Marra si candida alle primarie PDL per costringerli a parlare di signoraggio

ALFONSO LUIGI MARRA: MIA CANDIDATURA ALLE PRIMARIE DEL PDL;
MOTIVI PER I QUALI POTREI FORSE VINCERLE;RICHIESTA DI AIUTO NELLA RACCOLTA DELLE FIRME ENTRO IL 25.11.2012
 

Gentile amico/a, in relazione alla mia candidatura alle primarie del PDL, nel chiedere il tuo aiuto, premetto i motivi per i quali credo di avere forse possibilità di vincerle. Dato infatti per scontato che, a partire da  Alfano, tutti i candidati sono legatissimi a Berlusconi, tuttavia, per i motivi che ti dirò di seguito, credo saranno costretti, già da subito, e comunque ove vincessero, a non schierarsi con lui, e a causare così la sua rovina e la perdita dell’enorme potenziale di cambiamento che il PDL ha accumulato dal 1992 e può oggi esprimere. Un aiutarmi chiamando direttamente me al n. 3348798920 per concordare come concorrere a raccogliere urgentemente, sui moduli allegati, entro le 12 del prossimo 24.11.12, 10.000 firme (massimo 2.000 per regione), e indicarmi, per autenticarle, ove non rivesta tu stesso una delle cariche che seguono, un amico parlamentare, consigliere, assessore comunale, provinciale o regionale, segretario comunale o provinciale, notaio, giudice di pace, cancelliere o sindaco. Il mio ragionamento è che siamo poveri perché le banche prendono almeno il 90% del denaro lasciandone non più del 10% alla collettività, per cui è inutile avere progetti se prima non si riesce a rovesciare quel rapporto, o almeno ad aumentare fortemente i soldi  destinati alla società. Sennonché le banche sono difese dalla magistratura, dalle  polizie, dall’apparato burocratico, da buona parte del pubblico impiego, dalla sinistra e da quasi tutti i media, compreso internet, dove, da google a wikipedia a facebook, tutto ciò che conta è delle banche o a loro legato. Banche e loro ‘gendarmi’ contro i quali – da anni – non ho timore né difficoltà a scontrarmi, come non ne avrei a sconfiggerli, se mi si desse la visibilità per affrontarli, mentre nessun altro candidato può fare altro che assecondarli (o mimare un po’ di dissenso) per non essere schiacciato.

Banche e loro ‘gendarmi’ che, peraltro, mi hanno sì sempre contrastato per difendere i loro interessi, ma, innanzitutto, mi hanno sempre condiviso (perché le ho affrontate in base alle mie tesi giuridiche risultate fondate negli anni), e inoltre, ora che la crisi sta attanagliando anche loro, mi aspetto inizino a sostenermi. Ma, ciò detto, veniamo alla questione nodale della posizione che occorre avere verso Berlusconi, che, nel 1996, io stesso ho contrastato per motivi però oggi superati (la democratizzazione del partito), ma che ritengo vada ora difeso strenuamente per evitare si ripeta quel che accadde nel 1992, e cioè che il regime (banche e ‘gendarmi’) riesca a evitare il cambiamento distogliendo da sé l’opinione pubblica con il diversivo del sacrificio di qualche capro espiatorio, a partire da Berlusconi. Una difesa di Berlusconi impossibile per coloro che non abbiano la forza di affrontare il regime che, per simulare il cambiamento, ha bisogno di sacrificare Berlusconi indebolendolo fin quando un PM si inventerà qualche reato atto a ottenere il suo arresto e la confisca del suo patrimonio. Avverrà cioè che uomini che gli devono tutto e lo amano, non avendo però la forza di difenderlo, saranno costretti, per cercare (vanamente) di salvarsi loro, ad allearsi con i suoi nemici.Una difesa che, se venissi chiamato io ad assumerla, condurrei, tra l’altro, costringendo ogni imprenditore che vantasse la sua onestà a dimostrare sul serio quanto è stato capace di non evadere le tasse o di non fare falsi in bilancio.  Perché la verità è che qui le leggi le violano tutti, dalle aziende, che sono costrette a farlo per necessità, o non avrebbero margini, alla magistratura e alle polizie che, salvo le eccezioni, speculano in massa sui ruoli perché vogliono anche loro addentare la vita. Problemi risolvibili solo ridistribuendo i soldi che vanno tolti alle banche e riducendo le tasse alla ‘generale’: una tassa secca (senza bilancio tra il dare e avere) variabile diciamo dall’1% al 20% secondo i tipi di beni, servizi o prestazioni. Perché il resto delle tasse sono illegittime e servono solo (incredibilmente) a rastrellare i soldi inverati per comprare dalle banche centrali i soldi da inverare (vedi il doc. sul signoraggio da marra.it), che gli Stati devono invece produrre da sé a costo zero. Tasse che servono anche a realizzare, per fini di predominio, la criminalizzazione dei cittadini quali ‘evasori’, ‘riciclatori’ ecc. e che sono invece esse un crimine al quale la sinistra e la collettività soggiacciono, non certo perché vi hanno interesse, ma perché non sanno quel che fanno. Denaro frutto dell’abolizione del signoraggio con il quale: -si istituirebbero i sussidi a tempo indeterminato, pari alle retribuzioni, per i disoccupati, perché si sapeva che le macchine avrebbero liberato l’uomo dalla schiavitù del lavoro, e ora quella liberazione non può divenire disoccupazione; -si cesserebbe questa ignobile opera di restrizione delle pensioni; -si finanzierebbero con larghezza le imprese ai fini di un’enorme riconversione industriale, perché la vera ragione della crisi è che gli attuali beni di consumo non li si riesce più a vendere e, quando ci si riesce, non si riesce più a guadagnare; sicché occorre iniziare delle opere di ristrutturazione e bonifica della terra, delle acque e del cielo, a partire dalle città, nonché di riconversione energetica, dei trasporti, della sanità e insomma di tutto, che richiederebbero il lavoro dell’intera collettività per 40 anni. Oltre a moltissime altre riforme che non ho qui lo spazio di elencare, ma delle quali parlo da anni, quali l’etichettatura dei prodotti agricoli e ittici nella vendita al dettaglio, la sostituzione del polistirolo con un polistirolo fatto di cereali, la meccanizzazione della giustizia, l’abrogazione delle abominevoli norme promulgate da Monti, a partire da quelle in favore delle banche e quelle contro la giustizia, i pensionati, i deboli eccetera. Quanto alla mia posizione ideologica essa è aperta a tutto. Penso infatti che la sinistra erri nel sacrificare l’individuo, la destra nel privilegiarlo e il centro nel porsi a mezza strada tra due errori, e credo invece che l’individuo debba potersi sviluppare liberamente, come piace alla destra, purché, così come non può che piacere anche alla sinistra, il suo sviluppo sia funzionale allo sviluppo della società.

                  Alfonso Luigi Marra
(Diffuso da: Comitato sostenitori On Alfonso Luigi Marra)