Sconfigge cancro e si fa un tatuaggio al posto del seno

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La protagonista della storia che sto per raccontarvi si chiama Kelly Davidson, ha 34 anni ed è canadese: dopo essere stata colpita da un cancro al seno, sei anni fa ha subito una mastectomia e al posto di un intervento di chirurgia plastica per ricostruire il seno ha preferito farsi fare un tatuaggio artistico proprio dove aveva il seno. Ha raccontato:

E’ il mio distintivo di onore e di forza. Mi ricorda tutti i giorni le battaglie che ho superato. Ho vinto questa guerra, e si spera che lo abbia fatto definitivamente

 

A Kelly all’età di 11 anni venne diagnosticato un linfoma di Hodgkin che è riuscita a debellare; a 28 anni ha avuto il cancro al seno e nel 2011 ha battuto un cancro papillare tiroideo.

Ha postato le sue foto su Facebook in una pagina chiamata Why We Ink, dedicata a tutte quelle persone che sono riuscite a sconfiggere il cancro e che hanno deciso di farsi fare un tatuaggio per commemorare questo successo.

In un’intervista all’Ottawa Sun racconta

Ovviamente è devastante per chiunque perdere il proprio seno, perché esso ci definisce come donne e rispecchia la nostra femminilità. Ma io l’ho accettato. Sono ancora me stessa, sono bella, e non ho bisogno del seno per sentirmi tale

Kelly sta preparando le nozze con il fidanzato Doug che verranno celebrate la prossima estate.

Quello di Kelly è sicuramente un atto coraggioso e molto forte; ha voglia di vivere e chi ha o ha avuto a che fare con il cancro questo è fondamentale.

Via| Dailymail

Photo Credits| Facebook Kelly Davidson

Tatuaggi, rimozione più difficile nei fumatori Quasi la metà delle persone che si fanno tatuare prima o poi si pentiranno: molti però sottovalutano disagi e costi

MILANO – Se mentre meditate di farvi un tatuaggio vi accendete l’ennesima sigaretta, forse vale la pena di riflettere ancora di più sulla scelta che state per fare. Uno studio italiano pubblicato sugli Archives of Dermatology, il primo ad aver analizzato i fattori che ostacolano un’efficace rimozione dei tatuaggi, ha infatti messo in luce che il fumo è uno di questi. «Anche con le tecniche più innovative e in un centro specializzato meno della metà dei tatuaggi si riescono a togliere del tutto con dieci sedute di trattamento» spiega Luigi Naldi, dermatologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo che ha coordinato la ricerca. «E nemmeno dopo 15 si riesce a raggiungere la soglia del 75 per cento di successi». Dati che dovrebbero far pensare qual è il rischio che in futuro si possa cambiare idea.

 

LO STUDIO – Pare infatti che quasi la metà delle persone che si fanno tatuare prima o poi si pentiranno di aver voluto immortalare il ricordo del fidanzato o della squadra del cuore. Molti però sottovalutano disagi e costi che questo cambiamento di opinione necessariamente comporterà, e al contrario danno per scontato che le tecniche di oggi permettano di raggiungere sempre risultati soddisfacenti. «Non è così» dice Naldi, che con altri collaboratori ha esaminato le percentuali di successo su quasi 350 pazienti che si sono rivolti a uno dei più grandi centri specializzati di Milano, l’Istituto di chirurgia e laser-chirurgia in dermatologia (Iclid). Tutti sono stati trattati con la stessa tecnica, il laser detto Q-switched, che ormai è diventato il metodo standard in questi casi, da un unico operatore, Pier Luca Bencini, direttore scientifico e responsabile della sezione di dermatologia medica chirurgica ed estetica dell’istituto. In tal modo si è evitato di dover inserire una variabile in più legata alla manualità e all’abilità di diversi operatori. «Dai dati raccolti nella nostra indagine possiamo confermare che il giallo, il verde e il blu sono più difficili da togliere del rosso e del nero, come già era stato osservato in passato – prosegue l’esperto, presidente del Centro studi Gised per la ricerca in dermatologia -. Inoltre, come si può immaginare, i risultati sono tanto meno soddisfacenti quanto più ampia è l’area da trattare e maggiore l’intensità del colore». Fin qui, niente di strano.

