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Aaron Burr

Aaron Burr
Aaron Burr
3° Vicepresidente degli Stati Uniti
Mandato
4 Marzo 1801 – 4 Marzo 1805
Predecessore	Thomas Jefferson
Successore	George Clinton
Nascita	6 Febbraio 1756
	Newark
Morte	14 Settembre 1836
	Port Richmond
Partito politico	Partito Democratico-Repubblicano
Religione	Presbiterianesimo

Aaron Burr (Newark, 6 febbraio 1756 – Port Richmond, 14 settembre 1836) fu un politico statunitense, membro del Partito Democratico-Repubblicano. Fu Vice Presidente degli Stati Uniti d’America sotto la presidenza di Thomas Jefferson dal 1801 al1805.

Biografia

Burr nacque a Newark, New Jersey, dal reverendo Aaron Burr Senior, ministro presbiteriano e secondo presidente del College of New Jersey ora diventato la Princeton University. Sua madre, Esther Edward era figlia di Jonathan Edward, famoso teologo calvinista. Burr iniziò i suoi studi in teologia ma abbandonò due anni dopo iniziando i suoi studi in legge a  &redlink=1″>Litchfield nelConnecticut seguendo i corsi tenuti da suo cognato, Tapping Reeve. Interruppe gli studi allo scoppio della Rivoluzione Americana, arruolandosi sotto il comando di Benedict Arnold, George Washington e Israel Putnam.

Dopo la guerra cominciò una carriera legale e politica che lo portò fino alla carica di vicepresidente. Nel 1804 sfidò a duello il rivale politico Alexander Hamilton e lo ferì mortalmente; questo fatto mise fine alla sua carriera politica.

Dopo aver lasciato la carica nel 1805, alla fine del mandato, viaggiò nei territori della valle del fiume Ohio, nei territori appena acquisiti degli Stati Uniti. Nel 1807 fu accusato di tradimento per aver tentato di costituire una repubblica in queste regioni, ma venne assolto.

Si autoesiliò in Europa, per tornare nel 1812 ad esercitare la professione a New York. Morì a Port Richmond il 14 settembre 1836.

Carriera militare

Durante la Rivoluzione Americana Aaron Burr fu al fianco del generale Benedict Arnold nella sua spedizione inCanada del 1775, un arduo viaggio di 500 miglia in pieno inverno. Al suo arrivo prima della battaglia del Quebecvenne inviato sul fiume St. Lawrence per prendere contatto con il generale Richard Montgomery e scortarlo fino in Quebec. Il generale Montgomery apprezzò il coraggio di Burr e lo promosse al grado di capitano, aggiungendolo al suo staff come aiutante di campo.

Secondo le memorie del Reverendo Samuel Spring, compagno di studi di Burr alla Princeton University, presente alla battaglia del Quebec, dopo l’uccisione di Montgomery e il conseguente stato confusionale delle sue truppe, Burr raccolse intorno a sé le truppe e le guidò contro le linee nemiche degli inglesi, ma sopraffatto dalle salve dei cannoni, fu costretto alla ritirata.

Nel luglio 1777 divenne Tenente colonnello e assunse il comando di un reggimento chiamato “Malcoms”. Durante il duro inverno nell’accampamento a Valley Forge, aveva l’ordine di controllare il “Gulph”, un passo isolato che immetteva al campo, dunque il primo punto in cui gli Statunitensi potevano essere attaccati.

Il 25 giugno 1778, nella Battaglia di Monmouth, il suo reggimento venne decimato dall’artiglieria britannica e Burr, a causa del calore intenso della giornata, fu colpito da ipertermia. Nel gennaio 1779, Burr comandò lo schieramento presso Westchester, una regione tra l’appostamento britannico a Kingsbridge e quello statunitense che distava 15 miglia a nord. In questo punto Burr stabilì una vedette che pose fine alle scorrerie dei nemici, molto frequenti prima del provvedimento.

Rassegnò le sue dimissioni dall’Esercito continentale nel marzo 1779 per motivi di salute, riprendendo i suoi studi in legge; tuttavia continuò a partecipare occasionalmente a missioni per i generali dell’esercito come per Arthur St. Clair. Il 5 luglio, 1779 partecipò ad una azione contro gli inglesi di un gruppo di studenti dell’Università Yale pressoNew Haven guidata dal Capitano James Hillhouse. L’avanzata inglese venne respinta.

Nonostante le missioni a cui ha partecipato, esso fu in grado di finire i suoi studi e entrò in un’agezia di avvocati aAlbany nel 1782. Cominciò a praticare la sua professione a New York City dopo l’allontanamento delle truppe inglesi l’anno seguente.

Tuttavia il coraggio dimostrato nella battaglia lo rese un eroe nazionale, facendogli guadagnare un posto nello staff di George Washington a Manhattan.