Implicazioni del fumo sul sonno

Oggi affrontiamo un aspetto finora poco conosciuto tra quelli imputabili al consumo di sigarette: la relazione tra fumo e sonno, finalmente oggetto di uno studio in grado di fornire risposte concrete.

Quanto segue (e purtroppo anche quanto sopra riportato) vale tanto per i fumatori quanto per chi è soggetto al fumo passivo.


FUMO E DISTURBI DEL SONNO

Secondo i ricercatori dell`Università John Hopkins, nel Maryland (Usa) i fumatori soffrono quattro volte più di disturbi del sonno e per questo e lamentano stanchezza anche dopo molte ore di riposo, spesso più di quante sarebbero necessarie a un organismo in salute. La mattina i problemi non finiscono. L`organismo dei fumatori “brucia” infatti la caffeina molto più velocemente determinando una poco virtuosa doppia dipendenza (se poi pensiamo che nel caffè ci va lo zucchero..) in cui una sostanza richiama l’altra, in grado di portare l’organismo a stati di stress cronico, spesso nemmeno percepiti o comunque oggetto di assuefazione, che sono alla base di molte patologie degenerative.

Il dato sul sonno è stato finalmente messo in luce da uno studio della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora,   il primo a fornire una spiegazione concreta del perché i fumatori accusano spesso disturbi: fumare danneggia la qualita’ del sonno a causa dell’astinenza da nicotina.
Nelle ricerche precedenti, infatti, non era chiaro se i cambiamenti nei ritmi del sonno fossero dovuti al fumo in sé, o alle patologie mediche che si accompagnano al fumo, come cardiopatie o pneumopatie. Finora infatti la correlazione fra fumo ed attività elettroencefalografica non era mai stata studiata in modo approfondito.
Il risultato dello studio è però inequivocabile: le sigarette mandano in fumo l’effetto ristoratore del sonno, ‘risucchiando’ il sonno profondo, ovvero proprio la fase più ristoratrice del nostro riposo.


Pubblicato sulla rivista Chest, lo studio si è basato sull’analisi dell’attività elettrica del cervello di fumatori e non fumatori durante il riposo notturno.
Dormire significa per il nostro cervello attraversare diverse fasi di attività; oltre a quella forse più nota, la fase REM durante la quale sogniamo, ce n’è una non meno importante chiamata sonno profondo: è il momento in cui il nostro cervello e il nostro corpo recuperano le forze per prepararsi alle fatiche del giorno che verrà.
Se questa fase è ridotta o disturbata, potremmo dormire anche per dieci ore ma al mattino ci sentiremmo stanchi ugualmente. La nicotina è noto essere un composto con azione stimolante, per cui già da tempo se ne ipotizzavano effetti ‘disturbatori’ sul sonno. Gli esperti sono risaliti però alla radice di questi effetti. Hanno osservato l’attività elettrica del cervello di un gruppo di fumatori e non fumatori mentre dormivano. Ed hanno visto che i fumatori hanno una fase di sonno profondo più corta, inoltre le prime fasi del sonno, ovvero quelle che intervengono subito dopo esserci addormentati, sono letteralmente messe ’sotto sopra’ dal fumo, appaiono infatti ’scombussolate’ nel cervello dei fumatori.


La comprensione dell’influenza del fumo sul sonno potrebbe avere importanti implicazioni nella disassuefazione dal fumo, aiutare, cioè, ad adattare le terapie sostitutive a base di nicotina in modo da evitare i sintomi dell’astinenza durante la notte.



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