MACROFAGI – Ma l’ampia casistica raccolta ha permesso di osservare altre caratteristiche che compromettono l’esito finale del trattamento, e tra questi uno dei più importanti, e inattesi, è appunto il fumo. «Non sappiamo esattamente come agisca il fumo di sigaretta, che è una miscela contenente moltissime sostanze diverse – prosegue il dermatologo -, ma possiamo formulare delle ipotesi sulla base del meccanismo con cui avviene la rimozione del tatuaggio». Il laser infatti non ha un effetto immediato. L’azione del raggio luminoso sui pigmenti innesca una reazione che libera calore, il quale, a sua volta, li demolisce in piccoli frammenti che devono poi essere asportati dai macrofagi, le cellule che fanno da spazzini dell’organismo. «Nei fumatori questo fenomeno, detto di fagocitosi, è meno efficiente». Il meccanismo potrebbe spiegare anche un’altra osservazione emersa dallo studio, che cioè scritte e disegni sulle gambe e sui piedi sono di solito più resistenti. «A questo livello è infatti più facile che ci siano difetti di circolazione che possono compromettere l’azione di macrofagi e altre cellule del sistema immunitario» prosegue Naldi. Un altro dato in contrasto con precedenti osservazioni è che i tatuaggi più difficili da togliere sono i più vecchi, che si riteneva invece fossero più facilmente eliminabili perché già un po’ sbiaditi. «Al contrario, sono quelli in cui si trovano maggiori difficoltà, probabilmente perché l’inchiostro è penetrato più profondamente dei tessuti, intorno ai pigmenti si possono essere formati processi fibrosi e il laser li raggiunge con maggiore difficoltà» conclude Naldi.

IL COMMENTO – Dai dati raccolti nel centro milanese emerge infine che i risultati sono migliori se si attende un paio di mesi tra una seduta e l’altra, in modo da dare tempo alle cellule di eliminare tutti i detriti tra un trattamento e l’altro. Ciò significa però che l’operazione è lunga e laboriosa, oltre che costosa. Se il costo di un tatuaggio di medie dimensione si aggira intorno ai 100 euro, questo è il costo medio di ognuna delle 10-15 sedute necessarie. E se per immortalare una scritta o un disegno ci si può mettere anche solo un’ora o due, per cancellarla potrebbe volerci un anno e mezzo, quando non di più.

http://www.corriere.it/salute/dermatologia/12_settembre_27/tatuaggi-fumatori_816192d2-07c2-11e2-9bec-802f4a925381.shtml

Roberta Villa

Anche i tatuaggi invecchiano, come conservarli Per cancellarli non usare i kit fai-da-te

(ANSA) – ROMA, 25 FEB – I tatuaggi invecchiano, il tempo e il sole li fanno appassire. Per salvarli e per difendere la pelle i dermatologi americani hanno redatto un vademecum.

– Si avvicina la bella stagione e i raggi ultravioletti del sole e delle lampade artificiali ledono alcuni inchiostri usati per i tatuaggi. Quindi e’ bene applicare sempre sul decoro una crema solare ad SPF 30, resistente all’acqua, applicata almeno venti minuti prima dell’esposizione ai raggi. E’ meglio invece evitare invece le lampade.

– I nuovi tatuaggi sono piu’ sensibili, possono sbucciarsi o scottarsi sotto il sole, soprattutto se fatti con inchiostri giallo e rosso. Vanno coperti con vestiti, tessuti, garze.

– Se la pelle e’ secca, spalmare sul tatuaggio e nell’area circostante delle creme idratanti a base di acqua e prive di oli minerali perche’ sbiadiscono i colori del tatoo.

– In presenza di reazioni della pelle o cambiamento di colore del disegno e’ bene recarsi subito da un dermatologo. Potrebbe trattarsi di una reazione allergica. Tali fenomeni si presentano generalmente con i tatuaggi appena fatti, ma possono emergere anche dopo molti anni. Anche il cancro puo’ svilupparsi sulla pelle tatuata.

– In caso di gravidanza e’ sconsigliato fare tatuaggi perche’ gli inchiostri potrebbero danneggiare lo sviluppo del bambino.

– Non effettuare tatuaggi sui nevi. Non e’ accertato che il tatoo aumenti il rischio di sviluppare il cancro ma, se fatto su un neo o una zona della pelle con modifiche della pigmentazione, puo’ essere piu’ difficile notare i primi segnali di sviluppo del melanoma, che spesso nasce su un neo.

– Per chi si pente dei tatoo: in internet negli ultimi mesi sono in vendita appositi kit per cancellare da se’ i tatuaggi. Si tratta di metodi non autorizzati dalla Food and drug administation (l’ente americano che vigila su farmaci e dispositivi medici) e alcuni prodotti contengono acidi pericolosi. Il laser piu’ indicato per cancellarli, usato dei dermatologi, e’ il Q-switched che frantuma l’inchiostro in parti microscopiche che vengono eliminate dall’organismo. Ci vogliono piu’ sedute per eliminare un tatuaggio ma non tutti i colori vanno via completamente. (ANSA).