Per i malati di Amianto nessun risarcimento

Uno degli articoli della manovra prevede la sospensione a tempo indeterminato delle cause di servizio del settore pubblico: in altre parole i dipendenti statali non possono citare il datore di lavoro per danni alla salute, per infermità provocate da sostanze nocive come l’amianto, e nemmeno per mobbing

Per i malati di Amianto nessun risarcimento

 
 

ROMA – La manovra salvatrice dell’Italia varata dal governo Monti contiene molte sorprese. Uno degli articoli, il numero sei, prevede la sospensione a tempo indeterminato delle cause di servizio del settore pubblico: in altre parole i dipendenti statali non possono citare il datore di lavoro per danni alla salute, per infermità provocate da sostanze nocive come l’amianto, e nemmeno per mobbing. Tutto questo perché non ci sono sufficienti fondi per gli eventuali risarcimenti e le spese processuali. In questo modo vengono fatti sparire alcuni importanti diritti in barba allo statuto dei lavoratori ovvero la legge 300 del 1970. I dipendenti pubblici saranno protetti soltanto dall’assicurazione obbligatoria perché gli verrà impedito di presentare richieste di equo indennizzo e di pensione privilegiata. La norma dice così: «Ferma la tutela derivante dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, sono abrogati gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata». L’impossibilità di denunciare il mobbing, per esempio, espone ancora di più alle discriminazioni e ai maltrattamenti gay, lesbiche, transessuali evidenziando lo stretto legame tra diritti sociali e diritti civili. Cgil, Cisl e Uil che hanno indetto lo sciopero del settore pubblico per lunedì 19 dicembre sembra non si siano accorte di nulla. Se ne sono accorti fortunatamente molti lavoratori e i rappresentanti dell’Usb, Unione sindacale di base, e a tal proposito in rete si trovano molti commenti contro il governo Monti.

Questa norma colpirà chiunque si ammala anche gravemente per cause legate al lavoro. «Compresi i malati di amianto che lavorano nel comparto pubblico- dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, esperto di vertenze che riguardano il mondo del lavoro e presidente dell’Osservatorio amianto- esclusi militari e personale del soccorso pubblico e della pubblica sicurezza. La mia associazione adirà tutte le competenti sedi, non escludendo una pregiudiziale di illegittimità costituzionale, oltre alle iniziative di mobilitazione già in corso in tutta Italia, e faremo un appello alle istituzioni e alle forze politiche affinché non si prestino ad avallare dette modifiche, contrarie ai principi di uguaglianza, di equità, di giustizia, di rispetto che merita chi è colpito da una patologia di servizio ».

E intanto Giorgio Demezzi, il sindaco della città dei morti d’amianto, Casale Monferrato, simbolo internazionale di una tragedia industriale, fra pochi giorni probabilmente accetterà di abbandonare il processo contro l’Eternit. Stephan Schmidheiny, miliardario svizzero residente in Costarica, proprietario della fabbrica e principale imputato, è disposto a pagare dai 18 ai 20 milioni di euro in cambio della revoca della costituzione di parte civile del Comune. L’Eternit per quasi un secolo ha diffuso nell’aria la fibra d’amianto, il micidiale ‘polverino’, unica causa del mesotelioma pleurico, provocando la morte di 1.700 persone e tante altre che moriranno nei prossimi venti anni. L’amianto non smette mai di uccidere e soltanto quest’anno a 47 persone residenti nel territorio è stato diagnosticato il micidiale tumore alla pleura.

Il comitato dei parenti delle vittime giudica la proposta di mister Eternit «indecente»: «Accettare vuol dire diventare complici» hanno dichiarato. Il processo che vede imputato anche il quasi centenario magnate belga Jean Louis De Cartier de Marchienne, penultimo proprietario dell’Eternit, è finito. Il pubblico ministero ha chiesto venti anni per disastro doloso e continuato. L’ultima udienza è prevista per il 13 febbraio 2012. Intanto è arrivata l’offerta che è valida solo se sarà accettata prima della sentenza per poter godere al meglio del ritorno di immagine e della concessione delle attenuanti generiche.

Saverio Aversa

http://www.diariodelweb.it/Comunicato/Politica/?d=20111218&id=228860