E’ giusto concedere a chiunque una una seconda possibilità. Una regola accettata anche dal fisconei rapporti col contribuente. Ma da quest’anno questa seconda chance costa di più: il 1° febbraio sono entrate in vigore le nuove sanzioni previste per il cosiddetto “ravvedimento operoso” previste dalla legge di stabilità per il 2011. In vista delle prossime scadenze fiscali, prime di tutte ledichiarazioni dei redditi, è bene sapere che cosa rischiamo se arriviamo in ritardo all’appuntamento.
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Sanzione precedente(*) |
Sanzione attuale (*) |
Versamento omesso o insufficiente: |
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• regolarizzato entro 30 giorni dalla scadenza |
2,5% |
3% |
• regolarizzato entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (relativa allo stesso anno) o entro 1 anno (se non è prevista la dichiarazione) |
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Errori di calcolo nella dichiarazione |
3% |
3,75% |
Mancata presentazione della dichiarazione |
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Che cos’è il ravvedimento operoso
Con questa espressione un po’ arcaica si indica la possibilità, introdotta da una legge del 1997, diregolarizzare spontaneamente i versamenti di imposte ritardati o insufficienti e altre irregolarità fiscali, beneficiando della riduzione delle sanzioni. In altre parole, se vi accorgete di avere “bucato” una scadenza fiscale o di aver pagato meno di quello che dovevate prima che se ne accorga il fisco, avete la possibilità di “autodenunciarvi” ricevendo in cambio uno sconto di “pena”. E’ necessario quindi che la violazione non sia già stata rilevata dal fisco e che non siano già iniziati ispezioni o accertamenti.
Tutti gli aumenti
Ma la generosità del fisco ha ricevuto quest’anno un piccolo giro di vite: sono aumentate infatti le sanzionipreviste per le diverse irregolarità. Eccole in sintesi:
(*) Percentuale della somma non versata o non calcolata.
Non si tratta di percentuali enormi ma tradotte in valori assoluti su grossi importi possono trasformarsi in aumenti di un certo peso.
Aumentato anche l’interesse legale
Alla sanzione va aggiunto anche l’interesse legale per le somme non versate, anch’esso aumentato nel 2011. E’ una magra consolazione sapere che non si tratta di un inasprimento del fisco ma di un aggiornamento “automatico” calcolato sul tasso d’inflazione e sul rendimento medio dei titoli di Stato. Sta di fatto che l’interesse legale sale di mezzo punto percentuale, passando dall’1 all’1,5%. Un altro appesantimento dei debiti col fisco. (A.D.M.)