All’Ospedale di Prato nuova procedura per l’applicazione di protesi fonatorie.

di Stefano Mario Fioravanti

Prato, 21 luglio 2010 – La scorsa settimana l’unità operativa otorinolaringoiatrica dell’Usl 4 di Prato diretta dal Dottor Cesare Ponticelli ha eseguito una nuova  procedura per l’applicazione di una protesi fonatoria ad un paziente operato di laringectomia totale. Questo tipo di intervento, di recente esecuzione e novità assoluta per Prato, ha permesso ad un paziente che presentava difficoltà di fonazione di poter comunicare in maniera soddisfacente già alla fine dell’operazione.
L’intervento si svolge in day hospital, dura circa mezz’ora con anestesia generale del paziente e richiede un breve decorso post opeatorio, con una ripresa della fonazione praticamente immediata. Dopo l’intervento va comunque effettuata una riabilitazione con medici, logopedisti ed infermieri per imparare a gestire la nuova protesi che andrà poi sostituita circa ogni cinque mesi ambulatorialmente. Tale tipo di intervento è rivolto a  portatori di istomia permanente che presentano  un recupero della voce insufficiente o mancante, debitamente selezionati da medico e logopedista, al fine di aiutarli ad esprimersi di nuovo.

Colonizzazione batterica e micotica delle protesi fonatorie

– Alterazioni e malfunzionamento della protesi

AA.VV.

Uno dei problemi fonte di maggior preoccupazione per l’Otorinolaringoiatra che si occupa di ripristino vocale con protesi fonatorie a dimora è quello delle colonizzazioni della protesi stessa da parte di miceti e/o batteri. La protesi colonizzata, oltre a divenire una possibile fonte di infezioni, tende a ridurre notevolmente la propria vita sia per le alterazioni prodotte dai microrganismi sul materiale di cui è composta, sia perché le colonie batteriche e micotiche tendono ad interagire con la funzionalità dello sportellino situato sul versante laringeo della valvola, provocando quindi il suo malfunzionamento e, di conseguenza, inalazione di liquidi e solidi nelle vie aeree.
La riduzione della vita media della protesi valvolare rende più frequente la necessità di sostituzione della stessa, con aggravio di disagi per il paziente e costi per il Sistema Sanitario.
Nel 1998 su Acta Otorhinolaryngologica Italica, organo ufficiale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria (SIO), è stato pubblicato un lavoro a firma Nazionale, Robbiano, Gaido, Bussi et al., che hanno esaminato i risultati colturali delle protesi fonatorie di 15 pazienti laringectomizzati.
Successivamente gli Autori hanno saggiato la sensibilità dei microrganismi isolati nei confronti dei più comuni antibiotici ed antimicotici, in modo da formulare un protocollo terapeutico ed uno preventivo con cui hanno trattato tutti i soggetti cui veniva impiantata una valvola fonatoria.
In tal modo Nazionale e coll. hanno ottenuto un aumento della vita media delle valvole fonatorie, che è passato da 6 a 9 mesi, dimostrando ancora una volta come durata e funzionalità di una valvola fonatoria siano largamente influenzate dalla velocità della sua colonizzazione micotica e batterica.