Riccio di mare: La sua puntura provoca un dolore acuto; occore prestare particolare attenzione a liberarsi dagli aculei dal momento che sono facilmente spezzabili e difficili da rimuovere. La pinzetta o lo spillo utilizzati per l’operazione di rimozione devono tassativamente essere disinfettati o sterilizzato a fiamma. E’ consigliabile tenere un fazzoletto imbevuto di olio applicato sulla zona colpita per un’intera notte o applicare polpa di papaia per facilitare l’estrazione. Nel caso in cui si dovesse constatare la formazione di eventuale pus è bene ricorrere all’impiego di antibiotici locali.
Vipera: Il morso della vipera produce una sintomatologia immediata; dopo due/sei ore l’edema si estende a tutto l’arto colpito creando bolle e linfangite. Nei casi più gravi si possono manifestare: emorragie, reazioni allergiche, cefalee, difficoltà respiratorie. E’ indispensabile mantenere calmo il paziente avvalendosi anche di sedativi: immobilizzare l’arto colpito, applicare un bendaggio un po’ compressivo per rallentare la circolazione linfatica (per non far diffondere il veleno) senza però alterare la circolazione arteriosa.
Vespa: La vespa presenta un pungiglione lungo e dritto in grado di colpire ripetutamente quando non resta conficcato nella pelle. L’aggressione di uno sciame è impressionante ma comunque non pericolosa, a meno che si tratti di soggetti allergici o sensibilizzati da punture precedenti; in casi di questo tipo una puntura soltanto potrebbe essere mortale. La reattività personale e la quantità di veleno dà l’entità di risposta alla puntura; gli effetti più ricorrenti sono:
- edemi
- arrossamenti
- prurito
- Consigli: una crema antistaminica o cortisonica è risolutiva del dolore, sono utili anche impacchi di acqua e aceto e applicazioni locali di cipolla cruda o di ravanello.
Zecca: Si tratta di una puntura che spesso passa inosservata. Generalmente al ritorno di una passeggiata nei boschi o in campagna ci si accorge della presenza di un piccolo corpo nero di 3-4mm. conficcato nella pelle. Se rimane attaccata per lungo tempo si gonfia di sangue assumendo la forma di una piccola oliva grigio scuro. Consigli:
- disinfettare subito con alcool o con etere
- cercare di estrarla possibilmente a meno di 12 ore dopo la puntura
- in seguito disinfettare abitualmente
- Il danno della puntura consiste principalmente nella trasmissione di una serie malattie (1 caso per 100 punture) la cui incubazione può durare fino a tre 3 settimane; la comparsa di febbre dopo questo lasso di tempo deve sempre spingere a consultare il proprio medico di fiducia.
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