Il cibo spazzatura crea una dipendenza simile a quella da nicotina e droga e invecchia il cervello

IL CIBO SPAZZATURA CREA UNA DIPENDENZA SIMILE A QUELLA DA NICOTINA E DROGA E INVECCHIA IL CERVELLO


HAMBURGER PATATINE FRITTE MERENDINE DOLCI
Ossia il cibo-spazzatura, crea una dipendenza simile a quella da nicotina e droga.È quanto ha scoperto un’équipe di ricercatori Usa che ha rivelato su ‘Nature Neuroscience’ i meccanismi che danno vita al vincolo e a vere e proprie crisi di astinenza quando si cerca di smettere di mangiare i piatti più saporiti ma meno salutari.Gli autori della ricerca, Paul Johnson e Paul Kenny, dell’Istituto Scripps a Jupiter in Florida, lo hanno dimostrato trasformando ratti di laboratorio in consumatori compulsivi di cibi-spazzatura. Hanno osservato così che, come nella dipendenza da fumo e droga, anche in quella dal cibo-spazzatura si indebolisce l’attivazione dei circuiti cerebrali della ricompensa, che in condizioni normali scattano immediatamente quando si vive un’esperienza piacevole.

 


HANNO DATO ALLE CAVIE BACON SALSICCE DOLCI E CIOCCOLATO
Gli animali hanno così gradito il nuovo cibo che sono rapidamente ingrassati. In poco tempo è precipitata la loro sensibilità alla ricompensa, proprio come avviene in chi è dipendente da droghe. I ricercatori hanno anche appurato che nei ratti come nell’uomo, la dipendenza impedisce di interrompere l’assunzione di una sostanza anche quando è chiaro che questa è pericolosa per la salute.Hanno così associato il consumo dei cibi ipercalorici alla comparsa di un segnale luminoso e a un dolore ad una zampa: non appena si accendeva la luce i ratti normali rinunciavano volentieri allo stuzzichino pur di non provare dolore, mentre i ratti obesi e dipendenti continuavano a mangiare.
Fonte: salute.agi.it

UNK FOOD : IL CIBO SPAZZATURA INVECCHIA IL CERVELLO !!

CHE IL CIBO SPAZZATURA FACCIA MALE E’ UNA COSA ORMAI ASSODATA

Ma i ricercatori dell’Oregon Health & Science University di Portland (Usa) hanno anche scoperto che assumendo grassi trans (ovvero i grassi nocivi di cui sono pieni i cibi spazzatura) il nostro cervello tende ad invecchiare molto prima.I grassi trans sono grassi idrogenati a livello industriale durante il processo di raffinazione e che hanno un particolare catena molecolare, sono presenti perlopiù nei cibi preconfezionati, in quelli prodotti dai fast food, nelle fritture e nei piatti pronti: tutti questi cibi se mangiati in eccesso possono danneggiare gravemente il nostro cervello favorendo malattie degenerative come l’Alzheimer.

I RICERCATORI HANNO DIMOSTRATO QUESTA TESI

Osservando e studiando le diete 104 ottantenni scoprendo che quelli che avevano assunto nella dieta più grassi trans erano risultati meno “elastici” intellettualmente nei test cognitivi e nella risonanza magnetica il loro cervello risultava più piccolo. Il cibo spazzatura quindi invecchia prima il cervello, lo rende meno “forte” e favorisce la degenerazione dei neuroni e soprattutto la perdita di memoria. Lo studio, pubblicato sulla rivista specialistica Neurology, ha rilevato che per contrastare ciò è fondamentale una dieta sana, costituita da acidi grassi Omega 3, quelli “buoni”, dal pesce, più vitamine antiossidanti, C ed E da frutta e verdura, più vitamina D, ancora una volta dal pesce. Difatti è risultato che un alto contenuto di Omega 3 e vitamine, migliora nel 37% dei casi la grandezza del cervello e nel 17% migliora la memoria.Gene Bowman, autore dello studio ha dichiarato: «Questi risultati devono essere confermati ma ovviamente è molto eccitante pensare che le persone potrebbero fermare il restringimento del loro cervello e tenerlo vivo, regolando la dieta».

