polmone, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce che l’esposizione agli aumenti di amianto il rischio di asbestosi (una malattia causata dal aerazione di polveri di amianto, che consiste nel tentativo di guarire tessuto polmonare causata da fibre minerali silicato di amianto), e anche il mesotelioma, un altro tipo di cancro.

Il disegno di legge è venuto a ricevere il veto del Governo dello Stato, che è stato spodestato dai deputati. Secondo la legislazione in vigore fino a quando non è la sostituzione definitiva dei materiali prodotti o dispositivi, installati o in uso, contenenti amianto e le attività di demolizione, riparazione e manutenzione, non sarà consentito l’esposizione umana a concentrazioni di polvere al di sopra 1 / 10 (un decimo) di fibre di amianto per centimetro cubo (0,1 f / cc). Coloro che disobbedire alla legge è soggetto alle disposizioni dell’articolo 65 della Legge n. 7.110/99, che si occupa di promozione, tutela e conservazione della salute individuale e collettiva e lo stato del Mato Grosso e altre misure. Cioè, si commette un infrazione di salute.

Come un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli dell’amianto, Rep. Giuseppe Riva briga di inserire l’istituzione della legge “Settimana di protezione contro l’amianto”, che si verifica ogni anno durante la settimana che comprende il 28 aprile.

AMIANTO – inteso come l’amianto o asbesto la forma fibrosa di silicati minerali appartenenti ai gruppi di rocce metamorfiche delle bobine. Cioè, crisotilo (amianto bianco) e anfiboli, tra i quali, actinolite, amosite (amianto bruno), l’antofillite, crocidolite (amianto blu), tremolite o qualsiasi miscela contenente uno o più di questi minerali.

 http://www.24horasnews.com.br/index.php?mat=376013

Battisti libero, Napolitano: lesi accordi tra Italia e Brasile

Il ministro degli Esteri Frattini: faremo ricorso al tribunale dell’Aia. Berlusconi: vivo rammarico per la decisione di Brasilia

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Cesare Battisti è libero-Vota e commenta
CRONOLOGIA 

cesare battisti 110Le tappe del caso Battisti

Dal 1979 al 2011 tutto sull’estradizione dell’ex Pac

SONDAGGIO 

cesare battisti01 110Battisti libero, cosa deve fare l’Italia? Di’ la tua

Dopo la decisione del Tribunale supremo brasiliano di non estradare l’ex Pac

Roma, 9 giu. (TMNews) – Anche Giorgio Napolitano protesta contro il no all’estradizione dell’ex terrorista Cesare Battisti, condannato in via definitiva per quattro omicidi: a giudizio del presidente della Repubblica “la pronuncia con cui il Tribunale Supremo del Brasile ha confermato la precedente decisione del Presidente Luiz Inacio Lula da Silva di negare l’estradizione di Cesare Battisti, assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l’Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia – in difesa delle libertà e istituzioni democratiche – nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto”. Il presidente “deplora la decisione, che contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due Paesi, e rinnova l’espressione della sua vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti. Appoggia pienamente ogni passo che l’Italia vorrà compiere avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali”, si legge nella nota del Quirinale.

Prima il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini aveva preannunciato l’intenzione del governo italiano di fare ricorso alla  Corte internazionale dell’Aia.La partita, ha detto Frattini, non è finita. “Il primo tempo lo ha vinto il terrorismo e lo ha perso la comunità di paesi che ritengono che il mondo non dovrebbe aiutare un terrorista”, ma “non finisce qui”, ha insistito il titolare della Farnesina. “L’Italia attiverà tutti gli strumenti di tutela internazionale, la Corte dell’Aia. Ma quello sarà il secondo tempo della partita”.  Secondo il ministro la Corte “potrebbe impiegare pochi mesi” a prendere una decisione. “Noi all’Aia affermeremo il principio che nessun terrorista può essere liberato in un paese democratico”, ha detto Frattini.

