UE: DOPO L’IDRAULICO POLACCO IL MEDICO ROMENO, ORA ALLARME A EST

(AGI) – Berlino, 18 ago. – Dopo l’ormai famoso idraulico polacco, i membri storici dell’Unione europea stanno subendo un nuovo tipo di invasione da est, quella incarnata dal medico romeno. In un articolo di prima pagina, la “Sueddeutsche Zeitung” (SZ) ha rilevato che e’ in atto un’autentica emigrazione di massa da parte di medici dei nuovi membri del’Ue, soprattutto romeni. La “SZ” ha spiegato che dall’ingresso nell’Unione, nel 2007, la Romania ha gia’ perduto 6000 tra medici, dentisti e farmacisti, emigrati nei Paesi occidentali in cui sono riconosciute le loro lauree.

L’associazione dei medici romeni rivela che nei primi sei mesi di quest’anno migliaia di operatori sanitari hanno gia’ firmato contratti con agenzie di collocamento occidentali e si apprestano a fare le valigie. Ad andarsene sono state anche oltre 4000 infermiere. Situazione drammatica anche in Bulgaria, dove il ministro della Sanita’, Anna-Maria Borissowa ha spiegato che “ogni giorno c’e’ un medico che abbandona il Paese”. Nella Repubblica Ceca ci sono 700 posti vacanti, mentre 2500 medici ospedalieri hanno minacciato di licenziarsi alla fine dell’anno, se i loro stipendi non verranno considerevolmente aumentati.

La Sueddeutsche scrive che in Romania un giovane medico guadagna 350 euro al mese, mentre in Germania, Francia e Gran Bretagna puo’ ottenere uno stipendio lordo dieci volte piu’ elevato. Il giornale sottolinea che “ad approfittare di questa tendenza e’ anche la Germania, che riesce cosi’ in parte a colmare i vuoti prodotti dall’esodo dei suoi giovani medici verso i Paesi scandinavi e la Svizzera. A provocare la fuga dei medici romeni e’ anche la decisione del governo di tagliare del 25% gli stipendi dei funzionari pubblici, sanitari compresi, per cercare di rimettere ordine nelle finanze dello Stato. Questa emigrazione di massa sta provocando nel frattempo una reazione a catena, poiche’ a coprire i vuoti in Repubblica Ceca e Bulgaria sono adesso i medici in arrivo da Bielorussia, Ucraina, Russia e perfino dall’India. (AGI)