«No mammi»: la cogenitorialità si esalta con la divisione dei ruoli?

Al papà trenini e macchinine, alla madre bagnetto, pappa e pannolini. La formula per far venir su bene i bambini senza “sfasciare” la coppia potrebbe apparire un po’ antiquata, invece secondo uno studio dell’Università Statale dell’Ohio, negli Usa, aiuta a centrare entrambi gli obiettivi. Parola di Sarah Schoppe-Sullivan: “Non esiste una ricetta esatta per tutte le coppie – assicura – e non è vero in assoluto che il padre non debba essere coinvolto nelle cure al bambino”. Eppure, lo studio pubblicato su Developmental Psychology certifica che i padri troppo volenterosi nelle faccende domestiche e nelle attenzioni prestate alla prole potrebbero fare più danni che altro. Lo hanno stabilito i ricercatori con un esperimento “familiare” su 112 coppie con un bambino di 4 anni. I risultati hanno dimostrato che le coppie formate da papà che hanno giocato di più con i piccoli erano più coese a un anno dalla prima indagine.

Al contrario, se i papà si erano cimentati in attività casalinghe e nella cura dei bambini, la misura di co-genitorialità era più bassa. I risultati dello studio sono rimasti gli stessi quando i ricercatori hanno confrontato famiglie con due o un solo reddito, oltre a numerosi fattori demografici come l’istruzione del padre o le ore di lavoro, il reddito familiare, il numero dei familiari o la durata del rapporto.

di Cosimo Colasanto (22/08/2011)

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Adolescenti e alcol: atteggiamento «liberale» dei genitori aumenta il rischio di abuso

Alcol_ragazziConsentire ai propri figli di bere piccole quantità di alcolici in casa, per levar loro il “gusto del proibito” e incentivarli ad un consumo responsabile, è controproducente. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Journal of Studies on Alcohol and Drugs dai ricercatori dell’Università del Minnesota di Minneapolis (Usa), secondo cui anziché fare bene, questo metodo incentiva l’abuso di alcol fra i minori.

 

La ricerca è stata condotta su 1.900 ragazzi di 12-13 anni, la metà dei quali risiedeva a Melbourne (Australia), mentre gli altri a Seattle (Stati Uniti), che sono stati monitorati per un periodo di due anni. Al termine dell’analisi, è emerso che i figli di coloro che seguivano la filosofia del “concedere per prevenire” – ossia consentivano alla progenie di assumere un po’ di vino o di birra in loro presenza, al fine di responsabilizzarla – tendevano a bere di più e correvano un rischio maggiore di un terzo di trovarsi in una rissa scatenata dall’alcol, rispetto ai figli di persone che adottavano il metodo “tolleranza zero”.

 

“I ragazzi hanno bisogno di genitori che si comportino da tali e non da ‘compagni di bevute‘ – afferma Barbara McMorris, che ha guidato lo studio -. Gli adulti devono stare attenti a inviare messaggi chiari”.

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