Sostanze dannose per la salute: il decalogo del ministero per tutelarsi

Il vademecum, diviso in due sezioni, una generica e una dedicata all’infanzia, è uno strumento che vuole favorire scelte e comportamenti consapevoli orientati alla riduzione dell’esposizione e alla prevenzione dei rischi.

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NEI PRODOTTI PER BIMBI 

bambino che piangeSostanze tossiche in prodotti per bimbi. Un sito classifica pericolosità

Un database americano classifica 8.300 prodotti per bambini indicandone il pericolo di tossicità. In Italia il problema riguarda soprattutto i giocattoli contraffatti made in China.

PER TUTELARE I PIÙ PICCOLI 

bambino rischiBambini: 5 regole per proteggerli dall’inquinamento chimico in casa

Dalla polvere, fonte di sostanze tossiche piombo incluso, alle esalazioni di detersivi e spray, ecco i pericoli da cui mettono in guardia gli esperti.

LO STRUMENTO  

casa inquinataSalute, arriva lo strumento per misurare l’inquinamento domestico

I famigerati COV rendono l’aria di casa fino a cinque volte più inquinata di quella esterna.

LA NUOVA METODOLOGIA 

Sangue indicatore inquinameInquinamento: una goccia di sangue per rilevare la tossicità dell’ambiente

Tutto merito di un enzima che, nei soggetti residenti in zone contaminate, viene prodotto in grande quantità dai globuli rossi.

Sostanze dannose con cui interagiamo tutti i giorni e da cui è bene tutelarsi. Stiamo parlando di diossina, cadmio e arsenico, ma anche del tristemente noto bisfenolo A, contenuto negli imballaggi in plastica, nei contenitori per alimenti e nelle lattine, dei parabeni che si trovano in molticosmetici, e degli ftalati, presenti nei solventi, nei detergenti e negli oli lubrificanti. L’esposizione prolungata a queste sostanze può alterare l’equilibrio dei sistemi ormonali sia nelle specie animali sia nell’uomo, mettendo a rischio funzioni cruciali vitali, come lo sviluppo e la fertilità.

Ecco che allora, per provare a limitare i danni, ilministero dell’Ambiente ha realizzato unvademecum con alcune semplici regole da mettere a disposizione dei cittadini, diviso in due sezioni: una generica e una dedicata interamente alla salute dei più piccoli. Uno strumento di facile comprensione e uso, per favorire scelte e comportamenti consapevoli orientati alla riduzione dell’esposizione e alla prevenzione dei rischi.

Di seguito riportiamo il decalogo generico,cliccando qui potrete invece trovare il documento completo del ministero con il decalogo dedicato più specificamente all’infanzia.

Decalogo generico

1. Non utilizzare contenitori in plastica per alimenti e bevande usurati e “monouso”. Meglio contenitori in plastica integri solo per gli usi indicati dal produttore.

2. Limitare l’uso di padelle antiaderenti se graffiate, preferendo quelle integre o pentolame in ceramica idonea al contatto alimentare o in acciaio inossidabile.

3. Usare la carta oleata o la pellicola a contatto con gli alimenti solo secondo le indicazioni del produttore, leggendo attentamente l’etichetta.

4. Durante la cottura dei cibi garantire un’adeguataventilazione dei locali e usare cappe d’aspirazione

5. Limitare la combustione di incenso e il fumo di candela, evitando anche il fumo di sigaretta inambiente domestico. Assicurare il ricambio frequente d’aria in ambienti chiusi.

6. Sostituire gli involucri lacerati e/o usurati degli oggetti con imbottitura in schiuma (sedili dell’auto,materassi …)

7. Limitare l’uso di capi di abbigliamento con trattamenti opzionali idrorepellenti o antimacchia. Privilegiare vestiti di origine e composizione ben identificabili

8. Evitare il consumo di alimenti con parti carbonizzate/bruciate e limitare l’uso di alimenti affumicati. Eliminare, poi, dai cibi le parti bruciate (anche dalla pizza).

9. Nella scelta di materiale per la casa, limitare l’uso di Cloruro di Polivinile (PVC) morbido contenente DEHP (distruttore endocrino).

10. Evitare il ristagno della polvere negli ambienti chiusi. Effettuare un’adeguata e periodica pulizia degli ambienti e assicurare una corretta manutenzione degli aspirapolvere (pulizia filtri e camera di raccolta, sostituzione sacchi ove presenti).

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Prevenzione ed ecosostenibilità sono sottovalutate dagli italiani che ancora non sanno se schierarsi a difesa della natura

Negli anni Settanta vi furono i casi dell’IPCA di Ciriè, fabbrica di colori dove l’anilina provocava tumori alla vescica, e dell’ICMESA, dalla quale fuoriuscì diossina in quello che è ricordato come il disastro di Seveso (a dire il vero, preannunciato da avvisaglie rimaste senza seguito) cui dovette seguire una bonifica ambientale durata oltre 10 anni. Del febbraio scorso è la sentenza di condanna per i due manager dell’Eternit, ai quali il tribunale di Torino ha contestato più di duemila morti per tumori causati dall’amianto. A fine settimana è esploso il caso Ilva di Taranto, sigillata per disastro ambientale, e con esso la contraddizione fra tutela dell’ambiente e della salute, da una parte, e tutela dei posti di lavoro dall’altra. Una contraddizione insensata eppure drammaticamente inevitabile in tempi di crisi di crisi economica e occupazionale, ma soprattutto di confusione rispetto ai valori. L’antropologo Clyde Kluckhohn scriveva che il “valore” è la concezione del desiderabile, che influenza l’azione con la selezione fra modi, mezzi e fini disponibili. Prevenzione ed ecosostenibilità sono, per nostra miopia, relegati al ruolo di accessori di lusso anziché di opportunità di crescita. Se non sappiamo da quale parte schierarci, le istituzioni ce la mettono tutta per confonderci ancora di più: da ultimo il Consiglio di Stato, che ha sospeso “cautelativamente” il provvedimento che cercava di liberare il centro di Milano dalla congestione del traffico e dall’inquinamento.