Consentire ai propri figli di bere piccole quantità di alcolici in casa, per levar loro il “gusto del proibito” e incentivarli ad un consumo responsabile, è controproducente. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Journal of Studies on Alcohol and Drugs dai ricercatori dell’Università del Minnesota di Minneapolis (Usa), secondo cui anziché fare bene, questo metodo incentiva l’abuso di alcol fra i minori.
La ricerca è stata condotta su 1.900 ragazzi di 12-13 anni, la metà dei quali risiedeva a Melbourne (Australia), mentre gli altri a Seattle (Stati Uniti), che sono stati monitorati per un periodo di due anni. Al termine dell’analisi, è emerso che i figli di coloro che seguivano la filosofia del “concedere per prevenire” – ossia consentivano alla progenie di assumere un po’ di vino o di birra in loro presenza, al fine di responsabilizzarla – tendevano a bere di più e correvano un rischio maggiore di un terzo di trovarsi in una rissa scatenata dall’alcol, rispetto ai figli di persone che adottavano il metodo “tolleranza zero”.
“I ragazzi hanno bisogno di genitori che si comportino da tali e non da ‘compagni di bevute‘ – afferma Barbara McMorris, che ha guidato lo studio -. Gli adulti devono stare attenti a inviare messaggi chiari”.