L’URINA E’ INUTILE CONTRO LA PUNTURA DI UNA MEDUSA

(AGI) – Londra, 22 lug. – L’urina e’ stata  a lungo considerata come il migliore rimedio contro le punture di medusa, anche se piu’ complicata applicarla su una spiaggia affollata. Ma secondo la British Red Cross, la Croce Rossa britannica, la convinzione che l’urina puo’ ridurre il fastidio del veleno iniettato da queste creature marine e’ infondata. Le soluzioni migliori, riporta il Daily Telegraph, sono invece l’acqua di mare e l’aceto. Il consiglio arriva dopo che gli ambientalisti hanno lanciato l’allarme ‘invasione meduse’ al largo delle coste della Gran Bretagna. Il mese scorso uno sciame di meduse ha causato la  chiusura di una centrale nucleare in Scozia, bloccando i filtri dell’acqua del sistema di raffreddamento.
  “Una puntura di medusa – ha detto Joe Mulligan, capo del pronto soccorso presso la Croce Rossa britannica – puo’ essere estremamente dolorosa, ma cercando di trattarla con l’urina non migliorera’ le cose. L’urina non ha la chimica giusta per risolvere il problema”. “Se le persone vengono punte – ha continuato – hanno bisogno di uscire dall’acqua per evitare di essere punte di nuovo. Una volta fuori, e’ consigliabile versare lentamente l’acqua di mare sulla puntura per alleviare il dolore”. “Fare la stessa cosa con l’aceto – ha detto Mulligan – puo’ essere ancora piu’ efficace perche’ l’acido aiuta a neutralizzare la puntura della medusa”.

http://salute.agi.it/

Racchettoni galeotti e meduse guastafeste: gli «Sos» da spiaggia

Meduse a tradimento, insetti guastafeste, canicola eccessiva e racchettoni per sportivi della domenica. Piccoli incidenti da spiaggia. In qualche caso sono sufficienti i rimedi fai-da-te, in altri meglio ricorrere alle cure del medico. Ma quando bastano i primi e quando no?

Ci sono punture e punture – “Eventuali shock anafilattici si manifestano solo nei primi 20 minuti – spiega a Salute24 Franco Porcelli, medico di Pronto Soccorso – per cui successivi gonfiori o pruriti non devono destare troppe preoccupazioni. Basta applicare un impacco di ghiaccio e una pomata cortisonica per uso topico e aspettare che passi”.

Il pericolo a mollo – Il ghiaccio è un ottimo rimedio anche contro le meduse: “In teoria la bruciatura andrebbe grattata con un oggetto metallico, ma visto che è difficile trovarne nelle borse da mare, sarà sufficiente ricorrere ad ammoniaca e ad impacchi freddi – continua Porcelli –. Per attenuare il prurito e il bruciore ai bambini può anche essere somministrato un antistaminico”.


 

I consigli per le vacanze da Viaggi24

Il piede in fallo – Quanto alle spine di riccio, recarsi al Pronto Soccorso non è necessario: “Intervenire con l`ago per eliminare i residui delle spine può risultare addirittura più pericoloso. Meglio ammorbidire la pelle della zona interessata con l`olio d`oliva e lasciare che l`organismo espella naturalmente il corpo estraneo”, afferma lo specialista.

Il rovescio del diritto – “Gli impacchi di ghiaccio sono anche un rimedio d`urgenza per le contusioni e i traumi dovuti ai giochi da spiaggia – prosegue Porcelli –. Attenzione però alle creme antinfiammatorie: alcune sono fotosensibili e quindi bisogna evitare l`esposizione al sole per scongiurare fastidiose reazioni cutanee”.

Non basta un poco di zucchero – Per gli abbassamenti di pressione, infine, bisogna reidratare subito l`organismo “meglio con il sale che con lo zucchero”, mentre più attenzione richiedono i colpi di calore,  per i quali “come pronto intervento si può tentare di abbassare la temperatura corporea in luoghi freschi e areati”, attivandosi subito per consultare il medico.

