La disfagia è il termine medico con cui si indica la difficoltà ad inghiottire cibo o acqua. Se questo fastidio da occasionale diviene frequente o costante, può essere di tipo psicosomatico o dipendere da problemi a carico di altri organi. Le situazioni più comuni in cui si verifica quello che comunemente è chiamato nodo alla gola sono lo stress, il reflusso esofageo e il gozzo.
La deglutizione
La deglutizione, che permette di ingoiare cibi, liquidi e saliva, è una delle funzioni che il nostro corpo compie più spesso; in un giorno avviene dalle 500 alle 1.200 volte. La frequenza dipende dall’età della persona e dalle azioni che si compiono. Nell’adulto solitamente avviene 1 volta al minuto se si è svegli mentre se si dorme ogni 5 minuti; nel bambino invece è di cinque volte al minuto da sveglio e di tre nelle ore di riposo.
Colpa dello stress
La sensazione di avere un nodo alla gola può comparire anche in assenza di problemi fisici: stress, ansia e depressione possono essere la causa del “bolo” isterico, che crea un impedimento al transito non solo del cibo, ma anche della saliva. È una sensazione psicosomatica, ovvero un disturbo dovuto al trasferimento dei propri timori e delle proprie insicurezze sul corpo, che si manifestano con sintomi del tutto simili a malattie che però non sono presenti. In questo caso è necessario ridurre al massimo le fonti di stress che causano l’ansia. Oltre poi ai farmaci ansiolitici e antidepressivi (sempre e solo sotto controllo medico!), può essere di aiuto la psicoterapia.
Il reflusso
Se il cardias, cioè la valvola che mette in comunicazione l’esofago con lo stomaco, non funziona bene, il cibo tende a risalire e a ritornare verso la bocca. Si verifica così il reflusso esofageo, un disturbo caratterizzato dalla risalita degli acidi presenti nello stomaco verso l’esofago. Nei casi meno gravi è sufficiente non sdraiarsi subito dopo aver finito di mangiare e assumere dei farmaci che aiutano a svuotare lo stomaco più velocemente. Nei casi più gravi, invece, bisogna correggere il difetto del cardias con un intervento chirurgico.
Il gozzo
Il gozzo è causato da un aumento delle dimensioni della tiroide e può comprimere l’esofago, ostacolando il passaggio dei cibi. Di solito viene curato con i farmaci antitiroidei che riducono l’eccessiva produzione di ormoni della tiroide, con lo iodio radioattivo o con un’asportazione chirurgica.
Come individuare il problema
Se la difficoltà a deglutire è passeggera non vale la pena preoccuparsi, mentre se il disturbo perdura per settimane è meglio fare dei controlli medici. Quelli più importanti sono i seguenti:
- Per valutare le condizioni dell’esofago è utile una radiografia con contrasto; la persona deve ingerire del bario, una sostanza che rende più visibili gli organi interni.
- Se questo esame non evidenzia nulla può essere utile ricorrere alla gastroscopia che può rivelare problemi all’esofago o un’ernia iatale.
- Infine esclusi i disturbi all’esofago si possono indagare gli altri organi coinvolti nella deglutizione con la fibrolaringoscopia che consente di ispezionare le parti interne della cavità di naso, bocca e laringe.
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