 

 

Fonte : 2duerighe.com – tratto da ilfattaccio.org

 

Tratto da Eco(R)esistenza FB 

Come ogni giorno veniamo drogati col cibo

Buono da morire: il cibo spazzatura, pieno di grassi, zuccheri e sale crea dipendenza chimica. Grassi per colpa delle aziende alimentari.

  

Il gusto è uno specchio del nostro inconscio. È il frutto dell’interazione di fattori diversi: educazione, influenza dei media, risposta allo stress, formazione culturale. Tuttavia, la colpa di un corpo obeso non è sempre del consumatore.

Ci sono componenti naturali chimici, come zuccheri, grassi e sale, che vengono utilizzati in dosi massicce dalle industrie alimentari, per generare la sensazione di piacere nel consumatore e incrementare la dipendenza da cibo. Così noi mangiamo spazzatura solo per soddisfare gli incassi della grande industria.

 

È la tesi pubblicata dal reporter del New York Times, Michael Moss (premio Pulitzer nel 2009), in un libro inchiesta, uscito lo scorso mese, dal titolo: “Salt, Sugar, Fat: How the Food Giants Hooked” (“Sale, zucchero, grassi: come i Giganti del cibo ci hanno catturato”).

 

Gli americani lo chiamano Junk Food (cibo spazzatura), ma le aziende alimentari preferiscono soprannominarlo Fun Food (cibo divertimento).

Negli Stati Uniti tutto è divertimento, anche il cibo. I cereali a forma di orsacchiotti, i panini giganti, i cartoni di patatine a barchetta, i maxi recipienti di popcorn colorato, i salatini dalle multiformi figure, i bicchieroni di cartone per le bevande gassate: espedienti, questi, che aiutano le mamme a far mangiare i bambini e, dall’altro lato, rendono l’alimentazione una fuga dallo stress quotidiano.

 

Le patatine sono uno degli esempi più calzanti. “Se qualcosa si scioglie velocemente, il cervello pensa che quel cibo non contiene calorie” scrive Moss “Quindi puoi continuare a mangiarlo in eterno”.

 

I produttori di cibo spazzatura hanno perfezionato un processo noto come “sazietà specifica sovvertita sensorialmente“. L’industria alimentare crea, con una strategia specifica, “una tendenza per grandi sapori distinti che sopraffanno il cervello, il quale risponde scoraggiando il vostro desiderio ad averne altri”.

 

Secondo Moss, i successi planetari di Coca-Cola Doritos sono dovuti alle formule complesse che irritano le papille gustative. Essi tuttavia non hanno un sapore distinto e prevalente, tale da dire al cervello di smettere di mangiare.

 

Crimine contro l’umanità

Come le grandi aziende del tabacco – che hanno aumentato, a partire dagli anni ’60, la dose di catrame e ammoniaca nelle sigarette per aumentare la dipendenza – anche le industrie alimentari sono consapevoli di danneggiare la salute dei consumatori e, tuttavia, perseverano nella politica degli “additivi” che arricchiscono solo le loro casse.

 

La beffa nella beffa sono poi i cibi dietetici: prodotti a basso contenuto di sale, di grassi o zuccheri, venduti dalle industrie alimentari per formulare soluzioni ai problemi alimentari da esse stesse creati. Un modo astuto per incrementare ancor di più i forzieri.

 

Moss sostiene che il nostro cervello, sorprendentemente, reagisce in modo molto simile sia allo zucchero che alla cocaina.

 

Quindi, quando dite: “Questo [nome della crema alla nocciola che preferite…] è come la droga!” è un concetto molto più vicino alla realtà di quanto non pensiate.

 http://www.laleggepertutti.it/27425_come-ogni-giorno-veniamo-drogati-col-cibo