Jamie Lynn Toler, finge di avere il cancro per rifarsi il seno

La fantasia umana non ha limiti, così come la voglia di vedersi sempre in perfetta forma, seno sodo, lato B tonico, e via dicendo. Il problema è riuscire ad affrontare l’investimento economico e, quando non si hanno sufficienti risorse, ingegnarsi per trovarli. C’è chi si rivolge ad un finanziamento e chi, come l’americana Jamie Lynn Toler, ventisettenne di Mesa, nella Stato dell’Arizona, decide di inventarsi un cancro al seno. La ragazza racconta ai colleghi di avere questa terribile malattia ma di non avere un’assicurazione sanitaria per coprire le spese necessarie per affrontare le spese per curarsi. Le bugie hanno le gambe corte, dunque, è stata scoperta ed arrestata.

Tutto nasce dalla necessità di recuperare ottomila dollari, Jamie Lynn Taylor architetta la truffa in men che non si dica. La donna lavorava in una casa di riposo, il primo passo è stato raccontare al suo datore di lavoro di avere un tumore per aumentare il seno, l’unico modo di salvarsi, spiegava, era quello di affrontare una doppia mastectomia, l’asportazione della mammella ed il conseguente intervento di ricostruzione del seno. Racconta la bugia anche alla sua famiglia, ai colleghi ed aglli amici.

Si smuovono tutti per aiutarla, fanno velocemente una colletta e riescono ad accumulare più di ottomila dollari, soldi che vengono immediatamente consegnati alla ragazza. Sembrava che riuscisse, finalmente, a realizzare il suo sogno di aumentare il seno. Succede però che ci metta lo zampino uno specialista che le offre di intervenire gratuitamente per aiutarla. Ma Jami Lynn Taylor rifiuta decisamente l’aiuto.

Il suo datore di lavoro si insospettisce e denuncia tutta la vicenda alla polizia di Mesa. Gli agenti recuperano tutte le cartelle cliniche e la verità viene subito a galla. Si scopre che con i liquidi si era pagata l’intervento per conquistare le sue prezione protesi al seno. Scatta immediata la truffa e il carcere che lascia solo dopo qualche giorno, liberata a patto che indossasse un braccialetto elettronico per tenere sotto controllo tutti i suoi spostamenti.

Inutile dire che tutti coloro che, in buona fede, si sono dati da fare per darle un aiuto economica, siano rimasti piuttosto delusi, in primis, il suo datore di lavoro.

Photo credit: lemmetakeurphoto su Flickr

Fonte: www.nydailynews.com

Tumori al seno, in 55mila a Roma per la maratona di solidarietà XII edizione da record per la celebre corsa

Roma, 22 mag. (TMNews) – Famiglie con bambini, comitive di amici, nonne con nipoti e sportivi della domenica, sono solo alcuni esempi di chi ha partecipato domenica 22 maggio alla XII edizione della “Race for the Cure – Di corsa contro i tumori del seno”, la celebre corsa di solidarietà che si è svolta alle Terme di Caracalla per raccogliere fondi e sostenere la lotta ai tumori del seno.

Con loro, il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini e l’Assessore Provinciale allo Sport Patrizia Prestipino con le madrine della manifestazione, Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi. Evento simbolo della Susan G. Komen Italia (organizzazione senza scopo di lucro basata sul volontariato che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno), la Race ha incrementato il record dello scorso anno potendo contare sulla partecipazione entusiasta di oltre 55.000 persone e di più di 4.000 “Donne in Rosa”.

Allo Stadio delle Terme di Caracalla sono state fatte 1400 prestazioni, tra mammografie, ecografie del seno e della tiroide, visite senologiche, dermatologiche e ginecologiche da personale medico e infermieristico volontario proveniente da varie Aziende Sanitarie del Lazio. Questa attività di screening ha consentito di diagnosticare 7 casi di tumore del seno già sottoposti ai necessari approfondimenti e 33 casi sospetti, di cui 30 in ambito dermatologico. Inoltre, ai visitatori del “Villaggio della Salute” sono stati messi a disposizione gratuitamente anche laboratori di alimentazione, fitness, benessere psico-fisico, sessioni educative sulla prevenzione e sulla tutela della salute e tanto altro.

Il Presidente della Komen Italia, Riccardo Masetti, ha ricordato come “giornate come questa siano la testimonianza di quell’energia positiva che si riesce a sprigionare dalla condivisione dei momenti difficili della vita. Le ‘Donne in Rosa’, ambasciatrici della prevenzione, sono l’esempio di questo meccanismo virtuoso”. I fondi raccolti attraverso la “Race for the Cure” saranno destinati a promuovere la diagnosi precoce, il benessere psico-fisico delle donne operate, l’aggiornamento degli operatori sanitari e l’acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura attraverso progetti che saranno realizzati principalmente da altre associazioni, in una filosofia di condivisione e di non competizione.

La gara è stata vinta da Elias Embaye (Eritrea) con il tempo di 14’41”, seguito da Liberato Pellecchia (14’58”) e da Federico Simionato (15’05”). Tra le donne, prima classificata Valeria Lori con il tempo di 17’14”, che ha preceduto Ewa Wojcieseszek (17’33”) e Agnese Ananasso (17’42”). La più veloce tra le “Donne in Rosa” è stata invece Cinzia Barletta (21’48”), applauditissima all’arrivo da tutti gli altri partecipanti.

http://notizie.tiscali.it/cronaca/feeds/11/05/22/t_02_20110522_000020.html?cronaca