25 settembre 1993-Gregory divorzia ” mamma addio ” . benvenuto bimbo cittadino

IL TRIBUNALE: HA DIRITTO ALLA FELICITA’

Gregory divorzia ” mamma addio ” . benvenuto bimbo cittadino

commento alla sentenza del tribunale USA che permesso a Gregory Kingsley di 12 anni di cancellare ogni legame con la madre naturale e scegliere la famiglia che lo aveva adottato come la propria

 

————————- PUBBLICATO —————————— Il tribunale: ha diritto alla felicita’ TITOLO: Gregory divorzia “Mamma addio” Benvenuto bimbo cittadino BENVENUTO – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Salomone, giudice biblico, assegno’ il bambino conteso da due madri, minacciando di tagliarlo a meta’ con la daga: la mamma naturale rinuncio’ , per salvare la vita del figlio, e ne ottenne la custodia. Perfino Salomone si sarebbe pero’ trovato in difficolta’ davanti a un bambino che ricorre al giudice perche’ i vincoli di sangue con la madre vengano cancellati e la legge lo assegni . di diritto . alla famiglia adottiva che s’ e’ scelto. E la rivoluzionaria sentenza del magistrato Thomas Kirk, che ha accolto la causa del dodicenne Gregory Kingsley: su suggerimento del padre adottivo, l’ avvocato George Russ, Gregory ha chiesto e ottenuto di tagliare i ponti con la madre e di vivere con i Russ e i loro otto figli. La madre naturale, Rachel Kingsley, disoccupata, l’ aveva piu’ volte abbandonato, ma ne rivendicava ora la patria potesta’ . L’ ha perduta per sempre. Malgrado concepimento, gravidanza e parto, Gregory e’ per lei un estraneo. Due le novita’ assolute che arrivano dalla Florida: il diritto dei bambini a essere considerati cittadini alla pari con tutti gli altri scegliendo l’ ambiente in cui vivere, e la nozione che paternita’ e maternita’ non si acquistano con un amplesso, come un assegno compra una lavatrice. Sono un diritto da confermare, prendendosi cura dei figli. Certo, sconcerta vedere il glaciale Gregory che accusa la madre dal banco del tribunale: “Non ha mai mantenuto le promesse. Non l’ amo piu’ ” e Hollywood, odorata la tragedia miliardaria, si precipita con contratti munifici. Certo, muove a pieta’ la Rachel, cameriera senza lavoro che reclama, pentita, il figlio. Certo, dietro la sentenza di Kirk c’ e’ il pregiudizio a favore del tran tran casalingo, contro la ragazza madre con tre figli e senza ordine. Ma il senso positivo del caso Gregory e’ il riconoscimento di un’ ideale Carta dei Diritti del Bambino come Cittadino. La rivoluzione francese sanci’ quelli dell’ Uomo, il socialismo quelli dei Lavoratori, Frantz Fanon difese il Terzo Mondo, Simone de Beauvoir penso’ alla Donna. Ora tocca ai bambini, tradizionalmente considerati proprieta’ dei genitori, ricchi o poveri, progressisti o conservatori, amabili o sadici, “bambini merce” cui, secondo il filosofo Michel Foucault, non restava che la fuga o il massacro per sottrarsi al clan. Sbaglia chi protesta perche’ il giudice ha seguito la passione americana per i valori domestici, preferendo una famiglia tranquilla a una madre in difficolta’ . Il “caso Gregory” non e’ una storia eccessiva alla Woody Allen e Mia Farrow. E una storia normale con esito straordinario, e non poteva essere altrimenti, perche’ le novita’ legali passano sempre dall’ anello piu’ accettabile all’ opinione pubblica, la stuprata “perbene”, il bambino strappato a una vita aspra per la quiete di casa Russ. Ma il precedente e’ sancito, e presto potremmo vederlo impugnato a sorpresa, quando in tribunale arriveranno i rampolli di una famiglia stile “pasta Barilla” a chiedere il divorzio per crudelta’ nascoste di papa’ e mamma’ . Gianni Riotta NEW YORK . I giudici di Orlando, in Florida, gli hanno dato ragione: Gregory Kingsley, 12 anni, “ha diritto alla felicita’ ” e potra’ restare con i genitori che si e’ scelto. Ogni legame con la madre naturale, accusata dal figlio di abbandono, e’ stato cancellato. Si e’ cosi’ concluso un caso che negli USA e’ gia’ leggenda: per la prima volta nella storia della giurisprudenza, un bambino e’ stato autorizzato ad autodeterminare la sua vita al punto di decidere se vivere con la donna che l’ ha messo al mondo o con i genitori adottivi e i loro otto figli. Rimini e Stefanelli a pagina 4 Dalla prima pagina

Riotta Gianni