L’AQUILA DUE ANNI DOPO.

Grande manifestazione in ricordo delle vittime del terremoto e di tutte le vittime del profitto. Presente alla fiaccolata anche il nostro Comitato.

Ora dopo il danno arriva la beffa del “processo breve”.

Tantissimi giovani, dietro lo striscione con la scritta “ per loro per tutti”, portato dai famigliari delle vittime. Migliaia di fiammelle hanno rischiarato la fredda notte. In Piazza Duomo alle 3.32 (ora del terremoto) nel più assoluto silenzio i 309 rintocchi di campana hanno ricordato le vittime.

Il terremoto che nella notte del 6 aprile 2009 ha colpito L’Aquila ha portato via 309 persone, la più piccola, Giorgia, avrebbe dovuto venire alla luce proprio quel giorno. Tra le vittime otto ragazzi che vivevano nella Casa dello Studente, stabile che risultava fortemente compromesso e destinato a subire seri danni in caso di sisma, secondo uno studio commissionato dalla Protezione Civile Abruzzo ad una società della stessa Regione, appena qualche anno prima. Così è stato. Quelle vite potevano essere salvate se si fosse agito secondo le regole; quelle vite ed altre ancora, a L’Aquila, come in tutto il Paese.

I responsabili di questi assassinii, gli imprenditori, i faccendieri, i padroni che non rispettano le leggi sulla sicurezza, cercano sempre, attraverso Istituzioni, politici compiacenti, la stampa e TV a loro asserviti, di nascondere le loro responsabilità parlando di “fatalità”, di tragedie “imprevedibili”.

In realtà è proprio la ricerca del massimo profitto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini la vera causa di queste tragedie.

Adesso il governo, il potere politico, usa le leggi per garantire l’impunità agli assassini, per tutelare posizioni processuali personali dei membri della loro classe come dimostra il ddl sul processo breve. Se questo provvedimento diventasse legge ci sarebbe la totale impunità per i responsabili dei crolli assassini dell’Aquila (Casa dello Studente, Convitto Nazionale e numerosi edifici privati che hanno sepolto madri, padri, figli e decine e decine di studenti).

Questa si configurerebbe come un’amnistia generalizzata per tutti gli infortuni mortali avvenuti sui posti di lavoro, per i morti di amianto, di uranio, per le vittime di Viareggio martoriate dalle ustioni e per tanti altri.

Nella giornata il nostro Comitato ha partecipato a una riunione insieme con altre associazioni per affrontare tutto quest’orrore, per avere più forza, perché non si dimentichi, discutendo della necessità di costituire momenti unitari e di coordinamento nazionale tra i vari comitati dei familiari di vittime e le associazioni impegnate nella difesa dei territori, dell’ambiente e della salute sui posti di lavoro.

 

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com/2011/04/06/l-aquila-due-anni-dopo/#permalink

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L’AQUILA DUE ANNI DOPO.ultima modifica: 2011-04-13T12:41:55+02:00da weefvvgbggf
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