Sesto, salvato da due angeli in tuta arancione

Volontarie di Sos soccorrono a fine turno un sestese colpito da infarto per strada

di Rosario Palazzolo

 

Silvia Furlotti (a sinistra) e Fabrizia Foschi, con in mano il defibrillatore (Spf)

Silvia Furlotti (a sinistra) e Fabrizia Foschi, con in mano il defibrillatore (Spf)

Sesto San Giovanni, 7 agosto 2012 – Quattro giorni fa era stato soccorso da due angeli, volontari dell’associazione sestese Sos che, pur trovandosi fuori dal servizio, gli hanno salvato la vita con il massaggio cardiaco. Nel fine settimana i carabinieri di Sesto sono riusciti anche a dare un nome al sessantenne che venerdì, poco prima delle 10, aveva accusato un malore mentre passeggiava in via Marx. L’uomo era stato piegato da un attacco cardiacoSoltanto l’intervento insperato quanto tempestivo di due giovani volontarie lo ha salvato. Dopo aver avvertito i soccorsi, alcuni passanti sono corsi nella sese dell’Sos, distante alcune centinaia di metri, chiedendo aiuto. In quel momento erano presenti Silvia Furlotti, 21 anni, e Fabrizia Foschi, 28. 
 

«Abbiamo eseguito tutte le procedure di primo intervento – raccontano – in attesa dell’arrivo di un’ambulanza. All’inizio pensavamo a un malore per il caldo ma per scrupolo – proseguono – abbiamo portato uno dei tre defibrillatori che l’associazione ha avuto in dotazione grazie al contributo degli Alpini di Sesto». Lo strumento è stato preziosissimo. «Abbiamo imparato a utilizzarlo nel corso di primo soccorso di 120 ore». Quindi hanno praticato il massaggio cardiaco in strada impedendo che l’infarto avesse la meglio. 
 

L’uomo è stato trasferito all’ospedale Bassini di Cinisello, dove è ancora in terapia intensiva. Ma la storia sfortunata non si esaurisce qui. Privo di documenti, nessuno è stato in grado di riconoscerlo. I medici, dopo aver stabilizzato le sue funzioni cardiache, hanno avvertito i carabinieri chiedendo un aiuto per l’identificazione. Nelle 24 ore successive non sono arrivate denunce di scomparsa né segnalazioni. A preoccupare i militari anche il fatto che in una tasca dei pantaloni, l’uomo aveva con se uno smalto da bambina. C’era il timore, poi rivelatosi infondato, che qualche bambino fosse da solo in un appartamento ad aspettarlo. Così è stata organizzata una vasta ricerca a cominciare dal quartiere di Cascina Gatti. Una fotografia dell’uomo è stata mostrata in tutti i bar e i luoghi di incontro della zona, fino a quando un amico lo ha riconosciuto. Ha confermato di averlo visto per l’ultima volta venerdì mattina mentre si allontanava per recarsi a Milano. Infine è stato contattato un familiare che ora si occuperà di lui. 
 

rosario.palazzolo@ilgiorno.net