Radio Vaticana, la perizia sulle antenne: «Nesso fra le onde e i tumori dei bimbi»

La replica di Padre Lombardi, direttore dell’emittente:
«Sono stupito. Al più presto le nostre controdeduzioni»

 

ROMA (13 luglio) – C’è un nesso tra i tumori e l’esposizione alle antenne di Radio Vaticana. La superperizia disposta dal tribunale di Roma e resa nota oggi dopo cinque lunghi anni di lavoro non lascia dubbi: c’è «un’associazione importante», dice, tra l’esposizione alle strutture di Radio Vaticana e il rischio di leucemie e linfomi per i bambini. Un esito inaspettato per l’emittente della Santa Sede, il cui direttore Padre Lombardi ha reagito con «stupore», annunciando però che la radio «presenterà al più presto le proprie controdeduzioni». 

Nelle oltre 300 pagine di perizia, disposta dal gip rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra la fine degli anni ’80 e il 2003, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo, si parla di «rischi importanti» di morti per «tumori emolinfopoietici», per le persone esposte tra i 5 e i 9 chilometri dall’emittente, per almeno 10 anni». E in particolare dell’esposizione dei bimbi: «Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa – si legge – tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini». E aggiunge che le strutture di MariTele, l’installazione della Marina, «in modo limitato e additivo, hanno plausibilmente contribuito all’incremento di quel rischio». 

La radio Vaticana apprende con stupore i risultati della perizia, commenta Padre Lombardi, anche perchè «non è stata ancora resa pubblica dal Tribunale». E provvederà comunque a presentare al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio. Padre Lombardi sottolinea inoltre che «secondo la letteratura scientifica internazionale in materia, non è stata mai dimostrata l’esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato – a quanto sembra – dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate». E ribadisce che la radio della Santa Sede «ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e, dal 2001, in seguito ad accordo con le competenti autorità italiane, ha osservato i più restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante».