Perchè non ci piace sentire la nostra voce registrata

Ascoltare la registrazione della propria voce è un’esperienza quantomai strana. Jordan Gaines, del blog The Body Odd della NBC, ha trovato la spiegazione al perchè sentire la nostra voce registrata può procurare sensazioni negative.

Il suono può entrare nelle nostre orecchie in due modi : attraverso propagazione aerea oppure ossea. La propagazione aerea del suono segue il normale circuito dell’udito : i suoni portati dall’aria vengono trasmessi ai timpani, che fanno vibrare tre specifici ossicini e queste vibrazioni finiscono nella coclea, che li trasforma in segnali elettrici trasmessi al cervello.
Quando parliamo, questo circuito non viene seguito. Difatti sentiamo la nostra voce in gran parte attraverso le nostre ossa. Le vibrazioni delle corde vocali raggiungono direttamente la coclea attraverso la propagazione ossea.

Il Dr. William Cullinan, direttore dell’Integrative Neuroscience Research Center dell’università Marquette negli Stati Uniti, riassume : “L’atto fisico di produrre un discorso, che implica la contrazione dei muscoli della laringe (e altri) crea una vibrazione che è trasmessa dal collo al cranio, dove si trova la totalità dell’apparato uditivo.”

Ora, quando sentiamo una registrazione della nostra voce, i suoi che sentiamo attraverso la propagazione ossea sono logicamente eliminati.
Sentiamo i suoni aerei, che non abbiamo l’abitudine di sentire e questo produce una naturale sensazione di non-familiarità.
Per Pascal Belin, professore di psicologia all’università di Glasgow : “Di fatto, non ascoltiamo mai la nostra voce come la sentono le altre persone, da cui la sorpresa quando ascoltiamo una registrazione.”
Jordan Gaines spiega perchè la nostra voce ci sembra sempre più acuta : “Il nostro cranio ci trae in inganno attenuando la frequenza di queste vibrazioni al loro passaggio ed è il motivo per cui ci sentiamo sempre con un tono superiore quando ascoltiamo la nostra voce registrata.”

Questo spiega perchè la nostra voce ci pare diversa, ma non perchè non ci piace. E’lo stesso principio di non piacerci nelle fotografie.
Diventiamo grandi abituandoci alle nostre asimmetrie fisiche attraverso lo sguardo nello specchio. Nelle fotografie, queste asimmetrie non appaiono come il nostro cervello si aspetta di vederle. Allo stesso modo, viviamo le nostre vite ascoltando le nostre voci propagate dalle ossa e non dall’aria.

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