Pile e accumulatori esausti pericolosi: bisogna smaltirli correttamente

E’ nato il nuovo Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori a cui i produttori potranno rivolgersi per il recupero e riciclo dei prodotti esausti. Smaltirli correttamente è importante poiché contengono sostanze pericolose come piombo e cadmio.

riciclo pile e batterie
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Anche le batterie e le pile esauste possono essere recuperate. L’importanza di smaltirle correttamente deriva dal fatto che contenganosostanze chimiche pericolose per gli esseri umani e l’ambiente, come il piombo e il cadmio.

Di fatto, però, non tutte le batterie vengono gettate negli appositi contenitori. Quelle che finiscono nell’indifferenziato sono destinate alla discaricae, poi, al termovalorizzatore. Quando vengono bruciati questi prodotti rilasciano sostanze che concorrono all’inquinamento atmosfericolasciando residui pericolosi una volta terminato il processo di combustione.

Proprio per tutti questi motivi, l’Unione Europea, con la Direttiva 2006/66/CE, recepita nel nostro ordinamento con il d.lgs. 188/09 (recentemente modificato dal d.lgs. 21/2011), ha fissato precisi obiettivi da raggiungere in materia di smaltimentodi pile accumulatori esausti.

Per consentire al sistema nazionale di raggiungere tali obiettivi, è stato attivato il nuovo Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori(costituitosi lo scorso 7 giugno) per occuparsi della gestione integrata delle pile e degli accumulatori, portatili, per veicoli e industriali, giunti a fine vita.

Bisogna sottolineare che l’Italia vanta buoni livellidi raccoltatrattamento riciclo di questi prodotti: nel 2010 delle oltre 65.000 tonnellate diaccumulatori industriali e 187.000 tonnellate di quelli per veicoli immesse sul mercato il recuperoè stato pari al 95%, superando abbondantemente gli obiettivi minimi di riciclo richiesti dalla normativa comunitaria.

Diversi i numeri per quanto riguarda pile e accumulatori portatili di cui il dato di recuperosi attesta intorno al 18-20% contro il limite minimo imposto dall’Ue del 25% dell’immesso sul mercato che bisogna raggiungere entro settembre 2012 (il 45% entro il settembre 2016).

I produttori possono decidere di associarsi alsistema multi-consortile gestito dal CDCNPA che svolgerà un ruolo super partes, garantendo omogenee e uniformi condizioni operative allo scopo di incrementare le percentuali di raccolta ericiclaggio dei rifiuti di pile e accumulatori, minimizzandone i costi, e superando così gli obiettivi minimi imposti dall’Unione Europea.

Il CDCNPA realizzerà poi anche campagne di sensibilizzazione e informazione dei consumatori, assicurando il monitoraggio e la rendicontazione dei dati relativi alla raccolta e al riciclo.

Rimane da dire che, per diminuire il volume di rifiuti prodotti come le pile, si può sempre optare per quelle ricaricabili.

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