29 settembre 1964 – Mafalda, la famosa striscia a fumetti del cartoonist Argentino Quino, appare per la prima volta sui giornali

Mafalda (fumetto)

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Mafalda è la protagonista dell’omonima striscia a fumetti scritta e disegnata dal fumettista argentino Joaquín Lavado, in arte Quino, pubblicata dal 1964 al 1973, molto popolare in America Latina ed in Europa.

Striscia di Mafalda

È una bambina dallo spirito ribelle, profondamente preoccupata per l’umanità e per la pace mondiale, che continua a porsi ed a porre ai suoi genitori domande candide e disarmanti nel loro enunciato, ma a cui è arduo, quando non impossibile, trovare risposta nel mondo in cui viviamo. Domande che sempre mettono i genitori in imbarazzo, mettendo a nudo le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi.

Umberto Eco, in un lavoro del 1968, l’ha paragonata al Charlie Brown di Charles M. Schulz, evidenziandone la simile età e le diversità di approccio verso il mondo in cui ognuno dei due vive.

Mafalda è stata pubblicata anche in Italia ed escono ancora oggi sul mercato volumi di raccolte di strisce. Tra le lingue in cui è stata tradotta si annovera anche il cinese, mentre non è mai stata pubblicata negli Stati Uniti.

Benché Quino si sia sempre opposto all’adattamento della striscia per il cinema o il teatro, Carlos Márquez ne ha prodotto un film d’animazione nel 1982, poco conosciuto. (IMDb)

A Mafalda è stata dedicata una piazza di Buenos Aires.

La storia

Il personaggio, il cui nome è ispirato da un romanzo di David Viñas “Dar la cara”, pubblicato nel 1962 in Argentina, è nato nel 1963 per la promozione di una linea di elettrodomestici che sarebbe dovuto apparire sul quotidiano Clarín. Tuttavia, all’ultimo momento, non si raggiunse un accordo e la campagna fu annullata. Alcuni anni dopo, alcuni amici di Quino, tra cui Miguel Brascó, collegarono il nome della protagonista a quello della principessa Mafalda di Savoia, figlia del re d’Italia Vittorio Emanuele III, che morì in un campo di concentramento.

Mafalda divenne un vero fumetto su suggerimento di Julián Delgado, a quel tempo editore del settimanale Primera Plana ed amico personale di Quino. La prima striscia comparve su quel settimanale a partire dal 29 settembre 1964 con episodi che avevano per protagonisti Mafalda ed i suoi genitori; il personaggio di Felipe fu aggiunto nel gennaio del 1965. Due mesi dopo, il 9 marzo, la pubblicazione fu sospesa a seguito di una controversia legale.

Una settimana dopo, il 15 marzo 1965, Mafalda comincia ad apparire quotidianamente sulle pagine di El Mundo, di Buenos Aires, permettendo all’autore di seguire da vicino l’attualità. Nelle settimane successive nacquero i personaggi di Manolito e Susanita, mentre troviamo la mamma di Mafalda incinta quando il giornale chiude, il 22 dicembre 1967.

Poco prima, alla fine del 1966, sono pubblicate, in una raccolta, le vignette già uscite sui quotidiani. Pur senza una vera e propria campagna pubblicitaria le vendite sono inaspettate e in quindici giorni la prima edizione risulta esaurita. È l’inizio del successo; nei dodici anni seguenti saranno ben cinque milioni le copie vendute nella sola Spagna. È anche l’inizio dell’esportazione del personaggio che comincia a essere distribuito in tutto il Sud America.

Le pubblicazioni sono riprese sei mesi più tardi, il 2 giugno 1968, nel settimanale Siete Días Illustrados. Dato che il fumetto andava preparato almeno due settimane prima della pubblicazione, Quino non riuscì più a seguire col fumetto l’attualità come aveva fatto in precedenza. Smise definitivamente di pubblicare la striscia il 25 giugno 1973.

Nel 1968 Mafalda è tradotta in italiano e edita ne Il libro dei bambini terribili, un’antologia di strisce e racconti in cui Mafalda appare su circa trenta strisce.

L’anno successivo esce, per opera di Bompiani, il primo libro interamente dedicatole Mafalda la contestataria. L’introduzione, benché anonima, è scritta da Umberto Eco.

Nel 1970 Mafalda è pubblicata in Spagna, in Portogallo e in Brasile dove compare su una rivista di pediatria/pedagogia. Sempre nello stesso anno, in Italia, Mafalda è pubblicata quotidianamente da Paese Sera, primo di molti giornali che, nel tempo, si susseguiranno nella pubblicazione della striscia.

Nei due anni successivi la diffusione di Mafalda è mondiale e in Italia, ormai già affermata, inizia a comparire su quaderni scolastici. Nello stesso periodo Quino stipula un contratto per la realizzazione 260 animazioni a colori di 90 secondi l’una. I primi cartoni sono trasmessi in Argentina nel 1973.

