IL CANCRO E’ COMUNISTA parte II

IL CANCRO E’ COMUNISTA

 Come un cretino provo a turarmi bocca e naso e respiro ugualmente,è strano,chissa perché mi viene il pensiero che se qualcuno mi volesse uccidere con una busta di plastica, non ce la farebbe,non è normale pensare ad una cosa del genere ma di normale in me che c’è mai stato. Fin da piccolo non c’è mai stato nulla di normale in me.Guardate pure ‘sto fatto,al di fuori del solito,mi ritrovo con un carcinoma di oltre cinque centimetri al polmone sinistro,con un bronco interessato,mi opero,una ripresa che inaspettata,dieci giorni dopo ero già a spasso per Ostia,mi aspettavo fastidiose cure post operatorie invece nessuna terapia solo controlli che mano,mano andavano diradandosi e passano sei anni ormai potevo dire di esser miracolosamente guarito,di più: nel settantotto a seguito di un incidente al braccio oltre a sei ore di intervento chirurgico ricostruttivo ho avuto bisogno di trasfusioni di sangue,tutto normale ?No perché nel novantuno a seguito di una donazione l’AVIS mi scrive avvertendomi di avermi trovato positivo all’HCV,leggasi epatite C,normalmente una malattia che ti porta nel più roseo dei casi a dover sottoporti ad un trapianto di fegato entro una trentina di anni,ma dato che in me c’è ben poco di normale io stò ancora col mio fegato ed ancora riesco a farlo lavorare alla grande,fosse solamente per quello che sono capace di mangiare.Ma dato che mi sentivo fortunato,la vita mi ha voluto ricordare che normalmente sarebbe stato così,per gli altri,per me no,sentivo la voce arrochirsi sempre più velocemente,normale per un vecchio fumatore,per me che di normale non ho proprio niente,è uscito un altro carcinoma,non una metastasi di quello vecchio operato,un altro,stavolta alla laringe;quasi la comare secca,avendo perso la prima battaglia,avesse predisposto una seconda ondata per risolvere la guerra,normalmente uno si sarebbe arreso,ma io non sono normale ed ho accettato di combattere,per questo sono qui mezzo rincoglionito da dodici ore di sala operatoria a cercare di fare la conta dei danni riportati nello scontro.Dovrò riorganizzarmi la vita ,ricominciare per la centesima volta,nel frattempo so che dovrò stare in ospedale ancora una ventina di giorni,che sarò sottoposto a prove abbastanza dure,ma non mi preoccupo,il dolore se è costruttivo non mi preoccupa,mi preoccupa invece questa mia immobilità forzata dalle flebo, mi preoccupa il caldo di un agosto rovente,mi preoccupa il non poter comunicare.Finalmente mi dimettono dalla sala di rianimazione ,torno al reparto,il primo viso caro quello di mia sorella e poi via via i miei figli e mia moglie,nessun altro ed altri non cercavo,tra l’altro è mezzo agosto i parenti sono altrove,La faccia di mia sorella mi dice tutto,la preoccupazione delle ore passate non riesce ad esser nascosta dal suo sorriso,lo sguardo inumidito di mia figlia quello impaurito di Simone,le lacrime di mia moglie,tutto già visto.Mi raccontano,mi dicono che non c’è stato nulla da fare,che hanno dovuto togliermi tutta la laringe e non solo una parte,come speravano,di questo non riesco a dispiacermi,meglio esser radicali ed aver più sicurezza,poi così potrei evitare chemio e radio.Questo vuol dire comunque che non parlerò più,ma non mi preoccupo ,qual cosa mi inventerò,con dei gesti riesco a far capire che vorrei specchiarmi,Ilaria parte e ritorna con uno specchio abbastanza grande,sta donnetta è un treno,non si perde mai d’animo,al contrario di Simone che spaesato rimane in seconda fila,dunque comincio l’esplorazione visiva,sono fasciato e incerottato da un orecchia all’altra passando per la base del collo,al centro della base fuoriesce una cannula,due tubicini ,che penso siano drenaggi mi escono da sotto i due lobi e finiscono in due piccoli contenitori che ho sul petto un altro tubo mi esce da una narice e sta arrotolato fermato da un cerotto sulla guancia,sono gonfio e tumefatto.Arriva un infermiera,pare un hippy in pensione ,è più larga che alta tanto che chinandosi su di me deve stare in punta dei piedi altrimenti non arriverebbe ,aziona un aspiratore,me lo infila nella cannula del collo,si sente un gorgoglio e di colpo,miracolo,respiro come non ho mai respirato in vita mia,forse quando a dieci anni me ne andavo per boschi insieme al mio cane e odoravo i profumi che mi portava il vento,di contro mi accorgo che non sento più odori,nemmeno quello dei disinfettanti,certo non passandomi aria nel naso,però anche qui vedo un lato positivo se non sento odori non sento nemmeno la puzza.

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte IIultima modifica: 2012-02-11T09:05:00+01:00da admin
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2 pensieri su “IL CANCRO E’ COMUNISTA parte II

  1. Da stomaco radicato, capisco tutto. Ma qual’è la nostra motivazione ? Siamo degli eroi ? E’ fortuna? E’ normale?
    E’ psicologico? Cosa vogliamo dire?
    Laryng totale è di più. Ma perchè le Istituzioni sono così scettiche ?

  2. Sergio,
    solo chi parla con l’esofago può capire lo sforzo che facciamo per farci capire e anche a livello medico e paramedico non siamo riconosciuti non solo dalle istituzioni,perché non si spiegherebbe come mai a laringectomizzati a livello di primo soccorso,ambulanza o pronto soccorso,viene messa la mascherina bocca naso dell’ossigeno invece di immettere ossigeno nello stoma che abbiamo alla base del collo.
    Vorrei sapere quante ambulanze hanno macchinari idonei per darci ossigeno e quanti medici e paramedici sanno come comportarsi in caso di un laringectomizzato svenuto che purtroppo non può farsi riconoscere e non può dire o fare capire il suo stato di laringectomizzato totale.
    Inoltre e facile per le istituzioni dare la colpa al fumo,all’alcool ed ultimamente visto che parecchi non fumatori e astemi vengono colpiti da tumori alla laringe è uscita un altra causa il sesso orale…
    Perché non mettono tra le cause principali anche l’inquinamento atmosferico,sopratutto la polvere d’amianto e l’eternit usato a larga scala negli anni passati arrivando anche negli ospedali e negli asili?
    Forse il profitto delle ditte negli anni passati e la paura dell’Inail di considerare la laringectomia come causa di lavoro e ancora più importante della vita e della qualità di vita dell’essere umano?

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