Cesare Battisti è da questa notte un uomo libero. Al termine di una sessione fiume, la Corte Suprema brasiliana ha deciso di scarcerare l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac) e di negare l’estradizione verso l’Italia. La Corte Suprema brasiliana si è pronunciata nella notte italiana sull’estradizione dell’ex terrorista dei Pac, condannato all’ergastolo in contumacia dalla giustizia italiana per quattro omicidi commessi fra il 1977 e il 1979. Nel 2010 la Corte Suprema autorizzò l’estradizione di Battisti lasciando però la decisione ultima nelle mani dell’allora presidente Ignacio Lula da Silva che, nell’ultimo giorno del suo mandato e dopo aver ricevuto il parere dell’Avvocatura dello Stato decise per il ‘no’ all’estradizione. Il legale di Battisti ha fatto sapere che il 56enne rimarrà in Brasile “perché qui ha molti amici”, ha spiegato al quotidiano “O Globo”.

Molte le reazioni dall’Italia. Il premier Berlusconi ha parlato di “vivo rammarico” per la decisione della corte e quello della Gioventù Meloni di una nuova “umiliazione” per le vittime e quello della difesa La Russa, confessando la sua “amarezza” ha detto che il governo non “lascerà nulla di intentato”.

http://notizie.virgilio.it/esteri/battisti-esce-dal-carcere-corte-dice-no-all-estradizione_150281.html

SPORTellate: ItaLippi, inno al riciclo

cannavaro

DISASTRO. Forse questa Nazionale, un inno al riciclo, e questo Lippi, con le sue idee che sanno di muffa, meritavano anche di peggio di un 3-0 dal Brasile, arrivederci e grazie (e meno male che i verdeoro si sono dati una calmata: sapevano, loro sì, di dover andare avanti). Meritavano che, al novantatreesimo minuto, un tiraccio da settanta metri incrociasse qualche stinco e finisse dopo improbabile parabola alle spalle di Julio Cesar. Meritavano, Lippi e la sua Nazionale, di passare in semifinale per differenza reti e classifica avulsa alla pari con Egitto e Stati Uniti, roba che abbiamo sempre catalogato nel terzo mondo calcistico. Meritavano di finire in semifinale con la Spagna, probabilmente destinati al massacro. Un ulteriore massacro in mondovisione.

SORPRESA. Oppure Lippi è un genio. Ha portato alla Confederations Cup i suoi fedelissimi e li ha schierati contro ogni logica calcistica (stanchi, svogliati, fuori forma, claudicanti, impresentabili) per potersene finalmente liberare. Gli ha regalato una meritata passerella sapendo che probabilmente era l’ultima. Dopo un torneo così, con che coraggio il c.t. potrà ripresentarsi a fine estate con la stessa squadra? Con quale sprezzo del pericolo affiderà un Mondiale ancora da conquistare ai suoi vecchi cari eroi che non hanno più la brillantezza per imbarcarsi in un’avventura affascinante, meravigliosa ma terribilmente faticosa e ricca di ostacoli?

TRAMONTO.
La Confederations Cup non può dare né la pressione né l’adrenalina di un Mondiale, e perciò si presentava da subito come un’arma a doppio taglio: la si poteva giocare con leggerezza, ma anche arrivandoci scarichi e senza la giusta motivazione. Per ridurre l’azzardo serviva gente giovane e motivata. Quella gente che si era vista in campo nell’amichevole con l‘Irlanda del Nord, che ci aveva regalato qualche inatteso scampolo di futbol bailado. Magari non tutti, e sicuramente non tutti assieme. Ma qualcuno lo si poteva rischiare (chi se ne frega, in fondo, di ‘sta Confederescion?) e si sarebbe data l’impressione di avere in mente un progetto: quello di portare tra un anno ai Mondiali una squadra fresca e rampante, il giusto mix tra i senatori irrinunciabili e le nuove espressioni del nostro calcio.

FUTURO. Chissà se Lippi è stato un genio crudele o un c.t. vittima dei suoi sentimenti e delle sue insicurezze. Fatto sta che abbiamo preso tre pere dal Brasile, abbiamo perso persino dall’Egitto, in due partite su tre non l’abbiamo messa nemmeno per sbaglio e nel nostro girone alla fine vanno avanti quegli Stati Uniti che ci avevano illuso. Ora tutti in Sardegna o alle Maldive a spurgare questa Confederations. La Nazionale è un’azienda in crisi: si accettano scommesse sui prepensionamenti.