Il ministro degli Esteri Frattini: faremo ricorso al tribunale dell’Aia. Berlusconi: vivo rammarico per la decisione di Brasilia
Roma, 9 giu. (TMNews) – Anche Giorgio Napolitano protesta contro il no all’estradizione dell’ex terrorista Cesare Battisti, condannato in via definitiva per quattro omicidi: a giudizio del presidente della Repubblica “la pronuncia con cui il Tribunale Supremo del Brasile ha confermato la precedente decisione del Presidente Luiz Inacio Lula da Silva di negare l’estradizione di Cesare Battisti, assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l’Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia – in difesa delle libertà e istituzioni democratiche – nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto”. Il presidente “deplora la decisione, che contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due Paesi, e rinnova l’espressione della sua vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti. Appoggia pienamente ogni passo che l’Italia vorrà compiere avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali”, si legge nella nota del Quirinale.
Prima il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini aveva preannunciato l’intenzione del governo italiano di fare ricorso alla Corte internazionale dell’Aia.La partita, ha detto Frattini, non è finita. “Il primo tempo lo ha vinto il terrorismo e lo ha perso la comunità di paesi che ritengono che il mondo non dovrebbe aiutare un terrorista”, ma “non finisce qui”, ha insistito il titolare della Farnesina. “L’Italia attiverà tutti gli strumenti di tutela internazionale, la Corte dell’Aia. Ma quello sarà il secondo tempo della partita”. Secondo il ministro la Corte “potrebbe impiegare pochi mesi” a prendere una decisione. “Noi all’Aia affermeremo il principio che nessun terrorista può essere liberato in un paese democratico”, ha detto Frattini.
Cesare Battisti è da questa notte un uomo libero. Al termine di una sessione fiume, la Corte Suprema brasiliana ha deciso di scarcerare l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac) e di negare l’estradizione verso l’Italia. La Corte Suprema brasiliana si è pronunciata nella notte italiana sull’estradizione dell’ex terrorista dei Pac, condannato all’ergastolo in contumacia dalla giustizia italiana per quattro omicidi commessi fra il 1977 e il 1979. Nel 2010 la Corte Suprema autorizzò l’estradizione di Battisti lasciando però la decisione ultima nelle mani dell’allora presidente Ignacio Lula da Silva che, nell’ultimo giorno del suo mandato e dopo aver ricevuto il parere dell’Avvocatura dello Stato decise per il ‘no’ all’estradizione. Il legale di Battisti ha fatto sapere che il 56enne rimarrà in Brasile “perché qui ha molti amici”, ha spiegato al quotidiano “O Globo”.
Molte le reazioni dall’Italia. Il premier Berlusconi ha parlato di “vivo rammarico” per la decisione della corte e quello della Gioventù Meloni di una nuova “umiliazione” per le vittime e quello della difesa La Russa, confessando la sua “amarezza” ha detto che il governo non “lascerà nulla di intentato”.