REFLUSSO LARINGO-FARINGEO E TOSSE

14 settembre

Da oltre 30 anni la malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) è considerata come una delle cause più comuni di tosse cronica. L’esperienza clinica, in alcuni casi, purtroppo, ci mette davanti al fallimento delle terapie con farmaci che sopprimono la produzione di acido e suggerisce di tentare nuovi approcci per il trattamento della tosse legata al reflusso. Per capire l’associazione tra MRGE e tosse bisogna riferirsi ai possibili meccanismi di collegamento tra queste condizioni e identificare le strategie più adeguate di gestione e opzioni di trattamento per questi pazienti. I possibili meccanismi di connessione tra tosse e reflusso possono essere diretti e/o indiretti: la stimolazione diretta delle terminazioni nervose responsabili di evocare la tosse sia nella laringe (reflusso laringo-faringeo) che nei bronchi (microaspirazione); la stimolazione indiretta attraverso l’attivazione di percorsi neurali che collegano l’esofago alle vie respiratorie (riflesso esofago-bronchiale). Non è semplice constatare l’effettiva presenza di acido in laringe e faringe. Per accedere alla laringe e faringe, il materiale refluito deve prima attraversare la lunghezza dell’esofago e lo sfintere esofageo superiore. Recenti lavori suggeriscono essere scarse le evidenze a sostegno della provocazione diretta di tosse da parte del reflusso con stimolazione di faringe e/o laringe e delle vie respiratorie. Gli studi che misurano il numero di eventi di reflusso che si estendono all’esofago prossimale o alla faringe suggeriscono che in realtà si verificano pochi di questi eventi. Si punta, invece, sull’azione di meccanismi indiretti. L’innervazione vagale condivisa dell’esofago e dalle vie respiratorie e la convergenza delle afferenze vagali nel tronco encefalico forniscono un mezzo attraverso il quale gli eventi di reflusso confinati all’esofago possono provocare reazioni delle vie aeree in forma di broncocostrizione e tosse. Un crescente numero di studi suggeriscono che in un numero significativo di pazienti con episodi di tosse, questi sembrano essere temporalmente legati agli episodi di reflusso. Questi studi hanno dimostrato che una percentuale di pazienti che si aggira tra il 20% e il 48% ha una probabilità di associazione positiva reflusso-tosse: gli eventi sono collegati se si verificano 2 minuti l’uno dall’altro. In altri studi, addirittura, la percentuale si avvicina al 71%. In questi pazienti aumenta, inoltre, la possibilità di un ciclo di mantenimento di tosse cronica. In sintesi, numerosi studi hanno trovato una associazione temporale statisticamente significativa, suggerendo che la tosse segua gli eventi di reflusso. La spiegazione più probabile per queste associazioni è l’interferenza tra vie aeree e afferenze esofagee al loro sito di convergenza nel tronco encefalico, suggerendo, in questi pazienti, che meccanismi del sistema nervoso centrale siano responsabili della tosse cronica. Quali sono le implicazioni per il trattamento del reflusso gastro-esofageo in pazienti con tosse cronica? Dopo una approfondita anamnesi e una diagnosi, sono necessari un regime di dosaggio dei farmaci e una durata del trattamento appropriati, come primo passo. Necessari, poi, follow-up frequenti per verificare l’andamento dell’approccio terapeutico. Notevoli progressi sono stati compiuti negli ultimi anni verso una migliore comprensione dei processi che possono consentire che gli eventi di reflusso gastro-esofageo influenzino la comparsa di tosse. Un lavoro simile è necessario in altre patologie respiratorie se vogliamo veramente cominciare a capire se la malattia da reflusso abbia una influenza significativa. Attualmente le evidenze scientifiche sostengono il concetto che una interferenza neuronale tra l’esofago e vie respiratorie spinge la correlazione tra reflusso gastroesofageo-tosse. Tuttavia le tecnologie attuali limitano la nostra capacità di precisione nel rilevare come il materiale refluito possa raggiungere la laringe, la faringe e le vie respiratorie. Si auspica che strategie future per il trattamento di pazienti

che presentano una associazione tosse-reflusso conducano a terapie per modulare il numero di eventi di reflusso e/o la sottostante ipersensibilità neuronale, per arrivare, in ogni caso, al miglioramento della qualità di vita di ciascun individuo.

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