15 Aprile 2009 moriva Gianni Accame

Giano Accame.

Roma 15.04.2009 – Pensatore eretico della destra, fascista di sinistra, uno degli intellettuali storici della destra italiana, che voleva unire destra e sinistra sull’idea di patria, il pioniere del dibattito sulla Repubblica Presidenziale, il primo intellettuale di destra ad avere posizioni filoisraeliane, pensatore scomodo e grande studioso del poeta americano Ezra Pound. Giano Accame nacque a Stoccarda, in Germania, il 30 luglio del 1928 da madre tedesca, Elisabeth Von Hofenfels, mentre il padre e il nonno furono ammiragli e piccoli armatori di Loano, a Savona. Il 25 aprile del 1945, giorno della presunta Liberazione, ad appena diciassette anni, si arruolò nella Marina Militare della Repubblica Sociale Italiana, ammirando la Decima Mas. Arrestato la sera stessa dai partigiani a Brescia, riuscì a scappare e si dedicò alla politica. Nel 1946 si iscrisse a Genova al Fronte degli Italiani, organismo poi confluito nel Movimento Sociale Italiano, diventando dirigente regionale e nazionale. Nel 1956 fu relatore al convegno presso l’hotel Parco dei Principi sulla guerra rivoluzionaria e nello stesso anno lasciò il Movimento Sociale Italiano, stanco di polemiche interne e per impegnarsi al mondo del giornalismo. Da qui la collaborazione, con altri intellettuali, con Tabula Rasa. Nel 1957 iniziò la professione come capo della redazione toscana del settimanale Cronaca italiana. Nel 1958 passò a Il Borghese, da cui si dimise nel 1968 per contrasti sulla contestazione giovanile. Segretario del Centro di Vita italiana presieduto da Ernesto De Marzio, organizzò a Roma due incontri internazionali di scrittori di destra. Nel 1964 diresse il settimanale Folla, poi, Nuova Repubblica, organo del movimento presidenzialista del repubblicano Randolfo Pacciardi, l’Unione Democratica per la Nuova Repubblica, di cui divenne segretario nazionale. Come stretto collaboratore di Pacciardi, Giano Accame fu anticipatore, durante gli anni Sessanta, del dibattito sulla Repubblica Presidenziale. Dal 1969, come inviato ed editorialista de Il Fiorino, si specializzò in giornalismo economico e collaborò agli Annali dell’economia italiana di Epicarmo Corbino e Gaetano Rasi. Tra la fine del 1988 e il 1991 ricoprì l’incarico di direttore del Secolo d’Italia. Collaborò con diverse riviste, tra le quali L’Italia settimanale, Il Sabato, Lo Stato, Pagine Libere, Letteratura – Tradizione, La Meta Sociale e Area, ma anche con diversi quotidiani come Il Tempo, Lo Specchio e Vita. Giano Accame fu considerato, insieme a Piero Buscaroli, Fausto Gianfranceschi, Franco Cardini, Gianfranco De Turris e Marcello Veneziani, uno degli intellettuali storici della destra italiana. Giano Accame non si ritenne mai un “fascista di sinistra”, come il suo grande amico Beppe Niccolai, come fu definito da alcuni giornali per le sue posizioni eretiche e scomode. Pubblicò diversi libri suscitando dibattito a destra e letti con attenzione a sinistra. Socialismo tricolore del 1983 con Editoriale Nuova, poi con Settimo Sigillo Il fascismo immenso e rosso del 1990, Ezra Pound economista, Contro l’usura del 1995, La destra sociale del 1996, Il potere del denaro svuota le democrazie del 1997. Nel 2000 con Rizzoli Accame pubblicò Una storia della Repubblica, dalla fine della monarchia ad oggi. Un’opera, non basata sul conformismo e sul politicamente corretto, ma raccontata con un’interpretazione fuori dai vecchi schemi, spesso critica ma sempre obiettiva e rigorosamente documentata. In pochi mesi il volume fu ristampato più volte e poi apparve anche in edizione tascabile Bur Rizzoli. Alla presentazione ufficiale del libro a Roma esponenti di destra e di sinistra. Intervennero, tra gli altri, Gianni Borgna, Marco Minniti, Gianni Alemanno e Francesco Storace. Nel 2001 con Ares pubblicò Erza Pound e il turismo colto a Milano e nel 2009 con Mursia La morte dei fascisti. Direttore della rivista online Passare al Bosco, il 15 aprile del 2009, all’età di ottantuno anni, il suo cuore smise di battere. La notizia della morte fu data, il giorno dopo, dal figlio Niccolò. La camera ardente fu allestita presso la sua casa studio in via Lungotevere dei Mellini 10. Il feretro, avvolto nella bandiera della Repubblica Sociale Italiana, giunse nella chiesa di Santa Maria della Consolazione a Roma, per i solenni funerali. Decine di personalità politiche e intellettuali per l’ultimo saluto all’ex direttore del Secolo d’Italia. Tra le corone di fiori, ai due lati dell’altare, quella del Presidente della Camera Gianfranco Fini, il traditore, e del Sindaco di Roma Gianni Alemanno insieme alla moglie Isabella Rauti. Seduti sulla panca in prima fila, la moglie di Giano, Rita, i figli, Niccolò e Barbara, moglie di Giuseppe Dimitri, ex militante di Terza Posizione, morto in un incidente stradale con la moto tre anni prima.

15 Aprile 2009 moriva Gianni Accameultima modifica: 2011-04-15T18:41:00+02:00da weefvvgbggf
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