«Nonostante i tagli Ailar ha ancora voce»

L’IMPEGNO. L’associazione che si occupa dei laringectomizzati
Magnani: «In prima linea per garantire sostegno sanitario e psicologico» A Brescia 300 iscritti

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Dare una voce a chi la voce l’ha persa: è il compito dell’Associazione italiana laringectomizzati, che si occupa di chi ha subito un intervento per l’asportazione di un tumore alla gola. Ieri i soci di Ailar si sono ritrovati per il consueto pranzo di Natale, momento per rinnovare il tesseramento e per tirare le somme dell’anno che sta per concludersi. Il presidente nazionale, il dottor Maurizio Magnani, primario di Orl all’ospedale di Cremona, ha ricordato il grande impegno dell’associazione nel sostegno ai pazienti e ai loro famigliari: «Ailar è viva e lo sarà sempre di più, anche a causa dei tagli all’assistenza sanitaria che chiamano in causa il mondo del volontariato. La sezione di Brescia è una delle poche in cui c’è un contatto diretto con il mondo medico specialistico, che qui vanta centri d’eccellenza. Dei nostri soci va considerato l’aspetto umano: hanno vissuto un’esperienza terribile ma si sono risollevati e portano nella società la dimostrazione che l’uomo può recuperare la propria vita. Sono un esempio da spendere, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca».
Ailar si occupa di sostenere i pazienti che hanno subito una laringectomia con un percorso che parte ancora prima dell’intervento, e che si articola soprattutto nella fase della riabilitazione: tre volte alla settimana, nei centri cittadini (quello di Brescia si trova all’ospedale Civile) ci sono lezioni di riabilitazione dedicati alla fonazione, con insegnanti (anch’essi operati) che insegnano come riappropiarsi dell’uso della parola. Il tumore alla gola rappresenta circa il 15 per cento di tutti i tumori, e nonostante i casi siano in calo l’attenzione di Ailar resta alta: l’associazione organizza campagne indirizzate soprattutto ai giovani contro il fumo, l’alcool e la cattiva alimentazione, le tre cause più frequenti per lo sviluppo del tumore alla gola. Ma il sostegno di Ailar, che a Brescia conta circa 300 iscritti, non si ferma al recupero della parola.
A CAUSA dei sempre più numerosi casi di depressione e suicidi tra gli operati (causati, secondo Magnani, dalla sparizione della famiglia tradizionale), a Brescia nascerà per primo in Italia un progetto finanziato dalla stessa Ailar, che offrirà sostegno psicologico ai pazienti e ai loro famigliari.
La psicologa Cristina Celli dell’ospedale Civile affiancherà la foniatra Mariagrazia Barezzani, che lavora con Ailar già da un anno, aiutando i pazienti ad accettare la propria condizione e a riappropiarsi della loro vita. Manuel Venturi
http://www.bresciaoggi.it/stories/Cronaca/316409__nonostante_i_tagli_ailar_ha_ancora_voce/

«Nonostante i tagli Ailar ha ancora voce»ultima modifica: 2011-12-28T16:05:17+01:00da weefvvgbggf
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