Bastano cinque euro per fare il colpaccio Ricevitorie prese d’assalto dai pensionatii

Cusano, contro la crisi molti puntano sul “Si Vince Tutto Superenalotto”. Ma c’è gente che si rovina a caccia della fortuna

 

Schedine del Superenalotto (Ansa)

Schedine del Superenalotto (Ansa)

Cusano Milanino, 30 dicembre 2011 – Sta dietro il bancone di via Cooperazione da più di mezzo secolo. Carla Origgi, titolare insieme al figlio Claudio della ricevitoria Martino 2000, dal 1956 a oggi ne ha viste davvero di tutti i colori. E sa già che il superlavoro arriverà oggi, ultimo giorno utile per tentare il colpaccio con la schedina giusta del «Si Vince Tutto Superenalotto» e chiudere in bellezza un anno per molti da dimenticare in fretta.

«La crisi si sente e molti provano a giocarsi il tutto per tutto» racconta la memoria storica del Milanino. Il quartiere è uno dei più ricchi del Nord Milano, il via vai è continuo. A colpire è l’età media dei giocatori: Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci, poco importa per i tantissimi anziani che tutti i giorni varcano la soglia della ricevitoria sperando di dare una svolta alla propria vita o almeno arrotondare la pensione con qualche centinaio di euro. Perché il potere attrattivo di questo gioco è proprio nella possibilità di vincere cifre più basse ma con maggiori probabilità. Anche azzeccando due numeri.

«Ogni giorno giocano almeno cinquanta persone — racconta la signora Carla —. E la giocata più bassa non è poi così bassa: cinque euro, meno non si può».

Tra gli habituè della sfida alla dea bendata c’è la signora Emilia Nania, che sembra anche abbastanza esperta. «Sì, gioco spesso — ammette — ma non vinco mai». Eppure questo non la scoraggia: «Ci riprovo anche questa volta, ho giocato un sistema da 20 euro. Speriamo che questa volta la fortuna mi aiuti. D’altra parte con il Lotto ho vinto 400 euro, un aiuto per me che ho solo la pensione».

Non ha nessuna intenzione di farla diventare un’abitudine, invece, Roberta Rossi, che passando per caso davanti alla vetrina di Martino 2000 si è fatta incuriosire dalla pubblicità. «Avevo giocato al Si Vince Tutto anche l’ultima volta, vincendo 300 euro, ma non lo faccio in modo sistematico né perché così penso di cambiare la mia vita. È uno sfizio, nulla di più».

A dare una spiegazione sociologica alla piccola folla che si accalca all’interno della ricevitoria ci pensa Marco Campanile: «Non gioco al Si Vince Tutto, ma vedo tantissime persone farlo, stanno impazzendo. Credo che una spinta molto forte sia l’illusione di poter vincere qualcosa, anche poco. Certo, c’è chi sogna di fare il botto ma in un momento così delicato dal punto di vista economico fa molto di più l’aspetto psicologico della speranza. E così, anche persone che non sanno come arrivare a fine mese si attaccano alle macchinette e fanno fuori mezza pensione».

valentina.bertuccio@ilgiorno.net

di Valentina Bertuccio D’Angelo

http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2011/12/30/644942-bastano_cinque_euro_fare_colpaccio.shtml