Da allora, Quino ha disegnato Mafalda pochissime altre volte e solo per attività connesse alla promozione dei diritti umani. Un esempio è il suo poster del 1976 per l’UNICEF che illustra la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia.

Nel 1986 Quino acconsente all’utilizzo di Mafalda nella campagna spagnola sulle prime elezioni dei consigli scolastici. Non sono, per l’occasione, effettuati nuovi disegni, ma sono utilizzati disegni preesistenti opportunamente riadattati.

Nel 1987 Joan Manuel Serrat, cantautore catalano, chiede a Quino una striscia per il suo disco di imminente uscita. La striscia fu disegnata ma “per un equivoco” (sono parole dello stesso Quino) la striscia arrivò quando il disco era ormai in uscita.

Nel 1988 è la volta di un grande manifesto, richiesto dal ministero per gli affari esteri argentino, per celebrare la giornata universale dei diritti umani (10 dicembre) e il coincidente quinto anniversario della fine della dittatura.

Nel 1988 Quino realizza per l’Italia un manifesto sull’ecologia.

I personaggi

  • Mafalda: il personaggio principale, una bambina di sei anni che odia la minestra. Si comporta come ogni bambina della sua età, ma ha anche un occhio acuto ed indagatore sul mondo e sulla vita. Si interessa dei problemi del mondo, come ad esempio della Guerra del Vietnam, della fame o del razzismo, e quando chiede spiegazioni agli adulti su queste cose le sue domande sono sempre dirette e disarmanti, fino al punto da provocare crisi di nervi, curate col calmante “Nervocalm”.
  • Mamma (Raquel, 6 ottobre 1964) e Papá (Angel, 29 settembre 1964): i genitori di Mafalda sono una coppia normalissima, spesso messa in difficoltà dalla personalità della figlia. Il papà lavora in un alienante ufficio di assicurazioni ed è appassionato di botanica, la mamma è casalinga. In gioventù ha studiato pianoforte e frequentato l’università, ma la ha abbandonata dopo il matrimonio. In una delle prime strisce, Mafalda incolpa il padre di ciò.
  • Felipe (19 gennaio 1965): il migliore amico di Mafalda, con cui condivide lo sguardo candido sul mondo; è un sognatore che odia la scuola – preferisce i fumetti del Cavaliere Solitario – e spesso ingaggia lotte con la sua coscienza per via del suo senso di responsabilità. Abita nello stesso palazzo di Mafalda. È stato ispirato dal giornalista Jorge Timossi, amico di Quino.
  • Manolito (Manuel Goreiro, 29 marzo 1965): figlio di un negoziante spagnolo (che molte volte vende roba avariata o di scarsa qualità), mette denaro ed affari sopra ogni altra cosa; è uso vendere caramelle agli amici fingendo di offrirle. A scuola è un po’ zuccone, tuttavia riesce a dimostrare ingegno nella matematica e in tutto ciò che può essere utile alla bottega del padre, in cui lui lavora come garzone. Sogna di essere un ricco manager e di possedere una catena di negozi.
  • Susanita (Susana Beatriz Chirusi, 6 giugno 1965): bambina dalla visione del mondo praticamente opposta a quella di Mafalda. Frivola e superficiale, tutto ciò che vuole dalla vita è un marito ricco che le dia un numero enorme di figli, di cui uno che sia un medico professionista affermato. Si disinteressa apertamente dei problemi del mondo, e in genere mostra disprezzo per i poveri e i bisognosi.
  • Guille (Guillermo, 1968): il fratellino di Mafalda (in italiano Nando). Al contrario della sorella adora la minestra. Mostra un grande interesse verso Brigitte Bardot.
  • Miguelito (Miguel Pitti): personaggio più giovane ed innocente degli altri, dalla personalità buona, quando riesce a superare l’egoismo dietro il quale spesso si difende. Con grande scandalo di Mafalda, nutre molto rispetto per la figura di Mussolini, di cui “il nonno parla sempre così bene”.
  • Libertad (15 febbraio 1970): una bambina piccola piccola. Non a caso (in italiano Libertà). La madre è una traduttrice di francese, del padre (che non appare mai nelle strisce) si sa solo che è socialista, che lavora in un “postaccio di fame”, e che parla spesso alla figlia di una “rivoluzione sociale” da realizzarsi in un futuro imprecisato. La sua famiglia vive in un appartamento molto piccolo, e non versa in buone condizioni economiche.

Bibliografia

  • QuinoTutta Mafalda – Bompiani
  • QuinoMafalda 25 – Bompiani
  • QuinoIl mondo di Mafalda – Bompiani
  • Strisce di Quino – Adriano Salani

Collegamenti esterni