 

(aggiornato 18-07-2011)

http://salute24.ilsole24ore.com

Morsi e punture: interventi di pronto soccorso

tratto da CiDiMu.it
Il caldo sta arrivando e con lui anche sgradevoli risvegli.

redazione

In attesa delle tante agognate vacanze estive, vi rendiamo disponibile un piccolo prontuario del pronto soccorso nel caso in cui doveste “incappare” in poco piacevoli sorprese

Ape
La sua temuta puntura provoca dolore e gonfiore e si risolve con l’estrazione del pungiglione cui si aggiungono applicazioni di ghiaccio e pomata a base di corticosteroidi.
Importante: cercate di estrarre l’aculeo servendovi di una lama di coltello; la rimozione con le pinze provocherebbe una pressione sul sacco velenifero e la totale inoculazione del veleno. 
Sintomatologia:

  • edema generalizzato
  • broncocostrizione
  • crampi addominali
  • nausea
  • vomito
  • vertigini
  • ipotensione
  • shock anafilattico

Malmignatta
Si tratta di un piccolo ragno (7/15mm) nero lucente con addome sferico punteggiato da 13 piccole macchie rosse. La puntura procura una piccola macchia rossastra il cui diametro tende ad allargarsi. Si ha dolore e ingrossamento delle linfoghiandole regionali dopo 10-60 minuti dalla puntura. Dopo qualche ora compare una zona pallida di circa 5cm di diametro delimitata da un colore rosso-bluastro intorno. Successivamente si può manifestare un eritema pruriginoso più o meno generalizzato. 
Sintomatologia

  • ipotensione
  • tachicardia
  • disturbo del ritmo cardiaco
  • crampi muscolari
  • Alcuni consigli
  • Effettuate un’immediata disinfezione locale
  • Procedete all’applicazione di pomate cortisoniche e, nei casi più gravi, ad antistaminici e corticosteroidi
  • In caso di necessità recatevi immediatamente al più vicino ricovero ospedaliero

Medusa:
Anche un minimo contatto con questo curioso animale è sufficiente a provocare tanto bruciore e arrossamento. Per alleviare il dolore che segue “all’incontro fatale” è vivamente consigliato il ricorso a impacchi di acqua marina ammoniaca e ghiaccio. Se i tentacoli restano attaccati rimuoverli delicatamente con una spugna o un guanto; applicate antibiotici locali per evitare infezioni.

Morsi e punture: interventi di pronto soccorso
Il caldo sta arrivando e con lui anche sgradevoli risvegli.

redazione

Riccio di mare:
La sua puntura provoca un dolore acuto; occore prestare particolare attenzione a liberarsi dagli aculei dal momento che sono facilmente spezzabili e difficili da rimuovere. La pinzetta o lo spillo utilizzati per l’operazione di rimozione devono tassativamente essere disinfettati o sterilizzato a fiamma. E’ consigliabile tenere un fazzoletto imbevuto di olio applicato sulla zona colpita per un’intera notte o applicare polpa di papaia per facilitare l’estrazione. Nel caso in cui si dovesse constatare la formazione di eventuale pus è bene ricorrere all’impiego di antibiotici locali.

Vipera:
Il morso della vipera produce una sintomatologia immediata; dopo due/sei ore l’edema si estende a tutto l’arto colpito creando bolle e linfangite. Nei casi più gravi si possono manifestare: emorragie, reazioni allergiche, cefalee, difficoltà respiratorie. E’ indispensabile mantenere calmo il paziente avvalendosi anche di sedativi: immobilizzare l’arto colpito, applicare un bendaggio un po’ compressivo per rallentare la circolazione linfatica (per non far diffondere il veleno) senza però alterare la circolazione arteriosa.

Vespa:
La vespa presenta un pungiglione lungo e dritto in grado di colpire ripetutamente quando non resta conficcato nella pelle. L’aggressione di uno sciame è impressionante ma comunque non pericolosa, a meno che si tratti di soggetti allergici o sensibilizzati da punture precedenti; in casi di questo tipo una puntura soltanto potrebbe essere mortale. La reattività personale e la quantità di veleno dà l’entità di risposta alla puntura; gli effetti più ricorrenti sono:

  • edemi
  • arrossamenti
  • prurito
  • Consigli: una crema antistaminica o cortisonica è risolutiva del dolore, sono utili anche impacchi di acqua e aceto e applicazioni locali di cipolla cruda o di ravanello.

Zecca:
Si tratta di una puntura che spesso passa inosservata. Generalmente al ritorno di una passeggiata nei boschi o in campagna ci si accorge della presenza di un piccolo corpo nero di 3-4mm. conficcato nella pelle. Se rimane attaccata per lungo tempo si gonfia di sangue assumendo la forma di una piccola oliva grigio scuro. Consigli:

  • disinfettare subito con alcool o con etere
  • cercare di estrarla possibilmente a meno di 12 ore dopo la puntura
  • in seguito disinfettare abitualmente
  • Il danno della puntura consiste principalmente nella trasmissione di una serie malattie (1 caso per 100 punture) la cui incubazione può durare fino a tre 3 settimane; la comparsa di febbre dopo questo lasso di tempo deve sempre spingere a consultare il proprio medico di fiducia.