(ASCA) – Massa Martana (Pg), 21 ott – ”Lo smaltimento dell’amianto, rifiuto non comune, non puo’ essere improvvisato. Le persone che tagliano e spezzano le onduline di eternit si fanno del male e fanno del male a tutti i cittadini ignorando le procedure di sicurezza esistenti.

L’abbandono dell’amianto e’ reato penale perseguibile per legge; la nostra Polizia municipale sta conducendo un’indagine accurata per risalire all’autore di cosi’ smisurata incivilta”’. Lo ha detto il sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti, commentando il ritrovamento di amianto lasciato accanto ad un cassonetto dell’Ipic (l’azienda di Massa Martana che raccoglie e smaltisce i rifiuti), lungo la strada comunale nella frazione di Colpetrazzo. Le numerose segnalazioni giunte in Comune, hanno indotto il sindaco ad attivare le procedure necessarie per far rimuovere il materiale. ”Non cessano dunque le pessime abitudini di chi – ha proseguito Bruscolotti – ancora oggi, a 18 anni dalla messa al bando dell’amianto, ritenuto altamente dannoso per l’organismo, continuano a smaltirlo in modo illegale, arrecando danni a se stessi e agli altri”. Il mesotelioma maligno, spiega una nota diffusa dall’amministrazione comunale, e’ il tumore dell’apparato respiratorio connesso all’inalazione della fibra, una malattia che coinvolge una parte sempre maggiore della popolazione sono oltre 9mila i casi di questo tumore censiti nel Registro nazionale mesoteliomi dal 1993 al 2004. Le persone colpite da tale malattia non sono solo i lavoratori del cemento amianto o di altri settori industriali a rischio ma, come emerge dagli studi dell’Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro e’ aumentato il numero dei soggetti ammalati che non hanno svolto alcuna delle attivita’ considerate a rischio. Un dato che testimonia come in Italia l’esposizione all’amianto sia a volte inconsapevole al pari del rischio che si corre con la prassi illegale e nociva dello smaltimento ”fai da te”.