CERVELLO: BEBE’ A RISCHIO CON ESPOSIZIONE FTALATI IN GRAVIDANZA

AGI) – Washington, 6 set. – L’esposizione in gravidanza agli ftalati, sostanze chimiche presenti in molti prodotti comuni come la plastica dei giocattoli, gli shampoo e altri prodotti domestici, potrebbe danneggiare il bambino causando problemi motori e interferendo con lo sviluppo del cervello. Lo studio del Columbia Center for Children’s Environmental Health, pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, e’ il primo che mira a indagare un legame tra l’esposizione prenatale dei bambini agli ftalati e i problemi nello sviluppo.
  Gli scienziati hanno misurato i livelli di metaboliti degli ftalati presenti nelle urine di 319 donne non fumatrici che hanno partorito fra il 1999 e il 2006, e hanno valutato lo stato di sviluppo mentale, motorio e comportamentale nei bambini all’eta’ di 3 anni. I risultati sono stati preoccupanti: l’esposizione a queste sostanze provocava ritardi nel movimento collegabili a futuri, gravi, problemi di coordinazione e inoltre, tra le bambine, anche una diminuzione nello sviluppo mentale. Inoltre, si verificavano problemi legati alla sfera delle emozioni, come ansia e depressione. I meccanismi attraverso cui gli ftalati colpiscono lo sviluppo del cervello sono ancora oggetto di studio. Attualmente, si ritiene che essi interferiscano con il sistema endocrino, e possano quindi avere un impatto sul delicato equilibrio ormonale del corpo e modificando il funzionamento in particolare della tiroide. Gli ftalati ridurrebbero anche il livello di testosterone, che gioca un ruolo critico nello sviluppo cerebrale.

http://www.agi.it/salute/notizie/201109061500-hpg-rsa1024-cervello_bebe_a_rischio_con_esposizione_ftalati_in_gravidanza

Tumore alla tiroide: relazione con l’esposizione agli ftalati

In uno studio su larga scala effettuato dall’Università del Michigan, è stato scoperto un legame tra le sostanze chimiche chiamate ftalati ed i livelli dell’ormone tiroideo.

La School of Public Health dell’Università del Michigan ha riportato risultati coerenti con un collegamento scoperto in precedenza tra una sostanza chimica chiamata bisfenolo-A (BPA) e i livelli degli ormoni tiroidei. Il BPA è meglio conosciuto per il suo uso in alcune bottiglie di plastica per l’acqua e nei rivestimenti dei cibi in scatola.

I ricercatori hanno utilizzato i dati pubblici del National Health and Nutrition Examination Survey americana per confrontare i metaboliti nelle urine e i valori degli ormoni della tiroide di 1.346 adulti e 329 adolescenti.
In generale, si è riscontrato un maggior impatto sui valori ormonali della tiroide in corrispondenza con alti valori di ftalati e BPA nelle urine, ha dichiarato il professor John Meeker, autore principale dello studio.

In particolare, i ricercatori hanno trovato una relazione inversa tra i marcatori urinari di esposizione e i livelli di ormone tiroideo, il che significa che come le concentrazioni del metabolita urinario aumentano, i livelli sierici di certi ormoni tiroidei diminuiscono.

GLi ftalati e il BPA sono composti chimici che si trovano nei solventi, nei plastificanti e nei prodotti per la casa. Questi ultimi risultati sono coerenti con i risultati di studi precedenti effettuati però su campioni più piccoli.

Il presente studio ha mostrato una forte relazione tra disturbo della tiroide e il DEHP, uno ftalato comunemente usato come plastificante. La ricerca ha dimostrato che si entra in contatto con il DEHP principalmente attraverso la dieta. Ai campioni di urina con un’esposizione al DEHP più alta del 20% è stata associata una diminuzione del 10% di alcuni ormoni tiroidei rispetto ai campioni di urina che avevano un’esposizione al DEHP più bassa del 20%.

I ricercatori hanno esaminato un altro ftalato chiamato DBP, ma nel complesso non hanno trovato una relazione significativa tra l’esposizione e i dati della tiroide. Il DBP è anche un plastificante, ed è utilizzato nei in solventi e nei prodotti per la cura personale.

Gli ormoni tiroidei svolgono un ruolo importante in molte funzioni del corpo, dalla riproduzione, al metabolismo, all’equilibrio energetico.

Mentre lo studio si è concentrato principalmente sugli adulti, questi risultati sottolineano la necessità di ulteriori ricerche sugli adulti, sulle donne incinte e i bambini, ha detto Meeker, perché lo sviluppo fetale e del bambino possono essere particolarmente vulnerabili alle perturbazioni dei livelli degli ormoni tiroidei associati all’esposizione a sostanze chimiche ambientali.

Meeker ha sottolineato anche che lo studio ha dei limiti. Dal momento che i campioni di urina e di siero sono stati raccolti in un unico momento, i ricercatori non hanno potuto parlare di un rapporto causa-effetto; sarebbe meglio infatti seguire le persone nel tempo e raccogliere più campioni, soprattutto perché queste sostanze chimiche metabolizzano in fretta e un prelievo di un momento può non rappresentare la vera esposizione chimica.

http://gaianews.it/salute/tumore-alla-tiroide-relazione-con-lesposizione-agli-ftalati/id=11279