Schmidheiny al vertice sull’ambiente, la rabbia di Casale: “Insultati i nostri di morti”

 

 

La mobilitazione dei residenti a Casale Monferrato, tra i Comuni con più morti per asbestosi, a Torino durante il «processo Eternit»

Il sindaco: un dramma.
La sentenza non ha prodotto alcun effetto a livello mondiale

SILVANA MOSSANO
CASALE MONFERRATO

Ma è vero? Davvero? Romana Blasotti Pavesi, la battagliera presidente dell’Associazione casalese Famigliari e Vittime Amianto, spera per qualche istante di non aver capito bene: «E’ vero davvero che Schmidheiny, il “nostro” Schmidheiny del processo Eternit, è stato invitato a Rio de Janeiro?». Quando si convince che l’invito a un ruolo rappresentativo gli è stato fatto sul serio e che c’è la possibilità che il magnate svizzero – condannato il 13 febbraio scorso a sedici anni di reclusione perché riconosciuto colpevole della strage dovuta all’amianto tutt’ora in atto partecipi come esperto alla Conferenza Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo di Rio de Janeiro, prova ad abbozzare una speranza: «Che non abbia il coraggio di andarci. La sua partecipazionesarebbe una cosa vergognosa». Per Bruno Pesce, altro casalese da trent’anni davanti alle bocche dei cannoni nella guerra all’amianto, quell’invito rappresenta «il massimo della contraddizione: è assurdo – prosegue – che la comunità internazionale non abbia compreso che cosa Stephan Schmidheiny ha combinato nel mondo: un disastro immane. Invitandolo, si avalla l’immagine che lui vuole dare di sé: di filantropo e sostenitore dello sviluppo sostenibile». Invece, «non ci può essere compassione – va giù duro Ernesto Berra, presidente del Distretto dei sindaci del Casalese – per chi è stato riconosciuto criminale del più grave disastro ambientale che sia stato sanzionato con una sentenza». Una «sentenza che sancisce un reato doloso», rincara Nicola Pondrano, presidente del Comitato nazionale del Fondo per le vittime d’amianto dell’Inail, «e che è stata pronunciata in nome del popolo italiano: quell’invito equivale a un vilipendio». Ancora Berra tranciante: «Schmidheiny non ha titolo per presenziare a un appuntamento come quella di Rio».

Il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, lo reputa «un fatto inconcepibile», anzi «un’offesa alla nostra città e ai nostri morti. E’ come se tutto il sacrificio della nostra collettività, tutto il lavoro fatto per arrivare a una sentenza esemplare a livello internazionale non abbia prodotto l’effetto di monito che auspicavamo».

Lo sdegno – è convinzione del fronte casalese – deve travalicare i confini. Pondrano suggerisce di promuovere, fin da subito, un tam tam internazionale coinvolgendo i sindacati di livello europeo. Pesce sta valutando un appello di protesta che passi attraverso tutte le associazioni mondiali delle vittime d’amianto.

Angelo Muzio, uno dei diciannove membri della delegazione italiana del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, annuncia: «Presenterò una proposta di mozione che inviti il Consiglio d’Europa ad assumere una posizione circa la presenza dello svizzero a Rio».

Schmidheiny al vertice sull’ambiente, la rabbia di Casale: “Insultati i nostri di morti”ultima modifica: 2012-06-04T13:35:38+02:00da admin
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