Progetto Interno Voce a Spoleto

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Azione scenica

Su testi autobiografici

Realizzata dal laboratorio teatrale

Progetto Interno Voce

replica di

INTERNO VOCE

Regia di Antonello Belli

DOMENICA 14 SETTEMBRE ALLE ORE 18:00
A SPOLETO, PRESSO IL CANTIERE OBERDAN
Piazza San Gabriele dell’Addolorata

Il Progetto Interno Voce è un’esperienza di teatro in cui il racconto e le riflessioni delle persone coinvolte (ex pazienti oncologici che hanno seguito un percorso di riabilitazione presso il Servizio di Logopedia dell’ospedale S. Pertini di Roma) vengono condivise e si intrecciano, a formare sulla scena, un tessuto sonoro che diventa testo teatrale, connotato da forti ispirazioni autobiografiche. L’idea nasce da persone che, in seguito ad un intervento chirurgico (laringectomia parziale o totale), hanno pensato di sperimentare le possibilità artistiche ed espressive della loro nuova vocalità. A questo Laboratorio Teatrale Integrato, condotto dal regista Antonello Belli, hanno partecipato i familiari degli ex pazienti e gli operatori sanitari che, con loro, hanno condiviso il percorso di cura. Per prenotazioni ed info telefonare al 333 4781622 –www.ondarmonica.com

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Ferie Sezione AILar Sesto San Giovanni

La Sezione Ailar di Sesto San Giovanni rimarrà chiusa fino a tutto agosto.
Riapriremo il 2 settembre
SEZIONE FRANCO FUGAZZA
Via Rovani,217 – 20099 Sesto San Giovanni (MI)
tel. 338/4541683 – mail :
Presidente:VADORI Luigi
Rieducatore:CAPELLI Silvestro
                    LANZO Giovanni
orario centro:martedì-giovedì ore 14,00/16,00

Malato d’amianto, carattere di ferro

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Malato d’amianto, carattere di ferro: “Sono un sopravvissuto alla fabbrica”
Commenti

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Silvestro Capelli ha 70 anni ed è uno dei pochi lavoratori a cui è stata riconosciuta l’esposizione all’amianto. Sabato pomeriggio c’era anche lui alla sede di via Magenta del “Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio”
di Laura Lana
Silvestro Capelli, operato nel ’96 per un tumore alla laringe: ha recuperato la voce grazie a una grande forza di volontà (Spf)

Sesto San Giovanni, 28 aprile 2014 – Un lavoro che debilita, che può anche uccidere e di cui ci si ammala. E giornate come queste, in cui si ricordano i compagni scomparsi, che diventano le più lunghe. Silvestro Capelli ha 70 anni, «71 tra 20 giorni, per la precisione», ed è uno dei pochi lavoratori a cui è stata riconosciuta l’esposizione all’amianto. Sabato pomeriggio c’era anche lui alla sede di via Magenta del «Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio», dopo il tradizionale corteo fino alla lapide di via Carducci dedicata ai caduti in fabbrica.

«Mi si chiude la gola. È troppo difficile ricordare. Quanti amici persi. Io sono uno dei sopravvissuti», racconta seduto vicino al suo cane, Barry White, in omaggio alla sua passaione per il jazz. Nostalgia e mito negli anni si sono sedimentati nel raccontare l’ex Stalingrado d’Italia. Eppure per loro, per gli ex bredini, la fabbrica è stata altro. «Un luogo di fatica e dolore, un ambiente malsano, un posto anche di morte e di malattia. La fabbrica per noi rappresenta tutto questo». Per Silvestro la fabbrica è anche quel buco che ha in gola e quello sforzo non immaginabile che deve fare per pronunciare ogni parola, anche se la sua voce corre spedita. In Breda c’è stato 17 anni. Ha lavorato «in un ambiente pieno di amianto» e nel 1992 si è ammalato. Quattro anni dopo è stato operato di tumore alla laringe e dopo due mesi di riabilitazione è tornato a parlare. «C’è voluta una grandissima forza di volontà per ottenere questi risultati. Non è stato per niente facile. Da 16 anni, gratuitamente, aiuta i pazienti che hanno subìto interventi simili. Dei miei allievi non c’è nessuno che non sia tornato a parlare. Ne sono molto orgoglioso».

Silvestro è arrivato a Sesto dal Mantovano nel 1952, dopo che suo padre aveva già iniziato a lavorare in città. «Era il 24 maggio, un sabato. Ho visto questa miriade di tute blu, che sembravano tante formichine che lavoravano. Sesto mi è apparsa come una città medievale, solo che le mura erano quelle degli stabilimenti e non di un forte. Eravamo divisi da Monza dalla Falck, da Milano dalla Pirelli e in mezzo c’erano tutte le altre fabbriche: la Osva, la Campari, la Garelli, la Breda». Vita di fabbrica, dove ci ammalava. «Franco Camporeale è stata la prima vittima, ormai vent’anni fa. Era il mio compagno di turno, saldavamo le aste. Aveva 45 anni quando è morto. Sotto questi capannoni immensi, i reparti erano divisi da strisce gialle pitturate a terra. Tutti abbiamo mangiato l’amianto, ma solo ad alcuni è stata confermata l’esposizione». Silvestro è tra questi. «Però per lo Stato sono un invalido civile, così costo meno. Continuerò a lottare perché mi venga riconosciuta l’invalidità da lavoro».

laura.lana@ilgiorno.net

10/05/2014 Assemblea Nazionale AILar

imageSabato 10 Maggio 2014 alle ore 9.00 presso la Parrocchia Angeli Custodi (Via Colletta 21 – Milano) si svolgerà l’Assemblea Nazionale dei Soci con il seguente ordine del giorno:

  • Relazione del Presidente Nazionale sull’attività svolta nell’anno 2013 e presentazione del Rendiconto finanziario 2013 con unita relazione dei Revisori dei conti: discussione e relativa deliberazione
  • Previsione bilancio e attività anno 2014
  • Determinazione quota sociale anno 2015 e sua ripartizione
  • Arprovazione codice etico (scaricabile dal download)
  • Varie ed eventuali

Per eventuali altre informazioni contattare la Segreteria Nazionale